
La plastica prodotta dal petrolio può essere realizzata anche con prodotti naturali ecocompatibili. Alghe, mais e patate sono il futuro delle materie plastiche.
Anche la plastica può essere green. La plastica che conosciamo è un prodotto della lavorazione del petrolio. È relativamente economico produrla ma quasi impossibile smaltirla. In quanto prodotto sintetico, ci possono volere anche 1000 anni per attivare il processo di decomposizione.
La ricerca, intanto, ha permesso di scoprire che la plastica può essere prodotta anche con sostanze biocompatibili. Le bioplastiche derivano da materie prime rinnovabili e biodegradabili. Sono il prodotto di una combinazione di elementi vegetali che attraverso processi naturali si trasformano in plastica “naturale”.
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La plastica rinnovabile e biodegradabile
Le bioplastiche hanno oggi un valore importantissimo. Realizzata in amido di mais, grano, granturco, tapioca e patate, oggi la plastica “naturale” rappresenta il sostituto ideale alle materie plastiche derivate dal petrolio. Con le stesse caratteristiche della plastica, biodegradabili al 100%, riutilizzabili e rinnovabili, le bioplastiche hanno una vita decisamente ridotta: infatti, il tempo di decomposizione è di qualche mese nel compostaggio. Alcune si sciolgono in acqua mentre, in alcuni casi, si possono utilizzare per realizzare bioteli per coprire le colture e proteggerle dalle intemperie, per poi essere naturalmente assorbite dal terreno rilasciando sostanze nutritive.
Le bioplastiche sono sicure
Sono tanti i benefici delle bioplastiche. Innanzitutto, se la plastica ad un certo punto del suo deperimento rilascia sostanze nocive nei prodotti che contiene, la decomposizione della plastica naturale può rilasciare sostanzialmente negli alimenti e nei liquidi amidi assolutamente non pericolosi per la salute. In caso di incenerimento, non produce fumi tossici. Con una biodegradabilità al 100%, può essere utilizzata come fertilizzante. Infine, la sostituzione totale della plastica con la bioplastica permetterebbe di ridurre sensibilmente la quantità di contenitori e la gestione dei rifiuti.
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I sacchetti in amido di mais
I sacchetti realizzati con il mais, oggi più resistenti, stanno progressivamente sostituendo quelli in plastica. Qualitativamente più sicuri e compostabili, i sacchetti vengono utilizzati per quasi tutti i prodotti alimentari e per la raccolta dei rifiuti organici. Dello stesso materiale, oggi vengono realizzati anche piatti, posate e bicchieri che sostituiranno da quest’anno i prodotti in plastica esistenti.
Plastica a base di alghe
La designer cilena Margarita Talep ha progettato un sacchetto in bioplastica utilizzando le alghe agar-agar (nella foto). L’alga, miscelata in acqua alla temperatura di 80°C, si trasforma in un materiale plastico ideale per gli imballaggi di alimenti secchi come pasta e biscotti. I biosacchetti possono essere chiusi utilizzando il calore e si decompongono in due mesi, se è estate, tre mesi, se è inverno. Contestualmente, un gruppo di ricerca dell’Università di Tel Aviv ha utilizzato microorganismi che, mangiando alghe marine, producono un polimero bioplastico.
Utilizzare le alghe per creare bioplastiche può essere redditizio. La trasformazione e riconversione di questo vegetale ritenuto infestante in plastica naturale può risolvere il problema della proliferazione di alghe in molte zone del mondo, dovuta all’innalzamento delle temperature dei mari. Non c’è ancora una produzione industriale a larga scala ma con questi presupposti potrebbe iniziare a breve.
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Le biomasse sono il futuro
I prodotti naturali possono dunque sostituire facilmente i prodotti artificiali realizzati con il petrolio.
Se la bioplastica può rimpiazzare la plastica e tutti i prodotti derivanti, anche i rifiuti organici ed il compostaggio possono sostituire il carburante a base di idrocarburi. Da tempo, i prodotti organici decomposti e trattati rimpiazzano il diesel. La tecnologia attualmente esistente permette di utilizzare il biodiesel e le biomasse per produrre energia. Ciò rappresenta un grande vantaggio per l’ambiente e per la riduzione dell’inquinamento e dei prodotti inquinanti.
Investire dunque concretamente nel green, sviluppare nuovi sistemi industriali ed energetici, imparare nuovamente a riutilizzare, a riciclare, a puntare sui prodotti biocompatibili e sulle fonti energetiche naturali e rinnovabili ci permetterà di salvare oggi l’ambiente per vivere meglio il nostro domani.
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