Aeronautica Militare: quando l’azzurro si veste di green

Sostenibilità ambientale e lotta ai cambiamenti climatici ribadita dall’Aeronautica Militare anche in occasione del centenario della sua istituzione. I test con i carburanti alternativi a quelli tradizionali

 

Le Frecce tricolore che sfrecciano nel cielo di Piazza del Popolo a Roma  alla presenza delle massime cariche dello stato sono state forse il momento più emozionante della cerimonia più importante nel quadro delle celebrazioni dei 100 anni dall’istituzione dell’Aeronautica Militare. Un’Arma da sempre amata dagli italiani di tutte le età per l’affascinante mix di dedizione allo Stato, sfida all’ignoto, autocontrollo e disciplina. Un’Arma anche capace di sorprendere positivamente per come riesce a recepire e mettere in pratica il messaggio ecologista di questi ultimi anni.

Tanto green nell’Aeronautica Militare

Un angolo dell’ “Air Force Experience”, lo spazio espositivo che l’Aeronautica Militare ha allestito presso Piazza del Popolo, a Roma, in occasione del suo Centenario (Foto Ambient&Ambienti)

L’Aeronautica Militare è infatti in prima linea nella lotta per la sostenibilità ambientale e contro i cambiamenti climatici. La Forza Armata è impegnata nel rendere meno energivore le proprie attività ed infrastrutture (lavorando sull’implementazione di tecnologie e materiali di ultima generazione, sempre più efficienti a livello energetico) e, nello stesso tempo, nell’operare su un concetto di “autonomia energetica” delle proprie basi, in particolare con la progettazione di parchi fotovoltaici in grado di assicurare indipendenza da fonti esterne. A tal fine, l’Aeronautica Militare, in stretta sinergia con la Task Force per la Valorizzazione Immobili, l’Energia e l’Ambiente del Ministero della Difesa – nel quadro delle risorse accessibili del PNRR (Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza) e del decreto interministeriale cosiddetto “Bollette 2022” – sta lavorando per l’avvio di un piano di produzione energia da fonti rinnovabili finalizzata all’autoconsumo, oltre che concorrere agli obiettivi nazionali di decarbonizzazione e riduzione della dipendenza dalle importazioni.

Gli “Aeroporti Azzurri”

“Aeroporti Azzurri”, insieme a “Caserme Verdi” dell’Esercito Italiano e “Basi Blu” della Marina Militare, è uno dei pilastri dei Grandi Progetti Infrastrutturali della Difesa, ovvero un’iniziativa che punta a realizzare – da qui ai prossimi anni – un vasto piano di ammodernamento ed efficientamento delle infrastrutture strategiche delle Forze Armate.

In tale contesto, l’Aeronautica Militare sta lavorando, in particolare, su due linee d’azione principali: 1) facendosi guidare dagli standard tecnologici e dalle relative esigenze infrastrutturali che i futuri sistemi d’arma richiederanno 2) adeguandosi a tutti quegli standard ambientali che derivano sia da un rinnovato quadro normativo in materia che da un nuovo concetto di resilienza/indipendenza energetica da fonti esterne.

Biocarburanti

Personale dell’Aeronautica Militare in servizio presso il Reparto Sperimentale di Volo e il Reparto Tecnologie dei Materiali Aeronautici e Spaziali della Divisione Aerea di Sperimentazione Aeronautica e Spaziale (DASAS) di Pratica di Mare (RM), assieme a ricercatori di Enea (Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile) e CNR (Consiglio Nazionale delle Ricerche), sono stati impegnati in una serie di prove in volo con un jet AMX alimentato con una miscela di carburante contenente biofuel fino al 25%. Esso costituisce una promettente alternativa al combustibile convenzionale, in quanto ottenuto, appunto, da fonti rinnovabili quali grassi animali e vegetali sottoposti a idrogenazione, in presenza di opportuni catalizzatori che ne determinano la trasformazione in cherosene sintetico di tipo paraffinico.

I test sono stati condotti presso l’aeroporto militare di Pratica di Mare (RM) nel mese di giugno 2022, a valle di un’attività preliminare di studio e sperimentazione realizzata in collaborazione con ricercatori dell’ENEA e di tre istituti del CNR, ovvero l’Istituto sull’Inquinamento Atmosferico (IIA), l’Istituto Nazionale di Ottica (INO) e l’Istituto Scienze e Tecnologie per l’Energia e la Mobilità Sostenibile (STEMS).Il test preliminare che si è svolto a gennaio 2022 ha accertato la riduzione delle emissioni inquinanti complessive  pari al 40%.

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La sperimentazione rientra nell’ambito di un Accordo di Cooperazione tra Aeronautica Militare, ENEA e CNR avviato nel 2017, grazie ad un finanziamento dell’allora Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, oggi Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, in materia di produzione di biocombustibili e loro utilizzo in campo aeronautico. Una collaborazione che ha portato al raggiungimento di importanti obiettivi nell’ambito del progetto ABC (Aerotrazione con BioCarburanti).

Per un approfondimento circa l’esito dei test sopra citati, clicca QUI    

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