Biodiversità: le specie animali che tornano a ripopolare la Puglia

Specie animali sull’orlo dell’estinzione, ripopolano la Puglia grazie ad attività di salvaguardia della biodiversità

Oasi Lago Salso (Manfredonia, Foggia)

Macchia mediterranea, zone umide, lagune, foreste e coste. La Puglia conserva una biodiversità importante con un ecosistema ricco e specie animali diverse che popolano i numerosi habitat. La sua posizione geografica ne fa un ponte naturale tra Africa e Europa, e un passaggio obbligato per uccelli migratori che qui nidificano e si riproducono.

Nei secoli è stata abitata da una vasta fauna. Lontre, cicogne, lupi, gru, fenicotteri, oche selvatiche:  animali che per decenni avevano caratterizzato l’ecosistema pugliese sembravano scomparsi per sempre. Alcuni sull’orlo dell’estinzione in tutta Italia, oggi sembrano riaffacciarsi in fiumi, laghi e pianure pugliesi.

«Bonifiche, colture intensive e attività antropica hanno seriamente compromesso la fauna locale negli scorsi decenni – spiega il naturalista del Centro Studi Naturalistici Onlus, Maurizio Marrese – Basti pensare al Candelaro, un torrente che aveva potenzialità naturalistiche immense che oggi è un canale di raccolta per le fogne.  Negli anni è stata attuata e messa in campo una riqualificazione degli habitat, grazie ad attività di tutela del territorio e a strumenti come Rete Natura 2000, che regolamentano gli interventi colturali, agricoli e silvo-pastorali purché non vadano contrasto con la conservazione degli ambienti naturali».

Il 13,8% del territorio regionale pugliese è interessato da aree naturali protette: 2  parchi nazionali, 3 aree marine protette, 16 riserve statali, 18 aree protette regionali, contribuiscono alla salvaguardia delle specie animali presenti.

Biodivesrità: torna la lontra nel Parco Nazionale del Gargano

La lontra appartiene alla famiglia dei mustelidi, un mammifero legato all’ecosistema dei fiumi

Pochi giorni fa il Parco nazionale del Gargano ha annunciato il ritorno della lontra, dopo che un esemplare di  Lutra lutra era stato trovato morto nei pressi dell’Oasi Lago Salso, a pochi chilometri da Manfredonia. Proprio dall’Oasi Lago Salso fanno sapere che già all’inizio del 2017, numerosi studi avevano documentato la presenza della lontra lungo il corso del fiume Ofanto. Si tratta di uno dei mammiferi classificato tra i più a rischio di estinzione in Italia.

Studi condotti negli anni ’80 ne testimoniavano la presenza in Puglia solo lungo il fiume Ofanto:  gli ultimi esemplari vivevano infatti solo in Basilicata. Non essendo più perseguitata e grazie a operazioni di salvaguardia degli habitat,  la popolazione ha iniziato ad espandersi, colonizzando tutto l’Ofanto e arrivando nel Carapelle e nel Cervaro, da qui all’Oasi Lago Salso e nel Gargano. Storicamente la lontra era presente anche nella laguna di Lesina, dove si è poi estinta a causa della pesca intensiva.

Biodiversità: torna il lupo anche in Puglia

Simile è la sorte toccata al lupo, che abitava i boschi pugliesi e le alture collinari dei Monti Dauni. Dopo alterne vicende, che lo hanno visto vittima di cruente persecuzioni da parte dell’uomo, la presenza del lupo torna a diffondersi in tutta Italia.  Negli ultimi 20 anni la sua presenza in Puglia è attestata dal Fortore al Gargano, oltre che sull’Alta Murgia. I giovani esemplari avvistati in una zona molto antropizzata come il Salento, testimoniano come il lupo sia un animale che riesce ad adattarsi all’ambiente circostante. Capace anche di coprire distanze vastissime, alla ricerca di nuove prede.

“I recenti allarmi lanciati da allevatori e agricoltori vanno certamente accolti ma c’è necessità di una corretta divulgazione, concreta e scientifica, per potersi tutelare  –  spiega la dottoressa Federica Bava, veterinaria del Project Wolf Ethology – Centro Studi per l’Ecologia e la Biodiversità degli Appennini – Ad esempio, molto importante è la presenza di cani da guardianìa: determinate razze addestrate a questo tipo di compito, così come l’impiego di tipologie particolari di reti.  Fondamentale, inoltre, custodire il gregge troppo spesso lasciato incustodito.

Accanto al discorso lupo c’è poi un enorme problema: quello del randagismo canino. In Italia per un singolo lupo censito ci sono quasi 400 cani che vagano. Il cane diventa un animale selvatico che deve predare necessariamente. Bisogna dunque fare una diagnosi sulla predazione, quanto è probabile che ci sia una predazione da lupo e che il colpevole non sia invece un cane randagio?

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Il ripopolamento della cicogna bianca, simbolo della Capitanata

Anche la cicogna bianca, simbolo della Capitanata, scomparsa da secoli, è tornata a diffondersi e a riprodursi qui, monitorata dai ricercatori. «A seguito di una prima nidificazione che avvenne a Cerignola (Fg) nel ‘99 avviammo un progetto di ripopolamento – spiega Maurizio Marrese.  Così esemplari provenienti dal Centro de Recuperacìon de Fauna “Los Hornos” de Sierra de Fuentes di Caceres (Spagna) furono allevati e riprodotti nelle voliere di acclimatamento e in seguito liberate. A partire dal 2004, un processo di riqualificazione dell’habitat ha favorito il reinserimento. A Lago Salso, 500 ettari di grano coltivato, sono stati convertiti in 100 ettari di zone umide e il restante in pascoli, dove le cicogne trovano cibo che prima non avevano a disposizione». Oggi in provincia di Foggia abbiamo raggiunto un numero di 18 coppie. Che tornano puntualmente ogni anno a nidificare.

Ed ancora tornano aironi, gazzette, le gru, cacciate già da Federico II, e persino l’oca selvatica, un’altra specie totalmente estinta, oggi nidifica nuovamente in Capitanata grazie ad interventi di salvaguardia

Fenicotteri rosa nelle saline di Margherita di Savoia

Così i fenicotteri, che in Italia si sono riaffacciati intorno agli anni Duemila, quando ogni avvistamento costituiva un evento eccezionale. I primi individui si sono rivisti in Sardegna. In Puglia, alle saline di Margherita di Savoia, dove oggi fanno bella mostra di sé. Sono circa 4000 gli individui, tra stanziali e migratori. Eleganti e pigri si specchiano nelle vasche salate rendendo il paesaggio fiabesco, caratteristico e suggestivo. E l’ultimo avvistamento li ha individuati anche a Taranto.

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