
Dopo l’atto vandalico nei campi sperimentali di Presicce (LE) si chiede una linea chiara nella lotta contro la xylella e si aspettano le decisioni del comitato fitisanitario dell’UE. Si potranno reimpiantare gli ulivi nella zona infetta?
Il fatto ormai è noto e non solo negli ambienti degli olivicoltori le cui piante sono state colpite dalla xylella. La mattina del 21 si è scoperto che nei campi sperimentali di Presicce, in Salento, ignoti hanno danneggiato, estirpandoli, quattro innesti impiantati sugli ulivi attaccati dal batterio della Xylella fastidiosa.
Una sperimentazione con buoni risultati

Nei campi sperimentali attaccati sono stati realizzati dal 2016 cinquemila innesti con circa 270 cultivar allo scopo di validare scientificamente la tecnica di innesto di pianta resistente su pianta secolare affetta da Xylella. La sperimentazione è stata finanziata dal proprietario dei campi Giovanni Melcarne (che è anche Presidente del Consorzio Dop Terra d’Otranto) , e vede la partecipazione di Istituti di ricerca sotto il coordinamento scientifico dell’IPSP-CNR-BARI, anch’essi in forma volontaria e gratuita. Tra l’altro tra 10 giorni l’istituto di ricerca avrebbe analizzato i risultati della sperimentazione che, allo stato attuale, sta dando i migliori risultati.
La discussione a Bruxelles
Non è casuale che l’atto vandalico sia avvenuto a ridosso della discussione che si sta tenendo in queste ore a Bruxelles, dove è riunito il Comitato fitosanitario permanente europeo per votare la modifica alle misure di contenimento della Xylella adottate nel maggio del 2015 e quindi, tra le altre cose, l’abolizione del divieto di impianto di nuovi ulivi nella zona colpita dall’epidemia.
Si sta discutendo, in particolare sull’autorizzazione reimpiantare specie di ulivo tolleranti in zona infetta che, una volta entrata in vigore – fanno sapere il presidente della regione Michele Emiliano e l’assessore all’agricoltura Leo di Gioia – «consentirebbe agli agricoltori pugliesi – grazie anche al sostegno finanziario del Programma di sviluppo rurale della Puglia – di poter avviare una riconversione colturale nel pieno rispetto delle vocazioni del territorio». Una discussione che non si preannuncia breve per il disaccordo dei paesi membri dell’UE su diversi punti.
Sono pressanti gli appelli del mondo politico pugliese al ministro dell’agricoltura Martina affinché possa portare a casa il risultato auspicato. «Dobbiamo recuperare due anni di approssimazione, lungaggini e colpevoli ritardi», dice il consigliere regionale PD Sergio Blasi, che insiste sulla necessità di affidarsi alla ricerca scientifica abbinata all’azione politica.
LEGGI ANCHE: Il Parco Otranto Leuca guida progetto pilota
Le reazioni all’atto vandalico. Stefàno: “atto criminale”

Dunque, niente programmazione e legislazione in proposito senza accurata ricerca scientifica e sperimentazione, quella stessa sperimentazione che è stata boicottata con l’atto vandalico dell’altro ieri a Presicce.
«E’ ignobile quanto accaduto, non ci sono altre parole. E’ un crimine, non certo una bravata, contro una terra già dilaniata dal batterio e contro l’unica prospettiva che è quella della ricerca e della sperimentazione. Senza la scienza e la ricerca scientifica, le sorti del nostro patrimonio olivicolo saranno definitivamente compromesse», è il commento del senatore Dario Stefàno, capogruppo in Commissione Agricoltura al Senato. «Sarà mio compito – conclude Stefàno – portare l’attenzione delle Istituzioni su quanto è accaduto e offrire la più totale disponibilità per l’immediata ripresa del progetto sperimentale che punta a offrire una chance al nostro territorio. A Giovanni Melcarne, che ha investito tempo e risorse proprie in questo progetto sperimentale, va la mia personale solidarietà e l’invito a non mollare e andare avanti. ».
Coldiretti: “Perso troppo tempo”
Scende in campo anche Coldiretti Puglia per portare solidarietà e sostegno concreto a Melcarne e alla ricerca. «E’ un vile e vergognoso atto criminale che dimostra quanto i 4 anni di Xylella fastidiosa in provincia di Lecce abbiano profondamente minato non solo gli alberi e l’ambiente, ma anche gli animi», è il duro commento del Presidente di Coldiretti Puglia, Gianni Cantele. «Non aver avuto una linea univoca e responsabile sia sul fronte politico che sul fronte della ricerca, ma aver perso tempo e speranze dietro tesi complottiste, battaglie di retroguardia, mutevoli all’occorrenza e atteggiamenti schizofrenici, ha alimentato guerre intestine e atti di ingiustificabile aggressività e violenza. Auspichiamo che le forze dell’ordine facciano subito chiarezza, perché la certosina opera di distruzione degli innesti nel campo sperimentale di Giovanni Melcarne non può essere minimizzata alla stregua di un atto vandalico».
«Pare quasi ci sia una regia tesa a non far risorgere questa terra, a voler fermare qualsivoglia iniziativa atta a ridare traiettorie di futuro agli operatori economici che da 4 anni non hanno più reddito – incalza il Direttore di Coldiretti Puglia, Angelo Corsetti –. Si continua a disattendere le prescrizioni comunitarie, pur sapendo che è attesa ad ore la decisione del comitato fitosanitario sul reimpianto, si viola la proprietà privata pur di fermare la ricerca».
Amati: “Sulla lotta alla Xylella insopportabile clima antiscientifico”
Forte anche il tono delle dichiarazioni di Fabiano Amati, Presidente della Commissione regionale bilancio, che parla di « insopportabile clima antiscientifico, oscurantista e credulone» e invita senza mezzi termini alla denuncia dei responsabili. «Ritengo che tale atto di danneggiamento sia frutto di un piano preordinato perché conosco il movimentismo antiscientifico che ruota intorno all’epidemia Xylella; all’inizio attestato sulla contrarietà alle eradicazioni e alla formazione delle fasce di contenimento ed oggi evolutosi nella contrarietà alle prove di innesto per preservare – a loro dire – le specie autoctone. Senza accorgersi, purtroppo, che così facendo potrebbero al più concorrere alla creazione del nuovo paesaggio lunare pugliese».