
Immagini emozionanti quelle che da poco più di un’ora stanno circolando in Italia. Mostrano il primo simbolico gruppo di operatori legati a vario titolo al mondo della sanità -infermieri, medici, ricercatori, operatori socio-sanitari) – che ricevono il vaccino anti-COVID realizzato da Pfitzer-BionTech. Un vaccino approvato da due agenzie internazionali del farmaco, l’europea EMA e la statunitense FDA e testato già su 40 milioni di persone nel mondo. Un vaccino dalla tecnologia molto innovativa (nanoparticelle che trasportano l’RNA messaggero) ma su cui si stava lavorando già da moltissimi anni.
Gli scienziati dicono – e noi ci crediamo fermamente – che non ci sono rischi, o che, se ci sono, sono irrilevanti. E lo dicono gli scienziati in tutto il mondo, soprattutto in Europa, dove il Vax day è stato salutato dalla presidente della Commissione Europea Ursula von den Leyen, come «una prova commovente di unità». E questo malgrado le inevitabili polemiche che stanno montando a proposito della distribuzione delle dosi nei vari Paesi.
Intanto stanno per arrivare i gli vaccini sperimentati e approvati, come quello prodotto da Moderna e quello prodotto da Astrazeneca e frutto della collaborazione tra l’Università di Oxford e l’italiana Irbm e validato dall’AIFA, l’Agenzia italiana del farmaco, e le vaccinazioni aumenteranno considerevolmente, pur nella consapevolezza che con tutta probabilità la immunità di gregge da vaccino si avrà solo a estate finita, forse a settembre.
Ma oggi è un giorno emozionante. Forse questo tragico 2020 si sta concludendo con una lucina, piccola, esile, ma che dà speranza a tutti noi e che ci serve per non farci piegare anche nello spirito dal COVID.
