Verde pubblico: esiste un piano per il verde a Bari?

La sensazione è che il Comune di Bari abbia la memoria corta e abbia dimenticato che gli interventi di riqualificazione e sistemazione del verde cittadino sono stati affrontati  da anni dalla Consulta per l’Ambiente.

Verde pubblico a Bari: la Consulta non ci sta e scende in campo con un durissimo documento sulle inadempienze di Palazzo di Città .

È di pochi giorni fa la notizia che la Giunta del Comune di Bari ha stanziato 560mila euro da spendere in due anni per interventi di riqualificazione, incremento e salvaguardia delle alberature e del verde cittadino. Un piano complessivo, stilato dagli uffici comunali che comprende, tra le varie cose, la messa a dimora di piante più o meno grandi a seconda dei marciapiedi, l’abbattimento di alberi malati, la manutenzione delle aree a verde, la lotta al punteruolo rosso e ad altri insetti. Il comunicato inoltre, stila un minuzioso elenco di alberi che verranno utilizzati.

Il Comune di Bari stanzia 560mila euro per un accordo quadro biennale destinato a interventi di riqualificazione del verde cittadino

Soddisfatto dello stanziamento il Sindaco Antonio Decaro, che oltre a elencare i vari interventi sulle zone già verdi e sui futuri parchi in via di realizzazione, afferma convinto che  «questo accordo quadro ci permetterà di sostenere anche le associazioni e i cittadini che vorranno avviare azioni di forestazione urbana, offrendo loro la consulenza degli uffici, opere di manutenzione e sistemi di irrigazione adatti al luogo e alle specie piantumate» e annuncia la creazione di una specie di cordone verde intorno alla città per attenuare l’impatto dello smog.

Gli fa eco l’assessore ai lavori pubblici Giuseppe Galasso. «L’amministrazione comunale –  dice – sta investendo da diversi anni sul verde urbano, impiegando risorse economiche proprie e offrendo sostegno ad associazioni, liberi cittadini, scuole o altri enti che vogliano mettere in campo azioni di forestazione urbana spontanea».

LEGGI IL COMUNICATO STAMPA DEL COMUNE DI BARI

Peccato che non si faccia menzione della Consulta comunale per l’Ambiente, da anni impegnata a progettare una Bari davvero più verde e autrice di un Regolamento del Verde offerto all’amministrazione comunale ma mai ratificato . Ovvio che le associazioni che fanno parte della Consulta non hanno accettato questo modo di procedere (e di renderlo pubblico) da parte dell’amministrazione  comunale, primo cittadino in testa. Così hanno scritto un documento molto critico sule scelte fatte finora dal Comune. Documento che vi proponiamo integralmente.

Verde pubblico a Bari

“Bari manca di un piano del verde”

«Riceviamo l’usuale comunicato stampa che trionfalmente presenta l’accordo quadro appena approvato dalla Giunta comunale con uno stanziamento di  560mila euro per interventi di riqualificazione,  incremento e la salvaguardia di alberi e verde cittadino  e “permetterà di sostenere anche le associazioni e i cittadini che vorranno avviare azioni di forestazione urbana, offrendo loro la consulenza degli uffici, opere di manutenzione e sistemi di irrigazione adatti al luogo e alle specie piantumate”. Già questa è una ottima notizia ma l’assessore Galasso (delega al Verde pubblico) aggiunge che il Comune da tempo “sta investendo soldi sul verde urbano e sta offrendo sostegno ad associazioni, liberi cittadini,  scuole o altri enti che vogliano mettere in campo azioni di forestazione urbana spontanea”.

«Non entriamo nel merito delle scelte arboree puntualmente elencate,  certo in questi ultimi anni il verde è aumentato almeno in termini quantitativi anche se la verità è che Bari manca di un piano del verde, che metta nero su bianco quali interventi fare nel tempo,  come armonizzarli,  che progetti sulla lunga distanza utilizzando i criteri qualitativi necessari a un suo utilizzo non solo quale  arredo urbano ma di “tecnologia verde” utile nella lotta ai cambiamenti climatici e all’inquinamento come ci chiede da tempo l’Europa.

