
I ristoratori italiani vogliono incoraggiare i comportamenti anti spreco alimentare. La doggy bag parlerà italiano e diventerà Rimpiattino
Lotta allo spreco alimentare con Rimpiattino: un termine che riporta all’infanzia, a quel gioco in cui si catturavano gli amici nascosti.
Ma è anche una parola che ricorda la tradizione tutta italiana del rimpiattare, cioè di creare nuove e gustose pietanze dagli scarti e dagli avanzi. Rimpiattino è ora il nome per la versione italiana della doggy bag, la borsa per portar via gli avanzi del ristorante e contrastare in qualche maniera lo spreco alimentare.
Il neologismo è stato coniato dai ristoratori del Duke’s di Roma. Con questa idea, il ristorante della Capitale ha vinto il concorso indetto da Fipe (Federazione italiana pubblici esercenti) e Comieco (consorzio per il riciclo degli imballaggi in carta). «Il concorso – ha spiegato Lino Enrico Stoppani, presidente Fipe – è una risposta alle sollecitazioni di Expo 2015. I comportamenti contro lo spreco alimentare sono utili per un risparmio economico, ma sono anche un dovere etico e morale».
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Spreco alimentare: ristoratori disponibili, ma clienti ancora imbarazzati
Comieco ha sponsorizzato la buona pratica del Rimpiattino proprio durante Expo 2015. «L’asporto dei cibi non consumati – ha detto Carlo Montalbetti, presidente di Comieco – ha permesso un risparmio di risorse di oltre il 40%». Fipe ha deciso di estendere questa pratica tra i ristoratori associati, dopo un attento lavoro di indagine statistica.
Un ristoratore su due ritiene molto rilevante lo spreco alimentare al ristorante. Secondo i dati del sondaggio, il maggior spreco alimentare si rileva durante il consumo dei pasti. Il 55% dei ristoratori intervistati, infatti, sostiene che i clienti non mangiano tutto ciò che hanno ordinato.
La quasi totalità dei ristoranti esaminati è disposta a consentire l’asporto dei cibi non mangiati. Fipe e Comieco hanno raccolto anche il parere dei consumatori, che giudicano l’asporto di cibo non consumato come imbarazzante (55%) o scomodo (19.5%).
Lotta allo spreco alimentare con Rimpiattino: strumento di economia circolare
Con il Rimpiattino, Fipe e Comieco vogliono provocare i consumatori diffidenti o poco interessati alla pratica dell’asporto dei cibi. Il nome italiano della doggy bag rievoca il nascondino: il Rimpiattino, spiegano Fipe e Comieco, stanerà diffidenza e imbarazzo, diffondendo un nuovo e virtuoso stile di vita.
Il Rimpiattino, sia per cibi che per bevande, è realizzato in cartone per alimenti, riutilizzabile e riciclabile. Le facciate esterne possono essere personalizzate, per rendere più accattivante il design dei contenitori. Nelle prossime settimane, Fipe avvierà una sperimentazione del Rimpiattino in mille ristoranti sparsi in tutta Italia. La Federazione donerà a ciascun ristorante una fornitura di circa cento box Rimpiattino.
Secondo Fipe e Comieco, il Rimpiattino supporterà nuovi scenari di economia circolare. «Ci auguriamo – ha detto ad Ambient&Ambienti il presidente Fipe – che le guide gastronomiche segnalino l’utilizzo del Rimpiattino nelle loro recensioni. Il consumatore potrà scegliere i ristoranti sensibili alla lotta allo spreco alimentare e che offrono il Rimpiattino e incrementare i propri acquisti, consapevole che il cibo non consumato non sarà sprecato».