Xylella: nessuna traccia nel tarantino e nel brindisino

A causa del problema Xylella fastidiosa, il batterio che sta arrecando danni incalcolabili al nostro patrimonio di ulivi, in particolare nel Salento, il Corpo Forestale dello Stato che opera nelle province di Taranto e Lecce, di concerto con i Tecnici dei rispettivi U.P.A. (Ufficio Provinciale dell’Agricoltura), sta effettuando controlli a tappeto sulla commercializzazione di piante, di uso agrario e non, che potrebbero introdurre il parassita dal territorio del leccese sul resto della penisola.

Gli oliveti pugliesi sono a sotto l’attacco della Xylella, un microrganismo originario dell’America che non si era mai manifestato in precedenza nel nostro territorio, che colpisce solo determinate specie di piante e che, prima di essere importato accidentalmente (ma sarà proprio accidentalmente?) nel Salento, non aveva mai manifestato la possibilità di arrecare danno ai nostri alberi di olivo.

Per evitare il diffondersi della contaminazione delle piante, a nord della zona colpita sono state create barriere cosiddette “fascia di eradicazione”, “zona cuscinetto” e “cordone fitosanitario”, ognuna delle quali prevede misure specifiche come il monitoraggio intensivo delle piante ospiti alla ricerca dell’organismo, il controllo delle popolazioni degli insetti vettori accertati o potenziali, interventi agronomici contro gli stadi giovanili dei vettori e controllo delle piante spontanee erbacee, ecc. nelle quali si svolge un’attività di monitoraggio sistematica e molto minuziosa, a 360°, per verificare tutte le possibili vie di importazione del batterio.

Oltre l’ulivo, altre piante suscettibili agli attacchi della Xylella sono risultate il mandorlo, il ciliegio, l’oleandro e altre specie di piante sia arboree, sia arbustive come Polygala myrtifolia, Westringia fruticosa, Acacia saligna, Spartium junceum, Vinca minor e, in condizioni sperimentali, anche il Catharanthus roseus (Vinca rosea).

Dai controlli finora effettuati è stato comunque accertato che gli uliveti del tarantino e del brindisino non sono stati attaccati dalla Xylella, a conferma, è specificato in un comunicato del diffuso dal Corpo Forestale dello Stato, della validità del molteplice sistema di barriere istituito a difesa del territorio dal batterio killer.

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