“Il Regolamento del Verde prima stravolto poi dimenticato”

«Peccato però che oltre le dichiarazioni e le buone intenzioni di sostegno ai cittadini, associazioni ecc, si sia persa la memoria di   un attore principale nel processo di ripensamento e riorganizzazione del verde in chiave ecosistemica quale la Consulta Comunale per l’Ambiente e tutto il suo lavoro, completamente e scientemente dimenticato dall’assessore Galasso  malgrado i suoi 5 anni già trascorsi nello stesso ruolo amministrativo.

«Nel rispetto dei tanti cittadini che senza megafoni e senza proclami hanno ostinatamente creduto in un percorso di partecipazione e collaborazione con l’amministrazione comunale,  si fa presente che ad  aprile 2016 la Consulta all’Ambiente– che va ricordato è un organismo formalmente istituito nel 2005 dall’amministrazione comunale, emanazione dell’Assessorato all’Ambiente e presieduta dall’assessore al ramo – presentò una proposta di  Regolamento del verde urbano pubblico e privato, frutto di un lavoro di tutte le associazioni (55) insieme ad esperti di  organismi e istituzioni quali Università, CNR, Politecnico. Regolamento che attraverso un lungo (4 anni) e talvolta sofferto percorso tecnico-amministrativo venne più volto rivisto/ridefinito fino ad essere completamente stravolto attraverso un autoritario e autoreferenziale dialogo, meglio sarebbe dire monologo, del “competente” Ufficio Giardini e i tanti politici   che spesso dichiarano di avere a cuore la città, il suo sviluppo e il verde urbano quale indicatore di qualità e benessere salvo dimenticarsene dopo le elezioni. Regolamento che probabilmente dopo essere stato approvato nella precedente consigliatura giace ora in qualche cassetto di qualche polveroso ufficio, o forse cestinato insieme a tutta la sua storia di democrazia partecipativa e cittadinanza attiva.

“C’è una strategia progettuale ecosistemica per Bari?”

«Alla base del Regolamento del Verde elaborato dalla Consulta c’è il criterio di armonizzare gli interventi per rendere Bari una città attenta alla sostenibilità. E ciò significa non solo piantare alberi e individuare quelli malati o mettere in relazione tra loro le aree verdi che è vero che stanno aumentando ma non certo rispondendo ad una strategia progettuale ecosistemica.   Il Regolamento proposto dalla Consulta si propone come una “operazione sociale” che passi attraverso l’utilizzo corretto  dell’idea di verde tesoro e carta vincente per una vivibilità urbana, attento a considerare a tutto tondo  la visione del verde cittadino «con uno sguardo attento  alle periferie, alle opportunità mancate, alla campagna amica, al recupero ottimale degli spazi che la città offriva  in una ricucitura  dell’ambiente offeso, tutto nel rispetto  delle necessità proprie del territorio», come ha più volte detto il rappresentante regionale FAI, Gianni Picella.

Alcune segnalazioni di degrado urbano raccolte da cittadini e associazioni«Da anni, e non certo solo durante le campagne elettorali, la Consulta all’Ambiente tiene alto il dibattito, raccoglie e offre all’amministrazione comunale proposte, progetti e soluzioni alla carenza di verde che attanaglia Bari; ripensa con indicazioni concrete e non di principio la destinazione di aree – come i giardini di Piazza Umberto e il quadrilatero nel Murattiano che ha il suo asse in via Sparano – cruciali per la dimensione europea e internazionale che il capoluogo vuole darsi.

“Scelte non sempre ponderate del Comune”

«Gli esperti che a titolo gratuito collaborano al lavoro della  Consulta  forniscono proposte e  soluzioni concrete da anni, presentano idee per un nuovo disegno del territorio anche guardando  con identica attenzione al patrimonio verde sia pubblico che privato, senza trascurare i giardini storici, gli spazi verdi a corredo di servizi pubblici, le aree verdi libere e anche i siti abbandonati, tutto e sempre in un’ottica ecosistemica pronta a fare di Bari una città davvero sostenibile secondo le indicazioni europee e gli obiettivi dello sviluppo sostenibile dell’agenda 2030. E proprio a proposito del verde urbano, più volte si espressa sulle scelte, non sempre ponderate, che l’amministrazione comunale ha fatto in relazione ad alberature e sistemazione di strade e giardini. Va ricordato, ad esempio, che i rioni periferici della città necessitano di interventi, come ad esempio quelli del V Municipio (Palese e Santo Spirito), i cui lungomare (7 km.)  sono privi di alberature e verde cittadino, abbandonati da sempre a ad uno stato di dequalificazione, incuria, degrado.

