Gli Stati membri dell’Ue – in particolare Danimarca, Spagna, Olanda, Gran Bretagna, Francia e Italia – stanno avanzando riserve sull’approvazione delle azioni nell’ambito della strategia globale per la biodiversità 2020, in vista del Consiglio Europeo sull’Ambiente del 21 giugno p.v. Sembra, infatti, che alcuni Paesi vogliano aspettare l’approvazione dei processi di riforma chiave, come il bilancio UE: un arretramento – spiega il WWF – che «potrebbe influenzare negativamente l’agenda del Consiglio, come sul clima, la gestione delle acque e la pesca, proprio quando le politiche ambientali e la transizione verso la nuova economia verde diventano essenziali per il futuro dell’Unione nel contesto globale». Semplice la ricetta anti-crisi proposta dall’associazione ambientalista: «Bisogna andare verso una economia verde per far uscire l’Europa dalle difficoltà finanziarie ed economiche. Ed una delle strade per raggiungere questo obiettivo è quello di adottare la strategia per la biodiversità e suoi obiettivi, approvare la tabella di marcia approvata il taglio al carbonio ed attuare la Direttiva quadro sulle acque».