Un rotore per Google

Google, il padrone incontrastato del word wide web e più utilizzato motore di ricerca in internet, dopo aver imposto il suo predominio nel campo del web, oltre a catalogare e indicizzarlo e ad occuparsi anche di immagini, foto, newsgroup, notizie, mappe topografiche, stradali e video, si lancia verso una nuova sfida investendo 5 miliardi di dollari e debuttando nel mondo delle energie rinnovabili. Il progetto darà vita ad una nuova rete di trasmissione che collegherà le pale eoliche off-shore che, posizionate lungo la costa atlantica che va dal New Jersey alla Virginia, consentirà all’energia prodotta di raggiungere un impianto costruito ad hoc.

Nei mesi scorsi Google aveva cominciato a investire nelle rinnovabili acquistando con Google Energy, la società costituita nel dicembre scorso per questo scopo, due impianti di energia eolica del Nord Dakota per quasi 39 milioni di dollari. Successivamente il colosso del web – fondato da Larry Page e Sergey Brin all’epoca studenti dell’Università di Stanford – in società con Good Energies e i giapponesi del gruppo Marubeni, ha presentato un progetto che prevede la collocazione sott’acqua di cavi di alimentazione per un’estensione di circa 600 chilometri lungo tutta la East Coast.

La nuova rete sottomarina agevolerà la trasmissione di energia elettrica col vantaggio di ridurre il costo dell’enegia eolica, anche grazie all’incentivo a propendere per la collocazione delle pale eoliche off-shore per non deturpare il paesaggio perché, installate a molte miglia di distanza dalle coste, questesono invisibili dalla terraferma.

uffici google a New York

La costruzione del parco eolico, l’Atlantic Wind Connection, comincerà con molta probabilità nel 2013 e sarà attivato in tre anni. Il progetto è stato accolto con grande entusiasmo da tutte le parti: Jon Wellinghoff, presidente della Federal Energy Regulatory Commission, l’authority di settore, ha ammesso che si tratta di uno dei più interessanti progetti mai presentati. Un plauso è giunto anche dal Sierra Club, la più grande organizzazione ambientalista americana, che ha accolto con entusiasmo il nuovo progetto firmato Google.

Stefano Maruzzi country manager di Google Italy

Ma non c’è solo l’America nei progetti di Google che, attraverso il country manager Stefano Maruzzi, ha ammesso di prendere in considerazione la possibilità di investire anche in Italia in progetti di energia da fonti rinnovabili. Google ha nei piani di realizzare computer farm in prossimità di dighe e bacini idrici così da poter avere accesso diretto all’acqua e contemporaneamente avere la possibilità di valutare e poi investire direttamente nel capitale di società energetiche o di finanziare progetti nel settore delle rinnovabili. Anche se non ci sono conferme ufficiali, Google continua a studiare le diverse opportunità che saranno trasformate e diventeranno progetti.

I dati italiani fanno ben sperare: il mercato eolico infatti è arrivato a 4.850 MW contro i 10.206 MWt installati in tutta Europa nel 2009. In soli due anni, cioè, l’Italia è riuscita a raddoppiare la sua potenza con una produzione che oggi si aggira attorno ai 6,5 teraWatt ora e, con queste premesse il nostro Paese ben si presta alla causa di Google.

 

Articoli correlati