Valentina Miozzo, viaggiatrice responsabile

Valentina Miozzo, blogger e viaggiatrice in solitaria, è esperta di turismo responsabile e sostenibile. In questa intervista si racconta a noi di Ambient&Ambienti.

Parlaci di te. Come è nato il tuo interesse verso il turismo sostenibile, e quale è stato il tuo percorso?

«Ho cominciato a viaggiare molto presto: a 15 anni ho preso il mio primo aereo da sola e poi non sono più riuscita a smettere. Durante i miei viaggi non riuscivo a non notare gli effetti del turismo di massa: mercificazione della cultura, impoverimento delle popolazioni locali, inquinamento,  deforestazione, maltrattamento degli animali utilizzati nel turismo, questi sono solo alcuni esempi. Mi sono avvicinata al turismo responsabile e sostenibile quando nel 2006 ho avviato la ricettività turistica nell’azienda agricola di famiglia. Ho visto nel turismo un ottimo mezzo di comunicazione, un modo per sensibilizzare senza imporre, un modo di conoscere attraverso l’esperienza. Il turismo sostenibile abbraccia la mia passione per viaggiare, la mia voglia di comunicare e di accogliere, il mio rispetto per la Terra.  Ho capito che era quello a cui volevo dedicarmi, ho frequentato master e specializzazioni sulla gestione e promozione del turismo sostenibile e mi mantengo costantemente informata con letture, eventi e approfondimenti sul tema».

Valentina Miozzo

Cosa significa lavorare in questo settore? Quali responsabilità porta con sé?

«Lavoro come responsabile della ricettività e promozione turistica nel mio agriturismo e mi occupo di web marketing per realtà di turismo responsabile e turismo rurale, che siano questi tour operator che mi invitano a promuovere viaggi e destinazioni o strutture turistiche che necessitano consulenze, servizi e formazione del personale per la promozione web. Più che di responsabilità credo sia meglio parlare di coerenza, onestà ed etica. Chi lavora in questo settore dovrebbe applicare i principi del turismo sostenibile in tutti gli aspetti della quotidianità: lavoro e stile di vita devono condividere gli stessi valori».

Viaggio sostenibile e viaggio responsabile: in breve, quali sono le differenze?

Miozzo
Una lezione sui rifiuti in Cambogia

«La differenza tra turismo responsabile e sostenibile è diventata ormai  soltanto una sfumatura, ma originariamente il turismo responsabile valutava l’impatto etico del turismo sulla popolazione locale, mentre il turismo sostenibile considerava l’impatto del turismo sull’ambiente, quindi l’inquinamento e il degrado ambientale legato al turismo. Oggi, nel linguaggio comune, i principi della sostenibilità comprendono quelli della responsabilità, e viceversa».

(Consigliamo a tutti la lettura del post che Valentina ha scritto a riguardo nel suo blog , n.d.r.).

Dal 18 maggio avrà inizio IT.A.CÀ, il Festival del turismo responsabile. Come lo presenteresti ai nostri lettori?

«Il festival è un’occasione di incontro tra operatori del turismo sostenibile e viaggiatori responsabili, ma non solo. Il pay off è It.a.Cà Migranti e Viaggiatori”: il viaggio viene visto in tutte le sue sfaccettature, non come una semplice vacanza. Dal cicloturismo al trekking, dall’impatto del turismo sull’ambiente alla conoscenza di altre culture, dai convegni alle passeggiate in natura, It.a.Cà è un festival ricco di eventi e iniziative, decisamente un appuntamento annuale da non perdere».

MiozzoUn’ultima domanda riguarda la tua esperienza di viaggiatrice in solitaria, ancora più notevole alla luce dei recenti fatti di cronaca. Cosa significa, oggi, essere una donna che viaggia da sola?

«La realtà, che ci piaccia o no, è che una donna che viaggia da sola, in certi paesi, deve fare più attenzione di un uomo. Studiare la cultura locale prima di intraprendere un viaggio è consigliabile a chiunque, ma una donna dovrebbe informarsi anche sulla condizione delle donne nel paese di destinazione, sull’abbigliamento e il comportamento. Atteggiamenti che sono normali nel nostro paese possono essere interpretati diversamente in un altro e per evitare spiacevoli imprevisti è meglio partire preparate. Il mio suggerimento è quello di informarsi, osservare e imparare a seguire il proprio intuito, per capire quali sono le situazioni da evitare. Non bisogna assolutamente farsi prendere dalla paura, le donne che viaggiano da sole sono tantissime in tutto il mondo».

 

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