
Firmato a Torino un accordo che riunisce Urban center di varie città, tra cui Bitonto e Bari
Si chiama semplicemente Urban center e rappresenta un (concreto) punto di incontro tra amministrazione e cittadini. A Bitonto ha appena festeggiato un anno e il regalo di compleanno lo ha scartato a Torino.
E’ infatti una ‘best practice’ coinvolta nella firma della Rete italiana degli Urban Center. L’obiettivo dell’intesa, promossa proprio dalle amministrazioni comunali di Torino e Bologna, è la costruzione di opportunità di collaborazione fra le agenzie, promuovendo iniziative comuni e buone pratiche legate ai temi degli Urban Center.
Sono strutture dedicate ai processi di trasformazione delle città e al coinvolgimento dei cittadini. E oltre a Bitonto, alla rete hanno aderito anche Bari, Brescia, Ferrara e Spoleto. È il primo atto concreto «che – ha sottolineato il vicesindaco e presidente di Urban Center Torino, Guido Montanari – avvia la trasformazione dell’Urban Center, che deve sempre più avere l’obiettivo di informare sulla città e i suoi cambiamenti e aprire il dibattito su questi temi».

A Bitonto le attività viaggiano nel segno della condivisione. Sul sito dell’Urban center, ad esempio, è permessa l’iscrizione direttamente al gruppo WhatsApp di Sym (smart young minds). E in città, da mesi, è allestito un totem dove scorrono filmati che illustrano le attività di partecipazione.
GLI URBAN CENTER
La firma di Torino rappresenta un risultato “frutto della straordinaria passione e preparazione di tanti ragazzi”, ha sottolineato orgoglioso l’assessore comunale all’Urbanistica, Nicola Parisi. Bitonto si pone così al pari di altre grandi città. Perché “la partecipazione, il co-working, il coinvolgimento della comunità è l’unica strada per innovare progresso, rigenerazione e rilancio del territorio”.

E non varrà solo per Bitonto. L’Urban center – assicurano dal Comune – sarà attore fondamentale anche per la promozione di Palombaio e Mariotto, e del nostro promettente territorio”. Già in questo primo anno di vita, l’Urban center ha tenuto fede ai suoi propositi: proporre e incentivare eventi e attività che incrementino la conoscenza della città e attivare tavoli di co-design su importanti temi di sviluppo e riqualificazione.
Nelle varie iniziative pubbliche sono stati coinvolti tutti gli attori sociali, compresi i bambini. Perché la partecipazione passa da tutte le età. E gli strumenti operativi dell’Urban center sono variegati: dai focus conoscitivi e progettuali, ai forum di categoria con assemblee partecipative.