
Con la plastica riciclata si possono realizzare strade e piste ciclabili. Nuovi progetti e nuovi brevetti
Italia, Olanda, Regno Unito, India, sono alcuni dei Paesi dove sono in atto progetti che utilizzano la plastica riciclata per realizzare le strade al posto dell’asfalto.
Ebbene sì. La plastica scartata può essere riciclata ed utilizzata anche per coprire le strade. Ci sono nuovi brevetti che permettono oggi di creare lastre cave di plastica riciclata per ricoprire i percorsi cittadini.
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Olanda, Zwolle: prima pista ciclabile in plastica riciclata

Pannelli di questo tipo sono quelli utilizzati per la pista ciclabile inaugurata a Zwolle, in Olanda. Il progetto si chiama PlasticRoad. Si tratta di un sistema modulare per costruire strade. È stato inventato qualche anno fa dalla KWS, società specializzata del gruppo olandese VolkerWessels. Ha la forma di una scatola cava, molto leggera, che può essere installata su un sottofondo sabbioso. All’interno possono essere inserite condotte e cablaggi; inoltre, in caso di pioggia, viene raccolta all’interno l’acqua piovana che viene restituita al terreno. È decisamente ad impatto zero, rispetto all’asfalto che produce CO2, regge meglio le temperature estive ed invernali ed ha una durata circa 3 volte superiore rispetto all’asfalto. Sono stati realizzati 30 metri di pista con un quantitativo di plastica riciclata pari a 218mila bicchieri oppure 500mila tappi. A novembre sarà realizzata un’altra pista con le stesse modalità ad Overijssel, sempre in Olanda.
Insomma, un sistema ingegnoso, semplice, efficace ed altamente sostenibile.
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Anche l’Italia costruisce strade con la plastica

Nord e Sud insieme per realizzare strade ecologiche. Il Comune di Capannori, in provincia di Lucca, insieme alle Università di Reggio Calabria, Tripoli ed Alessandria d’Egitto, alla Spagna ed al Comune di Motta San Giovanni, sta lavorando sul progetto C4C. Semplicemente, la plastica raccolta dai cittadini viene riconvertita per creare uno speciale asfalto ecologico, più resistente di quello tradizionale, per ricoprire le strade cittadine. La sperimentazione, che sarà avviata all’inizio del 2019, riguarderà un tratto di strada molto transitato dagli automobilisti perché attraversa il territorio per accedere ad alcune attività produttive. Il consorzio Ecopneus, invece, raccoglie i penumatici usati e li trasforma in parquet per i campi di basket o di altri sport, per asfalti silenziosi o come materiali di isolamento. A Roma, infine, è stata realizzata una pista ciclabile con asfalto riciclato a basso impatto ambientale, attraverso l’utilizzo di rifiuti solidi urbani.
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Parte dalla Scozia l’asfalto green nel Regno Unito
L’ingegnere Toby McCartney ha pensato bene di realizzare un asfalto con la plastica. La sua azienda, la MacRebur, in pratica, ha riciclato la plastica, proveniente da rifiuti domestici, agricoli e commerciali, riducendola in piccoli pellet da sostituire nell’amalgama all’inquinante bitume. Il risultato è stato talmente apprezzato dai sudditi di Elisabetta II che Londra ha subito richiesto ed ottenuto il nuovo asfalto per alcune strade molto trafficate della City. Prima di divulgare la notizia al grande pubblico, McCartney ha testato con ottimi risultato la strada che percorre tutti i giorni per andare verso casa. A certificare tale lavoro, c’è anche un cartello stradale.
India, all’avanguardia con la plastica riciclata per le strade
Non sembra vero, ma in India c’è una strada realizzata interamente in plastica. Pur essendo stata costruita nel 2002, la strada non ha alcun tipo di usura. Si trova a Chennai. Il governo ha stanziato quasi 11 miliardi di dollari per rifare le strade entro i prossimi 5 anni con il nuovo metodo. in questo caso, il processo è un po’ diverso: il professore di chimica del Thiagarajar College of Engineering Rajagopalan Vasudevan, ha studiato una formula che prevede l’utilizzo di plastica scartata che viene triturata ed aggiunta al bitume.
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Insomma, ci sono in tutto il mondo tanti progetti per imparare a riutilizzare la plastica per rifare le strade o per sostituirla al bitume. Ognuno ha la sua idea ma tutti sono orientati verso il bene comune: raccogliere la plastica sparsa dappertutto, compresi gli oceani, che sta soffocando gli habitat e riciclarla all’infinito, per abbatterne il consumo e l’inquinamento.