Pesca di frodo, sequestrati 300 metri di rete e 10 nasse

L’operazione è stata conclusa dai sommozzatori della Guardia di Finanza di Pescara

 

Il Nucleo Sommozzatori della Guardia di Finanza della Stazione Navale di Pescara ha scoperto e sequestrato lungo la costa dei trabocchi, nelle acque antistanti Fossacesia, 300 metri di reti da pesca prive di identificazioni.

L’intervento è scattato quando i militari durante il pattugliamento costiero hanno notato un piccolo galleggiante a ridosso della costa. Tali segnali infatti vengono spesso utilizzati come riferimento dai pescatori di frodo. Dopo un’attenta analisi, i sommozzatori hanno accertato che la rete da posta fosse divisa in due tronconi da 150 metri cadauno. L’estrema vicinanza alla terraferma di tali attrezzi abusivi, a circa 25 metri, e la mancanza di idonea segnalazione, risultano essere un evidente pericolo per l’attività di balneazione o pesca subacquea-sportiva.

Nella stessa mattinata i finanzieri hanno proceduto anche all’individuazione e sequestro di altri strumenti dediti alla pesca abusiva nelle acque antistanti Francavilla al Mare. In questo caso si è trattato di 10 “nasse” dislocate lungo una cima di circa 200 metri e completamente prive di codici identificativi e di segnalazione.

La pesca di frodo è un particolare tipo di illecito che da tempo imperversa lungo molte coste italiane. Quella abruzzese poi è spesso meta di soggetti provenienti da altre regioni oltre che da pescatori abusivi locali, alimentando un mercato nero che muove importanti cifre e contribuendo ad accrescere il fenomeno dell’evasione fiscale.

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