Vongole senza etichettatura e tracciabilità: sanzionata cooperativa di pescatori

È accaduto in provincia di Ferrara. Il quantitativo sequestrato dalla Guardia di Finanza ammonta a circa 370 kg. I bivalvi sono stati rigettati in mare perché ancora vivi dalla Guardia Costiera

 

C’è un mercato fiorente intorno ai frutti di mare che attraversa tutta l’Italia per raggiungere l’estero. Anche in questo caso, il prodotto italiano è molto apprezzato e ricercato sulle tavole. La filiera è molto attenta ad offrire un alimento sano, controllato e con la giusta etichettatura e tracciabilità. Ma la qualità costa e si paga. Per chi è alla ricerca di guadagni facili, questo non importa. Cozze, vongole, mitili, frutti di mare, datteri, prodotti ittici sono reperibili in mare e quindi, chiunque, virtualmente, può appropriarsene. Oggi però ci sono gli allevamenti, che sono monitorati costantemente, perché la pesca intensiva del passato in molte zone ha fatto il deserto. La realizzazione, poi, di una filiera ad hoc ha permesso di controllare i prodotti, certificarli, tracciarli ed etichettarli, per dare così una giusta offerta ai consumatori, una corretta remunerazione ai produttori e una valida attestazione a tutta la filiera.

Ecco l’importanza dell’etichettatura e della tracciabilità dei prodotti. Le normative e la documentazione assicurano che i prodotti sono sicuri, genuini e sostenibili. La filiera serve proprio a questo: una pesca e un allevamento sostenibili assicurano la riproduzione del prodotto e la durata nel tempo, mentre una pesca intensiva, incontrollata, senza alcuna regola e fai da te devasta l’ambiente e cancella la presenza dei prodotti ittici in brevissimo tempo.

Per queste ragioni i controlli sono costanti e continuativi su tutta la filiera italiana da parte delle ASL e delle forze dell’ordine, mirati a frenare e arginare i traffici illegali che ruotano intorno ai frutti di mare e ai molluschi bivalve.

Uno degli ultimi controlli è avvenuto a Codigoro, in provincia di Ferrara, Comune di circa 11mila abitanti, che fa parte del parco regionale del Delta del Po dell’Emilia Romagna.

Durante le normali attività di controllo del territorio, le Fiamme Gialle hanno scoperto e sequestrato 370 kg di vongole veraci grosse, prive di etichettatura e tracciabilità.

I Finanzieri hanno fermato un furgone per il trasporto di prodotti alimentari, condotto da un dipendente di una cooperativa di pescatori di Goro. All’interno c’erano una dozzina di cassette di vongole non etichettate e prive dei documenti necessari all’identificazione del prodotto e al relativo trasporto. Dagli accertamenti è emerso che le vongole erano destinate al mercato ittico del basso ferrarese. Accertato dunque l’illecito, con l’aiuto della Guardia Costiera i bivalve, tutti ancora vivi, sono stati rigettati in mare. Sanzionata invece la cooperativa con una pena pecuniaria tra 1000 e 6000 euro per aver autorizzato il trasporto di molluschi eduli lamellibranchi senza il previsto documento di registrazione e di identificazione dei prodotti.

Il fatto che sia stata sanzionata una cooperativa dimostra come in questo settore l’attenzione deve essere sempre alta e chiunque può facilmente cadere nell’illegalità.

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