Ogni anno nel Santuario dei Cetacei diecimila transiti commerciali e settanta milioni di tonnellate di prodotti petroliferi. Sono i dati con i quali il Wwf solleva con forza il problema del controllo delle rotte navali e, con una nota inviata al Ministro dell’Ambiente Corrado Clini, chiede che sia avviata una gestione reale in un’area marina preziosa per la biodiversità. Nell’alto Tirreno, infatti, insistono aree di enorme pregio come i parchi nazionali dell’Arcipelago Toscano, della Maddalena, delle Cinque Terre, come l’Argentario, il Golfo dei Poeti, Lerici, Portofino, come la Corsica, le Bocche di Bonifacio o il Ponente ligure. Questo immenso patrimonio quotidianamente è messo a rischio dal traffico petrolifero: quarantanove milioni di tonnellate di prodotti petroliferi vengono movimentate dal porto di Genova, quattordici da quello si Savona, quasi cinque da quello di Livorno.
Per questo si chiede di fare il punto anche sull’applicazione dell’accordo volontario sul traffico marittimo pericoloso sottoscritto nel giugno del 2001 che prevedeva un articolato programma di interventi concreti finalizzati a prevenire i rischi connessi al trasporto marittimo di sostanze pericolose.