Turismo del vino in Italia. Storia, normativa e buone  pratiche

Turismo-del-vino-in-Italia-autori-Cinelli-Colombini-e-Stefano

Una nuova frontiera del turismo è l’enoturismo. E dietro un bicchiere di buon vino gustato in una cantina o in una azienda vinicola ci sono una strategia accurata e un quadro normativo attento alle esigenze di produttori e turisti. Tutto questo nel libro di Dario StefànoDonatella Cinelli Colombrini, Turismo del vino in Italia. Storia, normativa e buone pratiche, che viene presentato sabato 24 luglio a Lecce

Si legge tutto d’un fiato e non si ha voglia di fermarsi, tanti sono gli spunti, le curiosità, le belle descrizioni offerte da Turismo del vino in Italia. Storia, normativa e buone pratiche, il bel volume scritto a quattro mani dal senatore Dario Stefàno e  Donatella Cinelli Colombrini e che viene presentato oggi per Lecce in Scena (Terrazza di Palazzo BN, via 25 luglio, dalle  ore 19,00)  Alla fine, visto l’approfondimento normativo e la vastità dei temi presentati, e la profondità degli stessi, si sente il bisogno di tornare indietro a rileggere, ad approfondire. Il testo diviene un libro tecnico sì, ma dal taglio squisitamente umanistico e divulgativo che rende decisamente piacevole anche l’aspetto più ostico.

Gli autori

Nella presentazione del libro gli autori vengono descritti come capaci di “sognare utopie visionarie”. Questo deriva dagli impegni che hanno assunto nel corso degli anni. Dario Stefano è un senatore della Repubblica da oltre otto anni, dopo un’esperienza di visioni tramutate in atti normativi e strategie programmatiche concrete maturate nel percorso di Presidente della Commissione sviluppo economico e poi di Assessore all’Agricoltura della Puglia. Qui, per altri 8 anni, ha messo in campo idee, confronti, strategie, concertazioni che gli hanno consentito di allearsi con il mondo produttivo attento anche all’ambiente, formando un esercito di trasformazione delle politiche agricole della Puglia, da esportare anche in Italia.

Donatella Cinelli Colombrini è un’eccellenza toscana e parte da una terra altrettanto bella per proporre nel 1993 un percorso affascinante fondando il “Movimento del turismo del vino” e inventando “Cantine aperte”, una giornata equiparabile ad una ”pista” per far decollare l’enoturismo in Italia. E così lei dà il benvenuto al Casato Prime Donne di Montalcino e alla Fattoria del Colle di Trequanda, nella terra dei grandi vini rossi toscani. La fusione di due visioni dà vita ad un libro che fa scuola e fa turismo, tanto da far dimenticare l’esigenza di “volare” all’estero, per sorvolare le bellezze italiane lungo le strade del vino e le cantine che raccontano la storia italiana.

Il libro sa fondere quadri esperienziali in cui il sapere diventa catalizzatore di visioni orientate allo sviluppo di nuove sinergie. La prima parte del libro, a firma di Dario Stefano, fa la storia dell’enoturismo – oggetto di una specifica legge – in cui si inserisce la classificazione dei servizi che ruotano intorno, mentre la seconda parte, scritta da Donatella Cinelli Colombrini, percorre la storia del vino in Italia.

Viaggio in Italia lungo le Strade del Vino

“Degustazioni e pranzi all’aperto, picnic, trekking nei vigneti, vendita del vino: questi sono i nuovi punti forti del turismo del vino nel momento in cui la visita fra tini e botti è pressoché impossibile”.

Turismo del vino in Italia spazia dal turista al territori che possono ospitarlo, in cui si riconoscono 170 Strade del Vino ed oltre 1200 cantine vitivinicole organizzate per l’accoglienza del visitatore. Se si associano dei valori numerici di lunghezza delle “strade” e di ospiti da accogliere, si scopre un mondo di ricchezza che ruota nella galassia della bellezza tracciata dai territori italiani, in cui si racconta la storia, il sapere della terra e la capacità di vedere oltre, dove pochi vedono.

Purtroppo, se era impossibile vedere la crisi associabile all’esperienza pandemica di questo periodo, in cui il COVID ha inciso negativamente sul turismo, subito sono emerse le grandi opportunità associabili ai grandi spazi di cui dispone l’enoturismo. “L’epidemia – si legge – ha prodotto uno shock economico, sociale e organizzativo che, nell’estate 2020, non appare ancora superato e che le imprese cercano di affrontare rivolgendosi all’utenza italiana e riconvertendo le proposte per conciliarle con le norme sanitarie contro il contagio. Le destinazioni di turismo del vino, grazie alla loro diffusione sull’intero territorio nazionale, alla maggiore disponibilità di spazi aperti e alla prossimità con i centri urbani sono sembrate subito una possibile alternativa alle destinazioni di viaggio tradizionali come le città d’arte, le spiagge e gli eventi affollati”.

Occorre però saper sfruttare le migliori opportunità, proponendo casi di studio, scenari sperimentali pilota e su cui si sta già lavorando. Operando poi con supporti normativi che possano sostenere i cambiamenti o gli adattamenti.

Come organizzare una strategia di promozione del vino

Interessanti i casi concreti che vengono raccontati nel libro e nella proposta di racconti dal nord al sud del Paese, tra cui quello della nuova offerta enoturistica, con “Degustazioni e pranzi all’aperto, picnic, trekking nei vigneti, vendita del vino: questi sono i nuovi punti forti del turismo del vino nel momento in cui la visita fra tini e botti è pressoché impossibile”.

E ancora si legge “Sono privilegiate le zone con i paesaggi più belli e incontaminati” e ancora “le cantine che possiedono spazi esterni per servire pasti e assaggi, oppure avevano i segway per visitare le vigne, come Argiolas, o i cavalli come il Castello del Trebbio”.

Uno spazio particolare gli autori lo riservano alla comunicazione dell’offerta enoturistica,

che deve assolutamente essere preceduta dalla sua divulgazione e commercializzazione. “L’uso del web,come canale privilegiato della comunicazione turistica, ha accorciato i tempi ma non per questo è possibile rimandare l’azione on line fino all’ultimo momento”.

Vino
In Italia 170 Strade del Vino ed oltre 1200 cantine vitivinicole sono organizzate per l’accoglienza del visitatore

 Sembra leggere un progetto di strategie, con il richiamo ad investimenti e nuove proposte turistiche che vanno inseriti in scenari di futuro, in grado di rimanere nel periodo post-Covid, in grado di massimizzare l’uso delle risorse economiche che da spesa diventano generatori di investimenti.

 

Dario Stefàno, Donatella Cinelli Colombini, Turismo del vino in Italia. Storia, normativa e buone pratiche, Edagricole, 2020, pagg. 198, Euro 18,50

 

 

Articoli correlati