
L’India si prepara al divieto dei sacchetti monouso di plastica entro i prossimi 4 anni
Un Paese sommerso dall’inquinamento dai sacchetti monouso di plastica. Un uomo che lascia tutto per dichiararvi guerra. Stiamo parlando dell’India. Stiamo parlando di Osho Kalia. Si stima che ogni giorno il grande Stato asiatico – salito più volte agli albori della cronaca per i fiumi inquinati, le grande quantità di spazzatura e le discariche a cielo aperto – consumi circa quindicimila tonnellate di plastica usa e getta.
Tutt’altro che semplice da smaltire.
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In questa direzione parte la personale battaglia di Osho Kalia.
Sacchetti monouso di plastica: Osho Kalia dall’informatica alle borse di stoffa

Illuminato sulla via di Damasco, come il biblico racconto di San Paolo, Kalia lascia il proprio lavoro presso un’importante azienda nell’ambito dell’informatica per dedicarsi ad una personalissima campagna contro il principale prodotto inquinante delle acque terrestri. Nessun volo pindarico, nessuna opera eclatante. La sua rivoluzione parte dal quotidiano.
Confeziona con le sue mani delle buste di stoffa blu per la spesa e li dona ai negozianti della sua zona, in modo da poter sostituire quei comunissimi sacchetti monouso usa e getta. Il riscontro è positivo e ben presto i sacchetti blu raccolgono sempre maggiori consensi.
Lo scorso anno fonda con alcuni collaboratori la Geeli Mitti Foundation, e le buste di stoffa vengono realizzate in grande quantità, con tessuti ricavati dagli avanzi di produzione di alcune industrie tessili, nel carcere di Gurgaon.
Cinquanta macchine per cucire, un formatore, e i sacchetti blu prendono forma dalle ore di lavoro socialmente utile dei carcerati; poi l’espansione in altri carceri, e l’apertura anche alle donne (in ottica di emancipazione femminile economicamente parlando).
La “piccola rivoluzione” di Osho Kalia ha ormai preso piede definitivamente.
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Limite 2022 alla plastica monouso
La storia di Kalia si iscrive in un discorso – come detto all’inizio – ben più grande e assai delicato nel panorama indiano. La Terra “divora” plastica, e la plastica – inesorabilmente – sta divorando la Terra. Per questo motivo il Ministro dell’Ambiente dell’India Pawan Sharma ha dichiarato, in occasione dell’ultima Giornata Mondiale per l’Ambiente, che entro il 2022 le plastiche usa e getta saranno vietate. Una decisione doverosa ed eticamente necessaria.
Negli occhi degli indiani e in quelli di Osho Kalia sono ancora vivide le immagini di Plastic cow, un docufilm di circa 34 minuti – che racconta come gli animali, e nella fattispecie le mucche, animali sacri per l’induismo, ingeriscano chili e chili di plastica. Causandone malattie, sofferenze, morte.
Una legge di difficile applicazione, anche in virtù del fatto che sia in India che in altre parti del mondo si è già tentato di vietarne l’uso massiccio che se ne fa tutt’ora. Con risultati deludenti.
È per questo motivo che la storia di Osho Kalia racchiude un insegnamento ben più profondo: per realizzare una rivoluzione bisogna partire dalle piccole cose, dal quotidiano. Come un sacchetto di tessuto blu.