Ulivi secolari, “monumenti” da preservare

Un ricco patrimonio che la legge regionale stabilisce di preservare e tutelare è rappresentato dagli ulivi secolari della Puglia. Un ruolo fondamentale, in tal senso, lo dovranno svolgere gli agricoltori. E’ il filo conduttore di 20 incontri organizzati a livello regionale dalla Cia Puglia, in base alla convenzione stipulata con l’Assessorato alla Ecologia della Regione Puglia, per la divulgazione della legge regionale 14/2007 sulla tutela e valorizzazione di questa preziosa risorsa.
Durante gli incontri, che hanno interessato i comuni di Laterza, Veglie, Ostuni, Avetrana, Castellana Grotte, Troia, Conversano, Ceglie Messapica, Casarano, Carovigno, Putignano, Monopoli, Orsara di Puglia, Corigliano d’Otranto, Bitetto, Montalbano di Fasano, Castellaneta, Francavilla Fontana, Martano e Manduria, è stata illustrato il documento da esperti e tecnici in ogni sua parte.

distesa di ulivi secolari
distesa di ulivi secolari
tronco di ulivo secolare in Puglia
tronco di ulivo secolare in Puglia
terreno coltivato ad ulivi, nel solo Mediterraneo ci sono più di 1000 tipi genetici di ulivo
terreno coltivato ad ulivi, nel solo Mediterraneo ci sono più di 1000 tipi genetici di ulivo

 

 

 

 

 

 

 

 

La legge, del resto, stabilisce i requisiti in base ai quali un ulivo debba essere preservato: un tronco d’ulivo all’altezza di un metro e trenta deve avere almeno un metro di diametro, oppure alberi con forma scultorea alveolare o cavata sempre all’altezza di un metro e trenta devono avere un diametro di almeno 70 centimetri. Nella legge, inoltre, sono previste agevolazioni per gli agricoltori proprietari di ulivi monumentali che dovrebbero avere priorità nei finanziamenti regionali, nazionali e comunitari con finalità di mantenimento in coltura degli ulivi monumentali. I produttori di olio extravergine ottenuto da ulivi monumentali potrebbero utilizzare la menzione speciale “olio extravergine degli ulivi secolari di Puglia”.

Donato Petruzzi – Vicepresidente Vicario regionale della Cia Puglia
Donato Petruzzi – Vicepresidente Vicario regionale della Cia Puglia

«Sicuramente la legge – dice Donato Petruzzi,vice presidente della Cia Puglia – deve essere migliorata e strutturata meglio. La Puglia è la regione più olivicola di Italia con i suoi 360 mila ettari di oliveto e 60 milioni di alberi di olivo, 5 milioni dei quali sono rappresentati dagli alberi monumentali che devono essere difesi e preservati come monumenti viventi».
E’ stato rilevato, infatti, che gli ulivi monumentali non sono solo patrimonio presente in Puglia, ma anche in Calabria, Sicilia, Campania, Basilicata nei paesi dell’Europa mediterranea, Spagna, Grecia e Malta.
Un altro aspetto è il vincolo all’iniziativa dell’imprenditoria agricola. «Riteniamo – spiega Petruzzi – che molti imprenditori agricoli pugliesi si trovano ad affrontare le conseguenze di questa legge nei suoi aspetti positivi ma anche negativi. Nessuno ha mai pensato e pensa di poter abbattere indiscriminatamente alberi di ulivo, anche perché essi sono parte della nostra storia e cultura e se sono vissuti centinaia di anni è perché gli agricoltori li hanno difesi nei secoli, coltivati, potati, trattati con rispetto. Il problema è il vincolo che limita nei fatti l’imprenditoria agricola. Se, per esempio, un imprenditore agricolo volesse impiantare un oliveto giovane, moderno, che si adatti facilmente alla raccolta e potatura meccanica, non lo potrebbe fare perché bastano anche due o tre alberi monumentali presenti su un ettaro di terreno per bloccarne l’iniziativa. Il rinfittimento non è pratica ideale che consenta una moderna olivicoltura».

uliveto

La Cia, in tal senso, si è battuta per far inserire nel Piano di Sviluppo Rurale della Regione Puglia 2007-2013 un finanziamento per gli agricoltori che tutelano gli ulivi monumentali ed ha rivolto l’invito alla nuova presidenza spagnola dell’Unione Europea, che sta già lavorando per definire la Pac dopo il 2013, ed ai parlamentari europei, in particolare il presidente della Commissione Agricoltura del Parlamento Europeo, Paolo De Castro.

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