VAS e partecipazione: un possibile cammino virtuoso

Quello che da qualche settimana vede insieme Giurdignano e Otranto è uno dei primi casi di pianificazione intercomunale in Italia, anche se i cittadini di due differenti comunità non sono ancora abituati a condividere le strategie di sviluppo; ma il compito di politici e tecnici nel prossimo futuro sarà quello di spiegare che l’ambiente non ha confini amministrativi. E anche di spiegare una sigla come VAS.

Otranto, una veduta del porto

Il punto di partenza sta nel riconoscere che la storia che permea il territorio dei due comuni ci lascia tracce importanti delle modifiche apportate dall’uomo su un habitat in molti casi – fortunatamente – ancora vergine e denso di presenze archeologiche. Tale patrimonio storico-architettonico è unito da corridoi fisici importanti che collegano i due paesi (corsi d’acqua e canali in cui la vegetazione si esalta, come nella Valle dell’Idro), si arricchisce con i parchi naturali (parco Otranto-Leuca e SIC Alimini) di interesse addirittura internazionale per la qualità delle risorse. Ci sono insomma tutti gli ingredienti su cui si sta cimentando un gruppo di esperti (per conoscere la composizione del pool di esperti clicca qui) . Tutto ciò verrà quindi analizzato ed interpretato e poi presentato nel DPP (il Documento Programmatico Preliminare) in fase di redazione.

In questa matrice di naturalità e di grande pregio si inseriranno le future strategie di cambiamento che dovranno però essere rispettose dell’ambiente, lasciando ai nostri figli la possibilità di goderne come facciamo noi oggi : è questo lo sviluppo sostenibile, in grado di trasferire in eredità al prossimo ciò che noi abbiamo ricevuto oggi.

Chiesa Madre della Trasfigurazione del Signore a Giurdignano

Ecco perché occorre discutere delle strategie di sviluppo, valutare con il “metro” ambientale, e ciò all’interno di quella che il legislatore ha indicato con l’acronimo VAS (Valutazione Ambientale Strategica), per discutere a monte con gli attori della trasformazione del territorio, prima che sia troppo tardi, simulando ciò che potrà accadere, apportando modifiche alle strategie, condividendo insomma un percorso insieme. Sulla VAS i comuni di Otranto e Giurdignano hanno individuato due esperti facilitatori che rappresenteranno l’interfaccia tecnica dei cittadini, per aiutarli a tirar fuori i problemi, ascoltare da loro le criticità, le proposte di soluzioni, i suggerimenti su come monitorare e controllare gli effetti futuri. Un cammino nuovo ed avvincente, molto difficile, ma da compiere, per costruire un piano condiviso.

Il prosieguo del lavoro dovrà mettere in campo vari strumenti non solo per “dare voce” ai cittadini, ma anche per permettere loro di influire consapevolmente sulle scelte relative alle politiche di governo urbano. Via libera quindi a tecniche per l’ascolto attivo, tecniche per l’interazione costruttiva e tecniche per la gestione costruttiva dei conflitti.

Leggendo il documento di scoping della VAS che è stato presentato, si colgono alcuni aspetti importanti: chi stabilisce gli obiettivi nel processo di Piano? Nella “due giorni” di presentazione del Piano (16 e 17 dicembre) sono stati indicati vari obiettivi di sostenibilità e su questi si è chiamati a discutere. Ma chi individuerà le opzioni possibili e sceglierà quelle praticabili? Se la VAS è uno strumento di aiuto alla decisione, quali soggetti vengono aiutati in tali decisioni? I tecnici? I politici? La comunità?

Manifesto dell'incontro pubblico con i cittadini, per la V.A.S. di Otranto - Giurdignano

Partecipare significa poter svolgere un ruolo attivo in un avvenimento o in un processo. Significa poter influire sull’esito, ed è questo il profilo che distingue la partecipazione da altre forme di interazione come la comunicazione, l’informazione, il dialogo, con cui spesso viene confusa. Perché un conto è avere voce, un altro è avere influenza.

Un Piano determina le linee di sviluppo di una città e del territorio e quindi genera un cambiamento. Le scelte alla base interagiscono con la politica, l’economia, la società, la sostenibilità e interferiscono con i rapporti di potere esistenti. Il futuro dell’apporto del processo partecipativo consisterà nel minimizzare gli squilibri, aiutando la comunità a metabolizzare il cambiamento senza subirlo perché imposto dall’esterno.

Quindi diamo il via alla costruzione di scenari, confrontiamoci e condividiamoli. Se la sostenibilità deve divenire il filo conduttore dello sviluppo urbano (questo è l’obiettivo della VAS) ciò sarà possibile solo attraverso la piena adesione della comunità agli impegni che il PUGi (Piano Urbanistico Generale intercomunale) intende perseguire. Questi impegni nascono dal confronto e dalla collaborazione attiva tra la comunità, i tecnici e gli amministratori. Cioè in maniera condivisa, per un cammino virtuoso e lungimirante, che per la prima volta in Puglia i due comuni stanno percorrendo insieme, senza confini.

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