
“Prima di andare a Roma e a Glasgow guardate negli occhi i vostri figli e nipoti: oggi potete e dovete agire anche per conto delle generazioni che rischiano di vedere gli sconvolgimenti peggiori del nostro Pianeta”
Per prevenire future pandemie globali, affrontare il cambiamento climatico e la perdita di biodiversità e le principali disuguaglianze, è necessario intraprendere subito un percorso verso un mondo equo, “nature-positive”, con più natura, e a zero emissioni di carbonio.
Il WWF invita i leader presenti a Roma per il G20 e poi a Glasgow per la COP26 e quelli che interverranno via web, a guardare negli occhi i propri figli e nipoti, prima di partire o collegarsi: oggi possono e devono agire anche per conto delle generazioni che rischiano di vedere gli sconvolgimenti peggiori del nostro Pianeta
Proprio per preparare il mondo a prevenire e affrontare possibili future pandemie e al fine di garantire uno sviluppo sostenibile per tutti, in occasione del G20 il WWF chiede ai leader globali di attuare un vero e proprio “reset verde”, includendo nei loro accordi azioni tangibili su Clima e Natura, attraverso 4 sforzi chiave. Eccoli.
WWF: un appello in 4 punti
1) Assicurare impegni climatici ambiziosi (NDCs allineati a 1,5°C e obiettivi di azzeramento delle emissioni a lungo termine), mantenere la promessa dei soldi promessi ai paesi poveri, iniziare l’uscita dai combustibili fossili, a cominciare dal carbone, fissare una scadenza immediata per l’eliminazione dei sussidi ai combustibili fossili.
2) Promuovere strumenti finanziari (ad esempio tassonomie verdi) e informazioni sui rischi (divulgazione obbligatoria dei rischi climatici inclusa la divulgazione dei rischi legati alla Natura), che porranno le basi per un mondo equo, rispettoso della natura e del clima.
3) Ottenere sostegno per impegni forti, efficaci e ambiziosi su scala planetaria coerenti con il Global Goal for Nature; A Nature Positive World con cui si chiede di fermare e invertire la curva della perdita di natura entro il 2030.

4) adottare azioni specifiche e concrete per tenere in considerazione la Natura e il Clima in tutti i settori dell’economia, compresa la transizione verso modelli di produzione e di consumo e sistemi agricoli e alimentari rispettosi della natura, eliminare la deforestazione, prevenire le estinzioni, proteggere e ripristinare oceani e coste. I negoziati sul clima del G20 e di COP26 mettono infatti in gioco investimenti sostanziosi che produrranno effetti positivi sull’occupazione e sulla qualità della vita. Lo hanno capito le banche pubbliche di sviluppo che stanno unendo le forze per intensificare gli investimenti sui sistemi alimentari sostenibili
Scommettere sul clima per raggiungere il benessere di molti
La scelta di investire in un’economia positiva per il clima e per la natura permetterà di creare nuovi posti di lavoro e prosperità per molti, ora e a lungo termine. “È preoccupante, però – spiegano dal WWF – che la maggior parte dei governi del G20, ha scelto di non usare incentivi economici per migliorare la natura o affrontare il cambiamento climatico: circa il 70% dei pacchetti di stimolo annunciati sta portando i paesi del G20 lontano da una transizione a basse emissioni di carbonio e nature positive.”
“Per avere una possibilità di raggiungere l’obiettivo di 1,5°C fissato dall’Accordo di Parigi e fermare e invertire la perdita di biodiversità entro il 2030 – conclude la nota dell’Associazione del panda -, abbiamo bisogno che i paesi del G20 siano alla guida di questa transizione, partendo dai sistemi energetici basati su tecnologie rinnovabili e sostenibili fino alla trasformazione della produzione di cibo per il pianeta evitando la deforestazione, la conversione dei pascoli, la perdita e il degrado delle mangrovie e l’esaurimento della pesca. Tutto questo sarà possibile solo se i flussi finanziari saranno allineati con gli obiettivi di un mondo a zero emissioni di carbonio, nature positive ed equo”.