Forse non tantissimi conoscono il Mobile User Objective System, ma a molte persone fischiano le orecchie se sentono pronunciare la sigla MUOS. Agli abitanti di Niscemi sicuramente. In poche righe abbiamo posto diversi argomenti sul tavolo della discussione; quindi sarà bene andare per gradi.
Cos’è il MUOS? È un sistema di comunicazione satellitare ad altissima frequenza che è stato progettato dal Dipartimento della Difesa degli Stati Uniti sin dal 2003 ed è ormai arrivato ad una fase avanzata della sua realizzazione; lo scopo è quello di migliorare il servizio ed implementare la conoscenza degli spostamenti (soprattutto quelli militari, naturalmente) ed i movimenti terrestri, navali ed aerei per mezzo dell’azione combinata di quattro satelliti in orbita e quattro stazioni terrestri.
Allarme da Niscemi – Una di queste stazioni è stata installata proprio nel paese siculo in provincia di Caltanissetta; tre gigantesche parabole dal diametro di 18 metri e due torri radio di circa 159 metri di altezza. E il danno è stato grande, innanzitutto per la location: come riporta il Corriere del Mezzogiorno dello scorso 6 ottobre – nelle pagine dedicate alla cronaca di Palermo –, «la stazione radio si trova nella riserva naturale “Sughereta di Niscemi”, area a inedificabilità assoluta, in un sito di interesse comunitario»; ed in effetti anche le istituzioni comunali (in opposizione alla direttive della Regione) si sono sollevate di fronte a questa contraddittoria situazione, ottenendo nell’ottobre 2011 un perentorio “no” dal Tar di Palermo di fronte alla richiesta del Comune di Niscemi di sospendere i lavori. Un danno ambientale, dunque, ma anche e soprattutto una minaccia alla salute dei cittadini: le radiazioni delle onde radio possono essere letali nel raggio di 140 km, e – come tende a sottolineare il giornalista ed attivista antimilitarista Antonio Mazzeo – «l’esposizione alle emissioni elettromagnetiche del MUOS può uccidere in meno di sei minuti», o comunque queste possono provocare varie forme di tumori, leucemie, infarti, aborti, sterilità e malformazioni dei sistemi immunitari.
“NO MUOS” – Proprio per dar voce a tutto il dissenso popolare è attivo dal 25 febbraio 2009 il movimento “NO MUOS” – come testimonia anche il relativo sito – per divulgare ciò che sta succedendo, con l’obiettivo dichiarato non solo di «mettere in pratica una semplice manifestazione, bensì una vera e propria forma di protesta continua ed organizzata». Petizioni, eventi e manifestazioni coinvolgono anche i paesi limitrofi (ad esempio sono sorti comitati “NO MUOS” a Gela e Caltagirone). Fra le tante voci, particolarmente significativa è la testimonianza di Rita Borsellino, europarlamentare del PD: «È un fatto importantissimo che tante persone diverse si trovino perfettamente d’accordo, nel momento in cui si tratta di tutelare il proprio territorio, la propria salute, il proprio futuro e dire “no” a strumenti che hanno attinenza con l’idea della guerra e non della pace». Ed è dei primi di gennaio la ripresa delle manifestazioni, culminate con gli scontri dello scorso 10 gennaio. al governatore della Regione Siciilia Crocetta non è rimasto altro che sospendere l’autorizzazione alla costruzione dell’ecomostro, chiedendo chiarimenti al Governo statunitense e sollevando – come prevedibile – le vibrate proteste dei vertici militari USA.
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