Capitanata, la diga di Piano dei Limiti è necessaria

L’opera, il cui progetto è sospeso dal 2009, è fondamentale per l’agricoltura e per la sicurezza idraulica

 

Gli esponenti del Consorzio per la bonifica della Capitanata, in una riunione al Ministero delle infrastrutture e della mobilità sostenibili (MIMS), si è discusso della Diga di Piano dei Limiti, in un particolare momento dove vanno colte tutte le possibili occasioni per portare respiro all’agricoltura, un settore trainante dell’economia in Capitanata. Fautore dell’incontro l’on. Nunzio Angiola che ben conosce le  vicissitudini  di questo progetto.

Per il Ministero erano presenti: il prof. Giuseppe Catalano, coordinatore della Struttura tecnica di Missione del MIMS; il prof. Attilio Toscano, consulente di Idraulica agraria e sistemazioni idraulico-forestali del Ministero; l’ing. Angelica Catalano, direttore generale per le dighe e le infrastrutture idriche; l’ing. Vincenzo Chieppa, dirigente responsabile istruttoria nuove dighe; per il Consorzio  il Presidente Giuseppe De Filippo; il Direttore Generale Francesco Santoro, il direttore e il vice direttore dell’Area Ingegneria l’ing. Raffaele Fattibene e  l’ing. Giuseppe Di Nunzio.

“La discussione ha affrontato le varie ricadute positive della costruzione della diga che si sommano e si moltiplicano nell’interesse del territorio”, ha commentato il Presidente De Filippo. Un’opera strategica di portata fondamentale che oltre all’accumulo di circa 42 milioni di mc di acqua, necessaria per alleviare il deficit idrico e ampliare la superficie irrigua, consente di aumentare l’affidabilità della derivazione d’acqua per il potabile al nodo di Finocchito. E inoltre dà la possibilità di realizzare l’interconnessione tra due invasi: Occhito e Piano dei Limiti per la gestione programmata della risorsa idrica e per il recupero di energia. Parimenti importante è la possibilità di effettuare la laminazione delle piene sui due invasi aumentando la sicurezza idraulica di un territorio fragile. Non trascurabile, inoltre, sostiene il direttore Generale Francesco Santoro, è la possibilità di effettuare la manutenzione straordinaria delle opere di derivazione, di sicurezza dell’invaso di Occhito e della galleria Occhito – Finocchito, attualmente impossibili per la continua derivazione potabile.

“Si tratta di un progetto in grado di cambiare il volto e le sorti della Capitanata nel lungo e lunghissimo termine – ha commentato l’On. Nunzio Angiola, esattamente quello che le generazioni presenti e future ci chiedono”.

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