Verso la costituzione del “Parco dei Tratturi di Puglia”

 

La “Carta Generale dei Tratturi” del 1912 ha censito 12 tratturi, 60 tratturelli, 11 bracci ed 8 riposi

Il recupero e la valorizzazione del patrimonio storico: in questa direzione si pone il lavoro che la Regione Puglia sta compiendo. I tratturi regionali saranno raccolti in un “Parco dei Tratturi di Puglia”. La “Carta Generale dei Tratturi” del 1912, ancora oggi conservata presso l’Ufficio Parco Tratturi di Foggia, infatti, ha censito 12 tratturi, dei quali quelli più importanti sono larghi 60 passi napoletani (circa 111 metri) e denominati “Regi”, 60 tratturelli, 11 bracci ed 8 riposi. La sua attuale consistenza è di oltre 4 mila ettari, distribuiti su tutto il territorio regionale, con una concentrazione piuttosto consistente (circa l’80%) registrabile nella provincia di Foggia, alla luce delle vicende storiche che hanno interessato questo territorio, in quanto per secoli centro del fenomeno della transumanza e fulcro dell’industria armentizia. L’assessore al Demanio della Regione Puglia, Leonardo Di Gioia, ha illustrato ad Ambient&Ambienti i dettagli e le prospettive di questo lavoro.

Cosa sta facendo la Regione Puglia per i tratturi?

 

L’assessore al Demanio della Regione Puglia, Leonardo Di Gioia

«La valorizzazione di tale prezioso patrimonio immobiliare rappresenta uno degli aspetti strategici sui quali la Regione Puglia ha posto di recente particolare attenzione, nella convinzione che il territorio possa offrire innumerevoli possibilità di crescita sociale ed economica per la collettività pugliese. La Giunta regionale, su mia proposta, si accinge ad approvare l’atto di indirizzo per l’avvio di tale percorso di pianificazione in modo tale che le strutture tecniche competenti abbiano ben chiari i contenuti generali, le procedure e le modalità da seguire per la formazione del quadro di assetto. Al contempo, l’Ufficio Parco Tratturi, sta tenendo una serie di conferenze tecniche in modo da acquisire i contributi prodotti e verificare la possibilità di recepirli nel redigendo quadro di assetto».

Come sono considerati i tratturi?

«I tratturi, dal momento che rappresentano una delle più preziose testimonianze identitarie e storiche della comunità pugliese, costituiscono, senza dubbio, un’irrinunciabile opportunità per armonizzare ed aggregare ambiti territoriali da sempre ritenuti geograficamente ed economicamente svantaggiati ed offrire, così, nuove occasioni di sviluppo attraverso la sperimentazione di innovative modalità di fruizione del territorio».

Per realizzare questo progetto sono stati adottati strumenti legislativi? Quali sono le prospettive?

 

I tratturi da recuperare costituiranno il “Parco dei Tratturi di Puglia” e saranno oggetto d’iniziative ed interventi di valorizzazione e riqualificazione

«La strategia di valorizzazione della rete tratturale è stata ben pianificata dalla recente Legge regionale n. 4/2013, Testo Unico delle disposizioni legislative in materia di demanio armentizio, che ha delineato tutti gli step del complesso processo di pianificazione che vedrà l’amministrazione regionale impegnata nel prossimo biennio. Tale legge ha previsto che, allo spirare del primo anno dalla sua entrata in vigore (ovvero il 5 febbraio 2014), per tutti i comuni sprovvisti di un Piano Comunale dei Tratturi ai sensi della precedente normativa (L.R. n. 29/2003), la Regione Puglia provvederà all’elaborazione di un documento denominato “Quadro di Assetto” (disciplinato all’art. 6), col quale sarà determinata l’esatta destinazione della rete tratturale, anche attraverso l’individuazione e la perimetrazione della stessa. In questo modo potrà essere stabilita la fetta dei tratturi che, avendo conservato l’originaria consistenza, potranno esser recuperati, tutelati e valorizzati, vista la particolare valenza storica, archeologica e turistico-ricreativa. Per gli altri, invece, si procederà all’alienazione – se si tratta di privati acquirenti – ovvero al trasferimento gratuito a quegli enti pubblici che ne faranno richiesta per soddisfare esigenze di carattere pubblico. I tratturi da recuperare costituiranno il “Parco dei Tratturi di Puglia” e saranno oggetto d’iniziative ed interventi di valorizzazione e riqualificazione, sulla base di quanto sarà previsto nel “Documento Regionale di Valorizzazione” che la Regione andrà a predisporre ed al quale dovranno conformarsi le amministrazioni comunali con i rispettivi “Piani Locali di Valorizzazione”».

Quando si giungerà alla conclusione?

«Il percorso intrapreso dall’amministrazione regionale si preannuncia piuttosto complesso ed articolato per la cui positiva conclusione sarà necessaria l’attiva partecipazione e la proficua collaborazione di tutti gli stakeholders territoriali e, auspichiamo, anche delle Regioni interessate dal fenomeno della transumanza».

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