«Solo a giugno, quando venne pubblicato il primo bilancio arboreo della città di Bari, l’assessore all’ambiente (uscente e poi riconfermato) Pietro Petruzzelli riconosceva che quel documento elaborato dall’Ufficio giardini del comune era frutto «del lavoro svolto dagli uffici comunali su proposta della Consulta comunale per l’Ambiente, che in questi anni non ha mai smesso di stimolare l’amministrazione per individuare le modalità migliori di intervento e tutela delle aree verdi pubbliche». In quell’occasione la presidente della Consulta Elda Perlino chiedeva, a nome delle associazioni facenti parte dell’organismo, che i futuri assessori all’ambiente, ai lavori pubblici e all’urbanistica lavorassero di concerto per la creazione di un Ufficio del piano del verde, come promesso dal Sindaco Decaro in campagna elettorale dietro le pressanti e ripetute, ossessive richieste della Consulta stessa.  Invece niente, silenzio totale nei contenuti anche se tante le buone intenzioni riportate dalla comunicazione istituzionale.  Solo per fare un esempio recente risale a meno di un mese fa (24 settembre 2019) la decisione della giunta   su proposta del sindaco Decaro, di deliberare l’adesione alle iniziative contro i cambiamenti climatici in armonia con le richieste del movimento Friday for Future, individuando tra gli impegni prioritari quello di “intensificare il coinvolgimento attivo di cittadini e associazioni nel processo di individuazione delle criticità ambientali e nella loro soluzione”.

«Purtroppo però non si può ignorare  il fatto che a quasi 5 mesi dalle elezioni e a 2 dalla proclamazione di Consiglio, giunta e assessori, la Consulta all’Ambiente non sia stata ancora convocata per essere  riattivata ma rimane  confinata in un limbo che la rende invisibile agli occhi dei cittadini baresi nonostante solo nel periodo 2016-2019 abbia prodotto 20 pareri consultivi, contributi e osservazioni, 8 proposte progettuali complete di analisi e studio, partecipando o collaborando a numerosissimi eventi, progetti e iniziative pubbliche e private, come documentato sul portale del comune di Bari .

“Nel frattempo Fridays4futurebari…”

«Nel frattempo i giovani protagonisti del movimento Fridays4futurebari in un documento consegnato al sindaco Decaro in occasione dello sciopero del 27 settembre chiedono di:

  1. coinvolgere attivamente i cittadini del Comune di Bari in primo luogo attraverso la Consulta per l’Ambiente…..
  2. impegnare la Consulta per l’Ambiente…
  3. chiedere il parere della Consulta per l’Ambiente ……
  4. istituire una Consulta per l’Ambiente anche per la Città Metropolitana e con gli stessi compiti previsti per il Comune di Bari

«Non ci resta che sperare che la  politica prima o poi si accorga della maturità raggiunta dalla cittadinanza attiva e voglia finalmente dare ascolto alla richiesta  di spazi di agibilità per realizzare una collaborazione tra Amministrazione e Consulta quale modello da perseguire per il governo della città, al fine di utilizzare al meglio le risorse pubbliche e offrire alla collettività un servizio ispirato esclusivamente al principio della sussidiaria partecipazione della cittadinanza attiva, così come previsto dall’art. 118 della Costituzione.»

ABAP – Elvira Tarsitano

AC Ambient&Ambienti – Lucia Schinzano

Arca – Centro di iniziativa  democratica – Filippo Notarnicola

Comitato Marisabella – Silvana Grilli

Comitato Terra di Bari-Cittadini attivi della Città Metropolitana di Bari – Sandro Menegatti

Convenzione delle donne di Bari – Mariella Lipartiti

Cooperativa Tracceverdi – Cecilia Posca

ECODEM MBT – Augusta Tota

Eugema Onlus – Corsina Depalo

FAI Bari – Gianni Picella

Fiab Bari Ruotalibera – Gianluca Cascarano

INU Puglia – Tommaso Passaro

Ordine Geologi Puglia – Sante Sabatiello

Rotary Bari – Antonella Calderazzi

SIGEA Puglia -Salvatore Valletta

Sviluppo sostenibile – Rita Papa

Elda Perlino – Presidente Consulta Comunale per l’Ambiente

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