Report Ambiente e Salute di Lecce: i dati non sono confortanti

Tumori, discariche, amianto e radon preoccupano perché i dati superano la media regionale

Nel Report Ambiente e salute in Provincia di Lecce, presentato nel Capoluogo salentino, i dati che emergono non sono confortanti: sono stati individuati 107 siti contaminati. Di questi, solo in 47 sono state avviate le attività di bonifica. Si tratta soprattutto di discariche, siti industriali e commerciali e persino vecchie stazioni di servizio. Il report, che prende in considerazione i dati relativi al 2018, conferma che c’è un aumento di tumori ai polmoni e alla vescica.

La dichiarazione di Emiliano

report ambiente salute Lecce
La presentazione nel capoluogo salentino del Secondo Report Ambiente e Salute in Provincia di Lecce

«Questa iniziativa – ha evidenziato il governatore della Regione Puglia Michele Emiliano – è stata voluta dalla ASL di Lecce per affrontare il problema segnalato da costanti dati epidemiologici, di una maggiore incidenza di alcune neoplasie sul territorio salentino, riunendo e sottoponendo ad accurato esame tutti i dati sanitari ed ambientali disponibili attraverso la Rete per la Prevenzione Oncologica leccese, (REPOL) che riunisce molti enti che operano sul territorio come ASL, ARPA, Provincia, Università del Salento, CNR, ARESS. Questi Enti hanno concentrato la propria azione istituzionale nell’interesse pubblico e di quello della collettività alla tutela dell’ambiente e della salute, offrendo risposte qualificate e scientificamente validate alle istanze dei cittadini, specialmente di aree del territorio gravate da condizioni ambientali minacciate da insediamenti industriali potenzialmente inquinanti. Gli impianti inquinanti non sono infatti rappresentati solo da grandi insediamenti come ILVA e Cerano, ma anche da realtà locali di più piccole dimensioni, che possono diventare molto pericolose se non adeguatamente controllate».

Dai controlli è emerso anche l’inquinamento e l’impoverimento della falda acquifera dovuto alle infiltrazioni di prodotti chimici e pozzi abusivi, e la necessità di aumentare le centraline di controllo dell’aria e di rilevamento del gas Radon. Un altro dato particolarmente preoccupante è la presenza di amianto nel Salento che, dalle verifiche effettuate, supera di gran lunga la media regionale.

Blasi: la legge regionale prevede il Vis

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La presentazione nel capoluogo salentino del Secondo Report Ambiente e Salute in Provincia di Lecce

«Il Dipartimento di prevenzione dell’Asl propone “l’esecuzione di una Valutazione di impatto sanitario (Vis) che prende in esame tutte le emissioni (anche quelle di impianti non soggetti ad Aia)”, in particolare per quanto riguarda “le aree industriali di Galatina-Soleto e dell’area industriale del comprensorio di Maglie” – ha dichiarato il consigliere regionale del PD Sergio Blasi – Tutto questo è già previsto dalla legge regionale che disciplina il rilascio delle Valutazioni di impatto ambientale, iter che riguarda tutte le tipologie di impianti industriali. Nella legge di Bilancio 2019, infatti, il Consiglio regionale ha approvato un mio emendamento che introduce la Vis nell’iter tecnico e amministrativo della Via. Invito dunque l’Asl e gli enti impegnati di pretendere la Valutazione di impatto sanitario quale imprescindibile elemento di supporto alle decisioni amministrative. Già solo il rispetto di questa legge ci farebbe fare un bel passo avanti nel monitoraggio ambientale del nostro territorio e nella tutela della salute di tutti i cittadini».

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