Si prepara a un nuovo taglio degli incentivi pubblici il settore fotovoltaico italiano, consapevole del calo registrato dalle materie prime e del difficile momento che sta vivendo l’Italia. Si chiedono, quindi, misure graduali che evitino la paralisi di uno dei pochi settori economici in crescita nel Paese. È il messaggio emerso nel corso di un convegno su “Fotovoltaico e Termico: parte di un sistema energetico integrato”, organizzato nell’ambito della Mostra Convegno Expocomfort (MCE), manifestazione leader mondiale nell’impiantistica civile ed industriale, nella climatizzazione ed energie rinnovabili.
Dallo stato dell’arte illustrato durante l’incontro emerge che il fotovoltaico nel 2011 ha avuto una buona performance con oltre 9,3 GW d’impianti installati. Si tratta di un dato che colloca l’Italia al secondo posto a livello mondiale dopo la Germania. Il nuovo anno, invece, ha registrato un rallentamento della corsa sia per le difficoltà di accesso al credito, sia per le bozze che hanno preso a girare relativamente al Quinto Conto Energia. Alla base del probabile nuovo Conto Energia c’è proprio la corsa del fotovoltaico nella Penisola. L’obiettivo di budget annuale è stato fissato a 6 miliardi di euro, ma già nel primo scorcio del 2012 si è arrivati a una quota cumulata di 5,6 miliardi.
Marco Pigni, direttore di Aper (Associazione Produttori da Energia Rinnovabile), quindi, ha auspicato una soluzione equilibrata. L’invito è stato condiviso da Sergio D’Alessandris, presidente di Assolterm (Associazione Solare Termico) che ha lamentato una scarsa considerazione delle istituzioni sul tema.