
Siglato il protocollo d’intesa tra Comune, Regione Puglia e Politecnico di Bari per progetti di studio su periferie e riqualificazione della città
Un’azione comune nel segno della rigenerazione urbana. E’ questo lo spirito che anima il protocollo d’intesa firmato giorni fa tra Comune di Bari, Regione Puglia e Politecnico di Bari, e che prevede l’avvio di una serie di attività di studio finalizzate alla conoscenza, al rinnovamento e alla valorizzazione delle periferie della città di Bari e del territorio costiero della città metropolitana. Osservati speciali, i quartieri di edilizia residenziale pubblica e la cosiddetta edilizia “informale”.
Interesse comune e obiettivo del protocollo è mantenere e sviluppare forme di collaborazione in partnership, non episodiche, per lo svolgimento di attività di ricerca, sviluppo tecnologico e innovazione, anche nell’ambito delle attività di didattica e formazione, nonché per l’erogazione di servizi a supporto delle attività di governo della città e del territorio. Sullo sfondo c’è la creazione di una serie di buone pratiche per la cura del territorio.
Le forme della collaborazione
Il protocollo fissa i termini della collaborazione. Verranno avviati degli studi con l’obiettivo anzitutto di individuare strategie di rinnovamento e valorizzazione delle periferie del capoluogo, guardando in particolare ai quartieri di edilizia residenziale pubblica (ai suoi spazi e al suo patrimonio abitativo) e ai frammenti di paesaggio naturale/agrario. Altri studi si concentreranno su come rinnovare e valorizzare le coste della città metropolitana, costellate da insediamenti informali e diffusi e spazi liberi in stato di abbandono. Infine verrà affrontato il tema dei “detrattori di bellezza” della città e dei suoi territori costieri: insediamenti residenziali e spazi degradati da rimuovere.

Spazio ai giovani e alla formazione
C’è un altro aspetto molto interessante dell’accordo, ed è il lavoro di innovazione e ricerca del personale tecnico e scientifico di Comune, Regione, Politecnico, da attuarsi attraverso uno scambio di conoscenze, scientifiche, competenze e professionalità. Insomma «quella Terza missione universitaria – ha commentato il sindaco di Bari Antonio Decaro – ossia quell’insieme di attività attraverso le quali gli atenei interagiscono direttamente con la società e il proprio territorio di riferimento, sia attraverso azioni di valorizzazione economica della conoscenza che più in generale attraverso attività ed eventi di ordine culturale, sociale e di divulgazione della didattica».
Palazzo di città non è nuovo a forme di collaborazione col Politecnico. In questo caso si tratterà di avviare per gli studenti del Politecnico un percorso di tirocinio formativo nei settori affini ai rispettivi percorsi di studio: gli studenti potranno così toccare con mano, esaminando la situazione delle periferie e delle coste, i problemi di una realtà urbana quotidianamente alle prese con la normativa e la burocrazia.
I detrattori di bellezza
Un aspetto particolare del protocollo riguarda i cosiddetti “detrattori di bellezza”. Gli studi serviranno proprio a individuare in maniera definitiva quei fenomeni che purtroppo continuano ad esistere nelle zone più degradate delle nostre città «e che vanno rimossi – a parlare è l’assessore regionale all’Urbanistica Alfonso Pisicchio – a beneficio della qualità del vivere, secondo un approccio che tenga insieme l’aspetto fisico, l’anima e la funzione stessa dei luoghi».
Il Politecnico
Il Politecnico di Bari è il più giovane d’Italia ma è anche uno tra i più impegnati nella ricerca così come nella collaborazione con le aziende e tra i più apprezzati per i risultati raggiunti dagli studenti, tanto da essere considerato tra le strutture italiane d’eccellenza. Per il rettore Francesco Cupertino la parola d’ordine per affrontare questa collaborazione con Comune e regione è “Bellezza” e gli “strumenti” per diffonderla sono gli studenti. «Il Politecnico di Bari – ha detto – ha un rifornimento continuo di questa energia, che è la bellezza, che ci arriva innanzitutto attraverso i nostri studenti. Con questo accordo la mettiamo a disposizione della città, il cui presente e il cui futuro abbiamo a cuore, così come la città ha a cuore il Politecnico».