Una scuola sempre più green: dalla “Be Leaf” di Bitetto ai progetti in giro per l’Italia

In Puglia la prima scuola del Sud ad ottenere la certificazione LEED a livello Gold

 

La scuola “Be Leaf”

Si chiama “Be Leaf” ed è la nuova scuola supergreen di Bitetto (Bari): sicura, ecologica e ad impatto ambientale minimo, è appena stata inaugurata alla presenza, oltre che delle autorità locali, dell’assessore regionale alla formazione Sebastiano Leo. Il plesso scolastico della scuola secondaria di primo grado è interamente realizzato in legno, con struttura X-LAM, antisismica, autosufficiente dal punto di vista energetico, dotato di impiantistica all’avanguardia, di recupero acque piovane, con sistema di ricircolo forzato dell’aria per una maggiore salubrità degli ambienti interni e resiliente ai cambiamenti climatici. Sì, perché la particolare struttura combatte le isole di calore e tanto altro ancora. Mai più studenti che soffriranno il caldo, quindi, soprattutto all’inizio e verso il termine dell’anno scolastico.

Finanziata con fondi MIUR e fondi POR Puglia (quest’ultimi dal valore di quasi un milione e 300 mila euro), è un esempio unico in tutto il Sud Italia: Be Leaf è la prima scuola del Meridione ad aver ottenuto la prestigiosa certificazione americana LEED a livello Gold (il livello massimo del sistema di classificazione dell’efficienza energetica e dell’impronta ecologica degli edifici, sviluppato dallo U.S. Green Building Council – USGBC).

La scuola è ispirata alle migliori esperienze europee ma ha una forte vocazione mediterranea, con soluzioni tipiche dell’architettura del bacino e una “cintura verde” a circondarla, finanziata in collaborazione con il GAL Terre di Murgia: un percorso botanico didattico che racchiude solo essenze autoctone arbustive e arboree, uno scrigno di biodiversità che migliora aspetto, microclima e qualità della scuola ma che funge anche da prezioso raccordo con la Comunità circostante, con cui la scuola si propone di interagire ed essere aperta. Come si legge nel progetto architettonico, inoltre, l’istituto è dotato di un impianto fotovoltaico a totale copertura del fabbisogno energetico dell’edificio, oltre che da un impianto di illuminazione Led a bassissimo consumo.

Scuola Be Leaf

“Abbiamo fortemente sostenuto la realizzazione di questa nuova scuola che oggi inauguriamo grazie al supporto della Regione Puglia”, ha dichiarato l’assessore Leo a margine dell’inaugurazione. “L’apertura di questa scuola, progettata secondo i più moderni criteri di sostenibilità, ci ripaga del lavoro incessante che portiamo avanti ogni giorno nell’ambito dell’edilizia scolastica; un lavoro all’insegna dell‘ascolto del territorio e del dialogo con gli enti locali che pone al centro il benessere delle nostre comunità”.

L’educazione ambientale tra i banchi scolastici

La sostenibilità ambientale è sempre più centro della scuola. Non solo nelle fondamenta materiali, come nel caso dell’istituto di Bitetto, ma anche nei programmi scolastici, nelle occasioni di incontro e dibattito con il mondo esterno.

Recentemente ha preso il via la 10ª edizione di Mi Curo di Te, il programma gratuito di educazione ambientale e alla sostenibilità promosso da WWF Italia e Regina (Gruppo Sofidel) rivolto alle scuole primarie italiane per scoprire, conoscere e rispettare il Pianeta. Il percorso didattico di quest’anno è ispirato alla Biomimesi, ovvero di come si possa prendere esempio dal comportamento o dalle caratteristiche di piante, animali ed ecosistemi per migliorare le attività e le tecnologie umane, contribuendo così a salvaguardare il Pianeta. In programma dal 18 settembre 2023 al 30 aprile 2024, il percorso didattico è organizzato in cinque moduli con schede di approfondimento, attività pratiche e di laboratorio, oltre a originali web game per stimolare gli alunni anche attraverso la tecnologia a ispirarsi alla natura.

Fino al 30 aprile 2024, sul sito dedicato www.micurodite.it gli insegnanti possono iscrivere la propria classe e scaricare il kit didattico. Al termine del percorso, gli studenti potranno dare via libera alla loro creatività per realizzare un elaborato e partecipare al contest con tanti premi in palio.

Un altro progetto educativo per le nuove generazioni è A scuola con energia!, nato da un’idea di Legambiente in collaborazione con Renantis, dedicato a giovani giornalisti in erba specializzati in temi ambientali e più precisamente cambiamento climatico, risparmio energetico, inquinamento da fonti fossili e alternative rinnovabili. La campagna educativa interesserà le alunne e gli alunni delle classi quarte e quinte di alcune classi italiane (in Puglia, a Galatone in provincia di Lecce e Ginosa in provincia di Taranto), che saranno impegnate in quattro incontri per un vero gioco di squadra dove la classe si trasformerà in una vera e propria redazione giornalistica. I bambini dovranno cercare le notizie e scrivere gli articoli, realizzare le immagini, proporre le interviste agli esperti e, alla fine del percorso, ogni classe produrrà un elaborato – un racconto, un articolo, un reportage narrativo e per immagini (disegni/fotografie/video) – che verrà presentato in occasione della Festa dell’energia, un incontro di fine progetto aperto alle famiglie e alle altre classi dell’istituto.

Sostenibilità, non solo un fatto di ambiente

La sostenibilità ambientale va a braccetto con l’educazione alimentare. Ed ecco che è nato il progetto Mò e Nini per il Pianeta, realizzato da Monini (azienda agroalimentare umbra) in collaborazione con la casa editrice Gribaudo e La Fabbrica, rivolto ai bambini delle scuole primarie di tutta Italia. L’iniziativa, che partirà in questi giorni e avrà durata biennale, vede protagoniste due simpatiche olivette, Mò e Nini appunto, che guideranno i bambini nel percorso ludico-didattico che li porterà ad essere custodi della natura e della buona tavola. Per l’azienda umbra si tratta del nuovo capitolo di un impegno – Monini per la Scuola – iniziato nel 2014, che in quasi 10 anni ha coinvolto circa 900 mila bambini e ragazzi delle scuole italiane di ogni ordine e grado.

La sostenibilità è anche un fatto di cultura, di società, di diritti, valori, tutte cose a cui devono avere accesso anche quelle categorie spesso dimenticate o trascurate. Se la cultura deve essere un fatto di democrazia, non può esserci democrazia se non tutti possono avere accesso alla lettura. È questo il senso del progetto Radici Future Legalitria, che da inizio attività ha raggiunto 9000 studenti di ogni ordine e grado e a cui si sono aggiunti, in questa edizione, più di 2000 lettori con problemi con la giustizia interni al circuito penale 2000 minori con problemi di accesso alla cultura e ai suoi strumenti (grazie alla collaborazione con il Garante dei Minori della regione Puglia), oltre a 1400 lettori dei cantieri dell’antimafia sociale.

Con l’ulteriore collaborazione con il Teatro pubblico pugliese e l’università di Foggia, “Legalitria punta ad aiutare i ragazzi nello sviluppo di una personale capacità critica che possa portarli a scegliere con consapevolezza come approcciarsi alla cultura”, ha dichiarato Paolo Ponzio, presidente del Teatro pubblico Pugliese. “E in questo l’uso di spazi pubblici quali biblioteche e teatri come contenitori di cultura è strategico”.

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