
Grandi open space che definiscono una forma aperta e futuristica; tre blocchi a più piani corredati da giardini pensili, parcheggi e servizi comuni integrati tra loro: si presenta così l’avveniristico Botswana Innovation Hub (BIH), cuore di un moderno parco tecnologico attualmente in costruzione,che sorge in posizione strategica su un’area di 57 ettari vicino all’aeroporto internazionale di Gaborone, capitale e centro d’affari del Botswana, in Africa.

Spazi smart per pensare il futuro – Il Botswana Innovation Hub nasce con lo scopo di attrarre aziende locali ed internazionali operanti nei settori hi-tec e dell’innovazione, e la stessa forma con cui è stato progettato lo dimostra, perché gli spazi pensati per usi diversi che si intersecano tra loro vogliono suggerire la “contaminazione” delle idee, tipica degli ambienti di lavoro più moderni, consentendo inoltre alle realtà locali di proporsi anche a livello internazionale.
L’edificio si sviluppa su una superficie di circa 46.000 m² ed è fatto di 3 blocchi a più piani, poggiati su un podio comune di oltre 23.000 m² in grado di accogliere parcheggi e servizi comuni. I blocchi sono collegati tra loro da ponti di collegamento, dentro cui sorgono anche veri e propri giardini pensili, che scorrono senza soluzione di continuità con il paesaggio dietro al podio. Il BIH è stato progettato con logica Shell & Core, che consente una grande flessibilità nella gestione degli spazi interni e un elevato livello di personalizzazione in qualunque momento, per rispondere alle esigenze degli inquilini che possono anche cambiare nel corso del tempo.
Si può dire che l’impatto dell’edificio col paesaggio circostante sia stato assorbito con successo grazie alla scelta delle piante ospitate nei giardini pensili e sul tetto. Sono tutte piante indigene che integrano il Botswana Innovation Hub nella politica di sostenibilità perseguita per l’intero sviluppo. La caratteristica sporgenza del tetto, l’orientamento dell’edificio, i cortili che ospitano i giardini, le importanti strutture per la schermatura solare orizzontale sono tutti elementi architettonici che si combinano per fornire all’edificio una vasta protezione solare passiva. A questi si aggiungono la facciata dell’edificio ad alte prestazioni, i rubinetti a basso consumo di acqua e la raccolta delle acque superficiali per l’irrigazione, tutto pensato per aumentare l’efficienza dell’edificio.
Focus sulla climatizzazione – L’hub è stato progettato seguendo un approccio tipicamente utilizzato negli Emirati Arabi Uniti, in grado di sfruttare la capacità termica del calcestruzzo, chiamato Fabric Energy Storage (FES).In questo caso l’edificio termicamente attivo (TABS) viene ottenuto facendo circolare acqua refrigerata attraverso lastre alveolari in calcestruzzo di tipo ‘TermoDeck’, che formano pavimenti e soffitti della struttura dell’edificio. Le lastre vengono inoltre pre-raffreddate di notte (anche usando il free-cooling quando le temperature esterne lo consentono), riducendo così sensibilmente la richiesta di raffrescamento durante le ore lavorative, tipicamente molto calde in Botswana.

Questa logica di efficienza energetica si riflette anche sulla centrale dell’impianto di climatizzazione, che si trova nell’energy centre all’interno del podio. L’intero sitema di efficientameno energetico è stato fornito da Climaveneta un’azienda italiana del gruppo Mitsubishi Electric, con sede a Bassano del Grappa. A conferma di ciò dalle simulazioni risulta che il picco massimo di consumo energetico, generato dall’impianto di climatizzazione e ventilazione, risulta qui ridotto di oltre il 50% rispetto ad edifici simili con impianti di climatizzazione tradizionali in Botswana.
Sostenibilità, efficienza, affidabilità e flessibilità sono dunque le parole chiave dell’impianto di climatizzazione appositamente studiato per il Botswana Innovation Hub, un business centre altamente innovativo al centro dell’Africa Sub-Sahariana in continuo sviluppo.