Animali seviziati e dopati, stop alle Carresi in Basso Molise

La Carrese, tradizionale corsa con i buoi, a San Martino in Pensilis, Molise

Niente Carrese almeno per il momento a San Martino in Pensilis. L’appuntamento conhttps://www.ambienteambienti.com/wp-content/uploads/2015/04/Origine-della-Carrese.pdfe in programma giovedì non si farà. La cosa appare scontata dopo la conferenza stampa in Procura a Larino (provincia di Campobasso), durante la quale si è fatto il punto sull’attività di indagine relativa proprio alle Carresi.

I carabinieri, una settantina quelli impegnati nell’attività di indagine, hanno dato esecuzione a un decreto di sequestro preventivo emesso dal gip del Tribunale delle cittadina molisana. Sottoposti a sequestro preventivo 20 carri tipo biga, 49 capi bovini adulti di razza podolica e 77 capi equini di diverse razze. Carri e animali dovevano servire a dar vita alle Carresi. Trenta persone inoltre sono state sottoposte a indagini per maltrattamento di animali e per aver organizzato manifestazioni in cui sono stati maltrattati animali. Il provvedimento è stato emesso dopo la richiesta della Procura di Larino sulla base degli elementi raccolti dalle due compagnie carabinieri del Basso Molise e del Nas già dalle edizioni 2014, elementi che sono stati poi integrati da ulteriori indagini come i prelievi di sangue sugli animali.

L’attività di controllo è cominciata quasi in sordina sin dal 2014 subito dopo un esposto-denuncia presentato dall’Enpa, l’Ente nazionale per la protezione animali e che nel corso dei mesi si è sviluppata attraverso test ematici, riprese video e la collaborazione di medici veterinari dell’Asrem. Da tutte queste indagini è emersa una certezza: gli animali venivano sottoposti, anche nelle fasi preparatorie ad autentiche sevizie o, per usare un eufemismo a fatiche insopportabili per le loro caratteristiche. Sia i bovini che gli equini, infatti, nel corso delle gare sono stati costretti a correre gran parte del percorso su una strada asfaltata e quindi inidoneo ad attutire l’impatto degli zoccoli e a evitare scivolamenti.

I bovini in particolare erano costretti a fatiche per essi assolutamente inidonee e per sollecitarli a correre più in fretta sono stati loro inferti colpi con l’uso di bastoni o verghe con la punta acuminata tanto da procurare lesioni e sanguinamenti. A chiudere il cerchio ci hanno pensato le analisi dei carabinieri del Nas, il Nucleo antisofisticazioni che hanno accertato come i bovini sono stati sottoposti, al solo scopo di migliorarne le prestazioni, a trattamenti farmacologicamente non autorizzati. Nello specifico la sostanza maggiormente impiegata è stata il Flunixin, un potente antinfiammatorio.

(clicca qui per il download del documento sulle origini della Carrese)

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