Depuratore Porto Cesareo, operativo a giugno, c’è ancora da fare

depuratore porto cesareo foto facebook
L'impianto di depurazione a Porto Cesareo (foto Facebook)

Maraschio e Delli Noci: strumento indispensabile a tutela della salute dei cittadini. Casili: Compiuti passi avanti ma aspettiamo il progetto complessivo

 

“Sull’allaccio al depuratore di Porto Cesareo siamo a un punto di svolta: dal 15 giugno gli abitanti della località La Strea, che è già provvista di fognatura, potranno chiedere di allacciarsi alla rete fognaria. Il depuratore sarà avviato all’esercizio durante l’estate. Al riguardo da sempre abbiamo auspicato una soluzione ottimale per la comunità di Porto Cesareo, che rappresenta una risorsa per il territorio pugliese e che custodisce un’area marina protetta di grande importanza ecologica”. Così Anna Grazia Maraschio, assessore all’ambiente della Regione Puglia, nell’annunciare l’avvio dell’impianto di depurazione di Porto Cesareo.

Due depuratori per due città

Si tratta di un’opera attesa da tempo e che non pochi problemi ha causato alla popolazione della zona, letteralmente presa d’assalto dai turisti in estate. Il sistema di depurazione di Porto Cesareo si è finora appoggiato, se così si può dire, al depuratore di Nardò, che però non ha un sistema di smaltimento per cui i reflui finiscono in battigia.

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Lo scarico delle acque a Nardò (foto facebook)

Da questa estate, in virtù del Pianto di Tutela delle Acque (PTA) il depuratore di Porto Cesareo sarà operativo e raccoglierà i reflui sia dell’agglomerato urbano del paese che quelli degli abitati di Console, Eurovillage, Il Poggio, La Strea (dal 15 giugno gli abitanti, appunto, potranno chiedere l’allaccio alla fognatura), Punta Prosciutto, Salmenta, Scala di Fumo, Scinnute, Torre Castiglione, Torre Lapillo, per un carico generato pari a quasi 30mila abitanti Equivalenti (AE).

I commenti

Sulla vicenda interviene anche Alessandro Delli Noci, assessore allo sviluppo economico. “Il depuratore rappresenta per la Comunità di Porto Cesareo uno strumento indispensabile a tutela della salute dei cittadini e per l’economia del mare dell’intero territorio, su cui tanto la Regione Puglia sta investendo. Economia del mare che non significa solo turismo ma per esempio attività di sviluppo sostenibile come l’acquacoltura, la pesca, le biotecnologie marine”.

Sceglie per il momento il silenzio la sindaca di Porto Cesareo Silvia Tarantino, in attesa di verificare i verbali di Aqp. Soddisfatta invece l’amministrazione comunale di Nardò, in attesa che parta il progetto Scarico Zero, su cui pare ci sia l’accordo di regione, Aqp, comuni di Nardò e di Porto Cesareo. Scarico zero prevede una gestione dei reflui tale che non finiscano in mare ma vengano reimpiegati per il ripascimento della falda a usi irrigui e civili. Non sembra essere però in sintonia con questo ultimo aspetto il vicepresidente del consiglio regionale Cristian Casili. 

Casili : “Compiuti passi avanti, ma ha poco senso parlare di scarico zero”

“Dopo la notizia dell’avvio in esercizio del depuratore di Porto Cesareo durante l’estate, con gli abitanti di località La Strea che potranno allacciarsi alla rete fognaria già dal 15 giugno prossimo, sto leggendo tutto e il contrario di tutto. Sul tema degli impianti di depurazione invece occorre essere seri e non buttarla in caciara”, dice Casili.

Casili è stato nella passata legislatura tra i promotori della modifica del piano di tutela delle acque che ha poi aperto la strada a molti impianti pugliesi per il recupero delle stesse a fini irrigui, tra i quali proprio quelli di Porto Cesareo e Nardó. Proprio perchè conosce bene ed ha a cuore il problema, Casili ritiene doveroso fare delle precisazioni.

“L’indirizzo regionale che ci siamo dati – dice –  è quello di recuperare quanta più acqua possibile e riutilizzarla senza sprecarla nel recapito finale che è il mare: lo dobbiamo alle falde che sono a rischio contaminazione da sali e alla nostra agricoltura, tenendo presente anche gli usi diversi a cui può essere destinata questa grande quantità d’acqua. In un territorio che è fortemente sitibondo mi pare che sia lungimirante puntare al loro riutilizzo. Poi termini come scarico zero hanno poco significato e Nardó e Porto Cesareo ne sono una dimostrazione plastica. I motivi sono riconducibili a due elementi macroscopici, il primo è che in estate gli abitanti equivalenti di questi due località  aumentano drasticamente, con un maggior impatto antropico, il secondo è che il riutilizzo delle acque richiederà da una parte un efficiente sistema di distribuzione che ad oggi ancora non esiste, e si deve considerare  la variabile delle precipitazioni e del mancato utilizzo invernale di queste acque che porteranno ad un inevitabile ricorso dello scarico in battigia nell’attuale sbocco di Torre Inserraglio”. Inevitabile dunque, per Casili, l’impatto dei due depuratori di nasrdò e Porto Cesareo su quel tratto di costa. La sua proposta, quindi è quella che da tempo si prospettava, cioè dotare i due impianti di una loro autonomia.

versamento acque depuratore nardò foto facebook
Il punto dove scarica attualmente l’impianto di depurazione a servizio dell’agglomerato di Nardo (in località Torre Inserraglio).

 

“Non ci sarà nessuno scarico zero”

“Tuttavia – continua il vicepresidente del Consiglio regionale –  credo che si siano fatti dei passi avanti per migliorare l’attuale sistema di depurazione. Porto Cesareo che aveva una emergenza ambientale allarmante, da anni attendeva una depurazione dei propri reflui, lo stesso dicasi anche se in misura differente e meno impattante per il nostro depuratore. Ma finiamola con le parole vuote e chiamiamo le cose con il loro nome. Non ci sarà nessuno scarico zero, ed occorrerà porre particolare attenzione in fase di realizzazione del progetto complessivo e delle future implementazioni dello stesso per non correre il rischio di essere passati dalla padella alla brace”.

Ma Casili promette che non farà mancare il proprio contributo: “Sarò a disposizione, se lo riterranno opportuno, delle amministrazioni coinvolte per contribuire a migliorare e velocizzare l’iter progettuale e realizzativo delle opere”.

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