
Sostenibilità, origine e marca i valori che fanno la differenza. I dati dell’export. Il consorzio VOG investe su questo mercato in crescita
La richiesta di prodotti biologici negli Emirati Arabi Uniti continua a crescere e si stima che, entro il 2024, salirà del 13% e avrà come protagonista l’ortofrutta fresca, che già ora rappresenta la prima scelta per più della metà della popolazione locale. I dati sono stati resi noti durante il webinar organizzato da ITA.BIO, la piattaforma per l’internazionalizzazione del biologico Made in Italy promossa da ICE in collaborazione con FederBio e a cura di Nomisma. «In base alla nostra esperienza, sostenibilità, origine e marca sono criteri di scelta fondamentali per gli abitanti degli Emirati Arabi Uniti, quando decidono di acquistare dei prodotti biologici – spiega Werner Castiglioni, Direttore di Biosüdtirol, cooperativa del Consorzio VOG dedicata esclusivamente alla produzione di mele biologiche – Si tratta di un mercato aperto e moderno, per questo i prodotti premium e brandizzati sono fra quelli che hanno la maggiore possibilità di successo, anche nel bio”.
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Italia secondo esportatore di prodotti biologici

Secondo i dati resi noti da Nomisma nel corso dell’incontro, per il comparto biologico italiano – che ha generato nel 2021 vendite per 4,9 miliardi di euro – l’export rappresenta una voce sempre più importante. L’Italia è il secondo paese esportatore al mondo, dopo gli USA, con 2,9 miliardi di euro di vendite, nettamente davanti a paesi europei come Spagna e Francia. Tra i mercati di destinazione emergenti gli Emirati Arabi Uniti rappresentano un’opportunità da studiare con attenzione per tutte le aziende che operano in questo segmento, a partire da quelle del settore ortofrutticolo. Il Consorzio VOG, già presente negli Emirati con il marchio Marlene®, ha introdotto di recente anche la sua produzione biologica.
L’appeal della frutta bio viene anche dal packaging, come le confezioni in cartone, molto apprezzate dai consumatori locali. Oggi il Consorzio è presente con le sue mele Made in Italy nei punti vendita delle principali insegne che operano a Dubai, come ad esempio Carrefour o Waitrose.
Trovare partner locali affidabili, soprattutto quando le destinazioni sono così lontane, è un aspetto centrale in questi mercati. “Le nostre mele vengono spedite negli Emirati Arabi Uniti via nave e arrivano a destinazione dopo svariate settimane di viaggio – conclude il direttore di Biosüdtirol – Instaurare partnership con importatori e distributori che conoscono i nostri prodotti e sanno restituirci feedback puntuali è fondamentale per avere successo”.