Bollettino Covid: solo oggi 80 casi in Puglia

Foto di Dimitris Vetsikas da Pixabay

Il bollettino giornaliero riporta numeri poco tranquillizzanti. Le condotte sbagliate e le scelte istintive hanno aggravato nuovamente la situazione. Cosa si poteva fare per evitare il ritorno della pandemia?

Da fine luglio i casi di positività al Covid-19 in Puglia sono cresciuti costantemente. Spesso sono legati ai rientri da zone infette o connessi con focolai già esistenti. Ma questa non è una giustificazione.

Di seguito pubblichiamo il bollettino giornaliero:

Il presidente della Regione Puglia, sulla base delle informazioni del direttore del dipartimento Promozione della Salute Vito Montanaro, informa che oggi giovedì 3 settembre 2020 in Puglia, sono stati registrati 3886 test per l’infezione da Covid-19 coronavirus e sono stati registrati 80 casi positivi: 25 in provincia di Bari, 2 in provincia di Brindisi; 12 nella provincia BAT, 13 in provincia di Foggia, 1 in provincia di Lecce, 24 in provincia di Taranto, 3 fuori regione.

Sono stati registrati tre decessi: 1 in provincia di Bari, 2 in provincia di Lecce.

Dall’inizio dell’emergenza sono stati effettuati  316840 test.

4.078 sono i pazienti guariti.

986 sono i casi attualmente positivi.

Il totale dei casi positivi Covid in Puglia è di 5.624, così suddivisi:

1.989 nella Provincia di Bari;

461 nella Provincia di Bat;

708 nella Provincia di Brindisi;

1.399 nella Provincia di Foggia;

676 nella Provincia di Lecce;

347 nella Provincia di Taranto;

43 attribuiti a residenti fuori regione;

1 provincia di residenza non nota (2 casi eliminati dal database).

I Dipartimenti di prevenzione delle Asl hanno attivato tutte le procedure per l’acquisizione delle notizie anamnestiche ed epidemiologiche, finalizzate a rintracciare i contatti stretti.

Le dichiarazioni dei Dg delle ASL

Dichiarazione Dg Asl Bari, Antonio Sanguedolce: “Oggi il Dipartimento di Prevenzione ha rilevato 25 casi di positività al virus Sars-Cov2. Si tratta, in particolare, di 20 contatti stretti di casi già noti e sottoposti a sorveglianza, 2 rientri dall’Albania, 2 dalla Sardegna e 1 dalla Calabria”.

Dichiarazione del Dg Asl Brindisi Giuseppe Pasqualone: “Sono due i casi registrati in provincia di Brindisi. Il primo è un contatto stretto di un caso accertato nei giorni scorsi, mentre il secondo è ancora in fase di verifica”.

Dichiarazione del Dg Asl Bat, Alessandro Delle Donne: “Sono 12 i positivi registrati oggi nella provincia Bat. Di questi 1 proviene dalla Sardegna, 1 dalla Grecia, 1 è stata ricoverata, 8 sono contatti stretti di casi positivi registrati nei giorni scorsi, mentre su un ultimo caso sono in corso le indagini epidemiologiche a cura del Dipartimento di Prevenzione”.

Dichiarazione del Dg della Asl Foggia, Vito Piazzolla: “In data odierna, in provincia di Foggia, il servizio di Igiene ha individuato 13 nuovi casi positivi. Nel dettaglio, si tratta di: 4 contatti di casi già tracciati, 2 cittadini stranieri presenti sul territorio provinciale; 4 persone individuate durante l’attività di screening di pre-ricovero; 2 persone rientrate, rispettivamente, da Malta e dall’Umbria, 1 persona sintomatica”.

Dichiarazione del Dg Asl Lecce, Rodolfo Rollo: “Il caso registrato oggi dal nostro Dipartimento di prevenzione riguarda un residente in provincia su cui sono in corso le indagini epidemiologiche”.

Dichiarazione Dg Asl Taranto, Stefano Rossi:“I casi in provincia di Taranto sono: uno riguarda un persona ricoverata nel reparto infettivi dell’ospedale Moscati, con sintomi specifici; 3 sono soggetti asintomatici già osservati dal dipartimento di prevenzione; 20 casi (tra ospiti e personale interno) di una RSA, in provincia. A seguito di quanto constatato nella RSA, il Dipartimento di prevenzione ha immediatamente attivato lo screening su tutti gli ospiti e dipendenti della struttura. La situazione è costantemente seguita da specialisti e ispettori Asl i quali monitorano e ricostruiscono i contatti delle relazioni sociali dei soggetti positivi, al fine di contenere il contagio”.

Alla luce di quanto abbiamo riportato qui sopra e di quanto abbiamo letto in queste settimane, sono doverose alcune considerazioni.

Innanzitutto, è bene sottolinearlo, in questi mesi la “foga” di essere i primi a parlare del coronavirus e a dare svariate ipotesi, tesi e soluzioni ha spinto gli esperti, medici, scienziati, ricercatori, epidemiologi e virologi, ad esporsi mediaticamente creando confusione e disorientamento nell’opinione pubblica che, ovviamente, ha seguito più “la pancia” che non la “testa”, grazie anche ai social che hanno amplificato qualunque informazione, rendendo vere le notizie false e false le notizie vere. Ognuno ha scelto la propria linea di condotta. La politica, nazionale e internazionale, non è stata da meno. Lo vediamo ancora oggi.

Nonostante tutto, poi, abbiamo deciso di adeguarci, chi più chi meno, alle direttive dei governi, riuscendo così a frenare l’avanzata del coronavirus, e nello stesso tempo siamo diventati tutti esperti, agendo e ragionando da esperti (penso alla teoria dell’”immunità di gregge” che fino al 2019 in pochi sapevano esattamente cosa fosse).

Ora dopo il lockdown, la lenta ripresa, i proclami e le leggi per evitare assembramenti, le mascherine, gli igienizzanti, tutte le attenzioni da armi batteriologiche, che cosa abbiamo imparato? Niente.

Il coronavirus non è mai andato via e continua a replicarsi. Ne abbiamo paura ma allo stesso tempo abbiamo ripreso quasi tutti i nostri comportamenti “ante virus”, con conseguente e inevitabile ritorno del Covid in dosi massicce. E adesso?

Ovviamente non può esserci più il lockdown perché comporterebbe il crollo delle economie e proteste molto pericolose, ma dovremmo convivere con i dispositivi di protezione individuali finché la natura non avrà fatto il suo corso. E ce lo meritiamo. Perché, quando verrà trovata la cura definitiva e il vaccino e tireremo un sospiro di sollievo, dovremo fare i conti con altri virus, ancora sconosciuti, e con i danni che abbiamo provocato all’ambiente che come conseguenza mutano e fanno proliferare i virus.

Abbiamo dunque una bella responsabilità sulle spalle. Dipende tutto da noi. Sappiamo come abbiamo vissuto il nostro passato, sappiamo come stiamo vivendo il nostro presente, ma sappiamo come vogliamo vivere il nostro futuro? Torniamo a ragionare con la testa, forse riusciremo a fare meno danni.

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