Honést, a Bari il primo contenitore democratico e green

Un caffè bistrot green, attento all’ambiente, con cucina internazionale a vista, cocktail bilanciati e dove il “baratto” vale come pagamento

 

Un’idea innovativa per fare comunità, business, sostenibilità e aprire la mente. È tutto questo e molto altro Honést, il primo “contenitore democratico” (ma noi aggiungiamo anche green) in Italia, che nasce a Bari, grazie all’estro di Luca Rutigliano e di Rosario Anagni.

Innanzitutto partiamo dal nome: Honést. Si legge in dialetto chiaramente barese, ma il significato è inequivocabile.

Il titolo di ristorante per questo locale “onesto” è decisamente riduttivo per tante ragioni: è sì un ristorante, ma è soprattutto un contenitore, nella mente dei fondatori è un luogo amico dove poter trascorrere serenamente parte del proprio tempo. Fin qui. tutto molto bello. Questa definizione può sembrare una sviolinata o una marchetta ma non lo è, perché nelle intenzioni di Luca e Rosario spuntano soluzioni green, sostenibili e c’è persino il baratto.

“Ho immaginato un posto dove chiunque possa sentirsi a casa – spiega Luca Rutigliano, comunicatore e travel blogger – All’inizio volevo aprire uno Starbucks, il primo a Bari, il primo in Italia. Perché oggi la nostra città e la nostra regione sono meta turistica mondiale. Il colosso americano però non la pensava come me, come noi. E allora abbiamo deciso di fare tutto da soli. Così è nato Honést, il cui nome nasce da un gioco di parole tra “home”, “casa”, “nest”, “nido”, e onesto “onèst” in dialetto barese. Perché io e Rosario siamo due persone oneste. E perché onesto e democratico è e sarà questo posto”.

Ubicato in via Sparano, Honést nei suoi oltre 400 mq ospita il mondo e qui si ragiona e si vive come comunità: infatti, una comunità si aiuta a vicenda per crescere insieme. Lo scambio di idee, competenze e informazioni, la loro condivisione fa bene a tutti. Con questa filosofia i due fondatori aprono la strada al baratto, allo scambio: “se un giovane studente universitario ha voglia di un posto dove studiare o trascorrere qualche ora a leggere qui lo può fare al costo di un caffè. Nessuno, fino alle 19, gli metterà fretta di andar via per lasciare il posto ad altri. Così come uno studente del conservatorio potrà donare un’ora del suo tempo e della sua musica in cambio di una colazione completa di brioche, cappuccino e spremuta al mattino, o di una cena base a sera. È un modo per dare anche a chi non può permetterselo un servizio di qualità. Pensiamo agli studenti fuorisede le cui famiglie hanno già tante difficoltà e spese da affrontare. Poter “risparmiare” qualche euro garantendosi comunque un pasto caldo e buono con un po’ di musica, ad esempio non è così disdicevole. E se arrivano anche gli amici ci sono sconti anche per loro“.

“Quando ero piccolo non uscivo mai con le ragazze perché non potevo permettermelo, non potevo offrire nulla. La mia era una famiglia umile, i miei amici spesso mi invitavano a pranzo o a cena, mi aiutavano. E io voglio fare lo stesso oggi – prosegue Rutigliano -. Per questo da Honést abbiamo pensato anche allo spritz democratico, che viene acquistato in fusti e spillato al momento. La differenza non si nota tanto al gusto quanto nel prezzo del drink, e soprattutto nell’attenzione all’ambiente che questa scelta comporta, ma anche per le persone”.

Qualcuno chiederà: cosa c’entra lo spritz democratico? Nei fusti? Per chi non si occupa di sostenibilità e ambiente deve sapere che un fusto corrisponde a 50 cartoni di bottiglie di vetro risparmiate. Ciò vuol dire meno gas, vetro, carta consumati e meno inquinamento prodotto. Moltiplicato per gli altri prodotti, diventa un bel risparmio e l’economia e l’ambiente ringraziano. Certo, non è la soluzione definitiva, ma è un passo importante che oggi devono fare tutti, visti gli evidenti cambiamenti climatici, i rincari su tutti i prodotti e la crisi energetica provocati dal Covid e dalla guerra in Ucraina, per poter ottenere risultati planetari evidenti.

Non mancano convezioni e servizi per i turisti, i cittadini e gli studenti. “Honést è la casa di tutti – conclude Rosario Anagni – Lo abbiamo pensato davvero come un posto dove ciascuno possa sentirsi a proprio agio, dove condividere momenti della propria giornata, della propria vita con gli amici. Un posto dove tutti possono trovare quello che cercano e sentirsi liberi di essere se stessi, senza limiti. Questo è il nostro desiderio. Ci auguriamo che tutti lo percepiscano e lo vivano in questo modo, noi faremo tutto quello che possiamo perché sia così”.

Ecco perché è un contenitore democratico. L’idea è bella perché è ultra moderna, in quanto riporta ad un approccio più semplice e diretto che varia in base alle necessità e al rispetto della clientela, è sostenibile, in quanto le scelte aziendali sono indirizzate verso il rispetto dell’ambiente attraverso scelte aziendali e commerciali green votate alla sostenibilità, ed è a misura d’uomo, perché mette in primo piano l’accoglienza e la condivisione per creare una serie di rapporti e interconnessioni che trasformano il locale in un luogo familiare mentre la clientela ne diventa parte integrante ad un livello superiore.

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