
Erano stati pescati da due pescatori di frodo baresi, ma residenti nel foggiano, nelle acque dell’area marina protetta dell’Isola di San Domino
Continuano i sequestri di ricci da parte della Guardia di Finanza in tutta Italia. Nelle scorse settimane e verso la fine del 2021, le Fiamme Gialle hanno eseguito numerosi sequestri nel Lazio, sanzionando numerosi pescatori, tutti provenienti dalla provincia della BAT. Di recente, c’è stato un sequestro anche a Taranto e nell’area marina protetta delle Isole Egadi in Sicilia. Questa volta l’intervento volta è avvenuto nelle Isole Tremiti, precisamente, nelle acque antistanti l’Isola di San Domino, proprio nell’area marina protetta.
Si sa che il limite di pesca sportiva, o non professionale, è di 50 ricci a testa al giorno, mentre la quota sale a 100 se si tratta di pescatori professionisti, ed è vietato l’uso dell’erogatore e della bombola.
In questo caso, i due pescatori sportivi sono stati sorpresi dalla motovedetta della Guardia di Finanza Termoli con circa 2000 ricci appena pescati. Inevitabile la sanzione amministrativa di 2000 euro ciascuno e il sequestro dell’attrezzatura, mentre i ricci sono stati rigettati in mare perché ancora vivi. Anche in questo caso, i due pescatori sono già noti e sono baresi, ma residenti nel foggiano.
I ricci pescati in questo modo di solito sono quelli venduti sulle bancarelle improvvisate agli angoli delle strade, ovviamente senza alcuna documentazione riguardo la tracciabilità e la salubrità del prodotto.
L’echinoderma è un frutto di mare molto apprezzato in alcune zone dell’Italia. Per la Puglia, ma soprattutto nelle province di Bari e BAT, sono oggetti di culto della cucina: li gustano sia crudi, appena pescati, che cotti. Per gli amanti sono una vera leccornia, ma la pesca eccessiva e indiscriminata ha stravolto l’ecosistema marino, decimandoli, fino a farli scomparire del tutto da alcune zone.
Questi molluschi bivalvi fondamentali per i fondali perché filtrano l’acqua, purificandola dalle impurità. La loro azione tiene pulito l’habitat per gli altri pesci. In passato si trovavano in fondali bassi, sotto costa, tant’è vero che si raccoglievano con le mani, praticamente senza immergersi. Ora sotto costa sono praticamente scomparsi in molte zone della Puglia e per pescarli bisogna immergersi in fondali più profondi, dove sono necessari bombola ed erogatore, oppure è possibile acquistarli negli allevamenti e degustarli anche il loco.
Visti i quantitativi sequestrati e rigettati in mare, viste le sanzioni elevate e visto il numero dei pescatori segnalati, è arrivato il momento di preparare e attuare quanto prima una nuova legge che possa tutelare meglio i ricci e il loro habitat.