Un contributo per il recupero dei pneumatici: questo quanto stabilito dal D.M. 82 dell’11 aprile 2011 per arginare il fenomeno dello smaltimento illegale. «Non è una tassa», tiene a specificare Ecopneus, soggetto senza fini di lucro creato dai principali produttori di pneumatici, che assicurerà la raccolta e il recupero dei Pneumatici Fuori Uso (PFU). Ecopneus andrà a gestire larga parte delle oltre 380mila tonnellate di pneumatici che ogni anno arrivano a fine vita in Italia, assicurandone la raccolta in tutta Italia, il trattamento in appositi impianti e il recupero. Attualmente ogni anno finiscono nel nulla fino a 100mila tonnellate di PFU, ovvero circa un quarto dei pneumatici immessi nel mercato.
Il contributo ambientale andrà, per questi motivi, a sostenere il trattamento dei PFU, «un costo che l’automobilista oggi sostiene già, – precisa Ecopneus in una nota – che verrà solo reso trasparente rispetto al prezzo del pneumatico: sarà versato solo dagli acquirenti di pneumatici e sarà finalizzato esclusivamente al finanziamento delle operazioni di raccolta e recupero, sotto il controllo del Ministero dell’Ambiente». Con l’entrata in vigore di questo decreto questo costo viene scorporato in fattura dagli operatori e reso tracciabile in ogni suo passaggio. In cambio verrà garantito il servizio di ritiro gratuito dei PFU. L’iniziativa mira ad abbattere la presenza di fenomeni illegali quali speculazioni, discariche abusive, incendi di pneumatici, che determinano ulteriori costi per la bonifica delle zone contaminate.