
FSC sostiene i veri “custodi della Terra” perché da sempre contribuiscono alla conservazione e protezione degli ecosistemi forestali, grazie a saperi e conoscenze tramandati da generazioni
È indissolubile il legame che unisce le foreste e le comunità native. È quanto è emerso dal summit degli otto i Paesi della foresta Amazzonica, riuniti in Brasile a Belem per individuare strategie per salvare il polmone verde della Terra. Il messaggio dei popoli indigeni del Sud America è che “l’Amazzonia è viva e si prende cura di chi la protegge”.
Le foreste sono infatti una parte essenziale della vita di molte comunità indigene, in Asia come in Africa e America, ma anche in Europa. Si calcola che circa 1,6 miliardi di persone nel mondo dipendano per la loro sussistenza dalle foreste; di questi, 60 milioni appartengono a comunità indigene. “Un rapporto del 2022 della FAO – commenta Giuseppe Bonanno, Direttore di FSC Italia – ha confermato che le foreste abitate da comunità indigene coinvolte nella governance del territorio registrano solitamente tassi di deforestazione più bassi anche del 50% rispetto ad altre aree, ospitando popolazioni animali più numerose e in migliore salute”.
La Fondazione ha recentemente pubblicato la sua Strategia Globale 2023-2027, sviluppata da, con e per le popolazioni indigene perché siano riconosciute quali protagoniste nelle soluzioni a sfide globali come il cambiamento climatico, la perdita di biodiversità, il degrado dell’ecosistema naturale, la desertificazione e la deforestazione.
Esempi positivi di questo contributo delle comunità indigene sono tre diverse esperienze di gestione forestale responsabile, certificata FSC, in Vietnam, Canada e Lituania.
Vietnam
Gli abitanti dei villaggi di Chenh Venh e di Ho, nella provincia di Quang Tri, nel Vietnam centrale, appartengono alla minoranza etnica Van Kieu e vivono nella foresta pluviale, della quale 1.561 ettari hanno ricevuto la certificazione di buona gestione forestale FSC nel Novembre 2021. Qui la coltivazione di tre specie di bambù è verificata secondo i criteri FSC per la raccolta sostenibile e la produzione. Il taglio di qualsiasi altra specie di legname è invece severamente vietato.
Diverse comunità in Vietnam stanno prendendo esempio e imparando da queste esperienze, avviandosi verso il percorso di certificazione di altre aree forestali del Paese.
Canada
Quasi 1,7 milioni di persone identificate come First Nations, Metis e Inuit vivono in oltre 600 comunità in tutto il Canada e la stragrande maggioranza dipende dalle foreste per la sicurezza alimentare, le medicine, l’acqua pulita. C’è anche una dipendenza dalle foreste per la fibra di legno, la cui domanda è in aumento in tutto il mondo e che richiede un equilibrio virtuoso tra uso e conservazione.
Lituania
Il Parco Regionale del Neris, a trenta minuti d’auto dalla capitale lituana Vilnius, è certificato FSC dal 2004 e offre diecimila ettari di paesaggi unici, siti storici, oltre ad essere il microhabitat per specie in via di estinzione come lo scarabeo eremita. Qui, nella foresta di querce nella valle del fiume Duksta dove vivono tribù baltiche, si erge ancora la più antica e grande foresta di querce della Lituania, che fa parte della rete Natura 2000.
In questo Parco il legno morto è considerato un valore da preservare: almeno il 5% dei tagli che vengono effettuati viene infatti lasciato al suolo per contribuire al mantenimento degli equilibri naturali, ospitando fino a 284 specie di invertebrati, 324 licheni ed essendo legato per questo alla vita di innumerevoli specie di uccelli e mammiferi.