
La Fondazione Umberto Veronesi promuove “Il pomodoro. Buono per te, buono per la ricerca”, una raccolta fondi per sostenere la ricerca scientifica sulle leucemie infantili con il contributo di ANICAV e RICREA. Appuntamento sabato 10 e domenica 11 marzo in molte piazze d’Italia
Chi l’avrebbe mai detto che comprando tre lattine di pomodori si potesse aiutare la ricerca a garantire le migliori cure possibili ai bambini malati di tumore? Grazie alla Fondazione Umberto Veronesi che ha lanciato l’idea e alla collaborazione di ANICAV (Associazione Nazionale Industriali Conserve Alimentari Vegetali) e di RICREA (Consorzio Nazionale Riciclo e Recupero Imballaggi Acciaio) sarà possibile.
Sosteniamo la ricerca in oncologia pediatrica

Sabato 10 e domenica 11 marzo in più di 100 piazze d’Italia i volontari della Fondazione Umberto Veronesi daranno prima alla prima edizione di “Il pomodoro. Buono per te, buono per la ricerca”, e distribuiranno una confezione di tre lattine di pomodori nelle versioni, pelati, pomodori, polpa, con una offerta minima di 10 euro.
L’iniziativa è stata presentata il 30 gennaio a Milano. In questa occasione Chiara Segré, responsabile della supervisione scientifica Fondazione Umberto Veronesi, ha voluto ricordare come sia importante la ricerca nell’oncologia pediatrica. «Ogni anno in Italia si ammalano di cancro circa 1.400 bambini in età compresa tra 0 e 14 anni e circa 800 adolescenti fino ai 19 anni», ha detto. «Grazie alla ricerca scientifica ben il 70% di questi tumori infantili è debellato e nel caso di leucemie e linfomi si arriva all’80-90%. Non bastano però i migliori farmaci, sono importanti anche i protocolli di cura codificati che permettono le terapie ideali per ogni tipo di tumore».Un impegno tanto più forte quando si parla di tumori infantili.
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Perché il pomodoro in lattina?
I soldi raccolti andranno a sostenere 20 ricercatori impegnati nei centri di ricerca di eccellenza sul territorio nazionale, che si aggiungono ai 25 già finanziati dalla Fondazione Umberto Veronesi dal 2014 ad oggi.
Perché proprio il pomodoro in lattina? Semplice: è un ingrediente fondamentale della nostra cucina, ma è anche un frutto molto interessante da un punto di vista nutrizionale; contiene pochi zuccheri, è ricco di fibre, di vitamine C ed E, di minerali come potassio e fosforo. E ancora, contiene molecole bioattive come i polifenoli, potenti antiossidanti e i carotenoidi tra cui il licopene, che contribuisce a potenziare il sistema immunitario e anche la prevenzione di alcuni tipi di tumori.
La produzione e la trasformazione di pomodoro è di proporzioni giganti, e lo dimostrano le cifre citate da Giovanni De Angeli presidente ANICAV: «Nel mondo sono circa 40 milioni di tonnellate i pomodori trasformati. L’Italia, con 5,2 milioni di tonnellate di pomodoro trasformato, è il secondo trasformatore mondiale dopo gli Usa. Siamo forti anche nell’export sia verso l’Europa (Germania, Francia, Regno Unito) sia verso gli altri paesi (Usa, Giappone, Australia), con un valore dell’export pari a 1,6 miliardi di euro».
Dal consorzio RICREA una mano alla lotta ai tumori infantili
La versione in lattina è stata scelta per dare anche un segnale sul fronte della tutela dell’ambiente. Lo ha spiegato Domenico Rinaldi, presidente RICREA: «L’acciaio delle lattine è un materiale permanente che si può riciclare all’infinito. Questo si traduce in un risparmio energetico e una minor quantità di emissioni di CO2 a tutto vantaggio dell’ambiente».
Ambiente che viene tutelato anche dalla confezione in cartone riciclato che contiene le tre lattine; inoltre viene consegnata anche una bustina contenente dei semi di pomodoro che si potranno piantare come simbolo di speranza e di forza. Completa il kit un libretto di spiegazioni con anche tre ricette a base di pomodoro semplici semplici ideate dallo chef stellato Gennaro Esposito, che potrete eseguire con i vostri bambini.