
Con questo marchio collettivo geografico la Regione intende sostenere i prodotti realizzati e i servizi offerti in tutto il territorio pugliese

«L’idea di realizzare un marchio Made in Puglia nasce dalla volontà di identificare sotto un unico brand le produzioni pugliesi a prescindere dal settore. L’obiettivo è di veicolare in Italia e nel mondo, in maniera univoca e più efficace, tutto ciò che viene ideato e prodotto in Puglia, un vero patrimonio da valorizzare e tutelare. Attraverso questo marchio, vogliamo raccontare le aziende pugliesi, le loro peculiarità e le loro storie che rendono la nostra una regione unica».
La dichiarazione dell’Assessore regionale allo Sviluppo Economico Alessandro Delli Noci è chiara. La Giunta della Regione Puglia ha approvato l’atto di indirizzo per avviare il percorso di registrazione di un marchio collettivo geografico per i prodotti e i servizi pugliesi, per sostenere lo sviluppo del territorio e valorizzare la presenza della Puglia sui mercati nazionali e internazionali a sostegno delle piccole, medie e grandi imprese.
Se ne era già discusso in passato puntando sull’agroalimentare, ma senza un grande seguito, ora invece è diventata una esigenza prioritaria per ogni produzione e servizio pugliese. Il nuovo marchio deve rappresentare e certificare la qualità assoluta del “Made in Puglia”.
È evidente che dalla dichiarazione riportata nella nota ufficiale della Regione traspare la necessità di dare un messaggio forte a tutte le attività commerciali pugliesi che in questo anno e mezzo hanno subito forti perdite a causa della pandemia. Un’economia, quella pugliese, basata sul turismo, sull’enogastronomia e sull’agroalimentare, deve assicurare ai turisti che “qui si sta bene”, per rilanciare l’economia della regione. In questo anno e mezzo di Covid, molte attività commerciali hanno chiuso, mentre quelle che hanno riaperto hanno aumentato i prezzi. Era scontato e inevitabile. È difficile pagare le utenze e i dipendenti quando si resta chiusi per molto tempo, anche con gli aiuti di Stato e gli “sconti” sulle tasse.
Evidentemente ci siamo trovati sguarniti, impreparati e imbarazzati per quando è accaduto, mentre tutti i nostri limiti si sono manifestati nella gestione della pandemia. I tempi della Peste e della Spagnola erano ormai troppo lontani e da allora i farmaci, l’igiene e i comportamenti sociali sono cambiati e migliorati molto. Ma nessuno avrebbe mai creduto realmente prima di oggi che la propagazione degli agenti patogeni e di malattie fosse così strettamente legata all’inquinamento e al cambiamento climatico in atto. In una società globalizzata come la nostra, la propagazione del contagio è stata estremamente rapida a causa proprio dei nostri molteplici contatti e degli scambi continui di merci, prodotti e servizi.
Quindi, questa misura diventa ora fondamentale per l’economia pugliese che ha bisogno di “ossigeno”, di certificare la qualità e di dimostrare il rispetto dei requisiti di covid free. «L’obiettivo condiviso – commenta Gianni Stea, assessore regionale al Personale – è di dare supporto alle nostre imprese, piccole, medie e grandi che siano anche attraverso l’identificazione dei prodotti e servizi ed essere sempre in prima linea nelle azioni a tutela di quel “marchio di fabbrica” che è ormai noto e apprezzato in tutto il mondo per le qualità esclusive, rappresentando il migliore biglietto da visita per una Terra laboriosa e per le aziende che svolgono la propria attività con passione, trasparenza e rigoroso rispetto delle norme. Un patrimonio da preservare fatto di conoscenze, competenze e abilità di imprenditori, maestranze e operatori, quali testimoni di una cultura e di un’identità, di una memoria e di una scuola secolare».
Insomma, il marchio “Made in Puglia” è una prerogativa fondamentale per la ripartenza. Ma bisogna farlo in fretta e non deve essere un intervento “spot”, utile solo ad uscire dalla pandemia e rilanciare il territorio, perché la Puglia non ha bisogno di questo. La Puglia deve imparare a sfruttare meglio le proprie risorse, la sua storia, la sua geografia e morfologia, perché non è solo mare e divertimento, ma ha tante tradizioni che vanno conservate e tramandate, prima che si perdano per sempre. Sono quelle tradizioni che creano legami solidi, duraturi e importanti, sono quelle tradizioni che fanno innamorare perdutamente i turisti di tutto il mondo della Puglia. La Puglia non è solo mare e divertimento, ma c’è tanto di più.