
Paolicelli: “Chiediamo alla Regione un bando pubblico per la riqualificazione di questi immobili”
Le strutture ricettive e in particolare gli ostelli per gli escursionisti sono all’ attenzione del sistema turistico della regione Puglia. La IV Commissione consiliare ha infatti approvato all’unanimità le modifiche alla legge regionale che riguarda queste strutture.
«Ristrutturare e realizzare nuovi ostelli per gli escursionisti di nuova generazione e in regola con gli orientamenti più recenti e con gli standard a livello nazionale ed europeo, significa non solo stare al passo con i tempi, ma anche valorizzare il marchio pugliese in Italia e nel mondo» ha commentato il consigliere Francesco Paolicelli, presidente IV commissione consiliare -delega Commercio, Artigianato, Turismo e Industria Alberghiera. «L’auspicio -ha continuato Paolicelli- è che enti o associazioni del territorio animate dai giovani prendano in concessione questi ostelli. Per questo chiediamo che la Regione preveda nella nuova programmazione risorse al fine di pubblicare un bando pubblico per la riqualificazione di questi immobili».
Adeguarsi agli standard nazionali e internazionali
L’obiettivo è quello di adeguare agli standard nazionali e internazionali la normativa regionale. In quest’ottica si inserisce l’estensione della Via Francigena nel tratto che da Roma procede verso Sud, e cioè verso Santa Maria di Leuca, già approvata ad ottobre 2019, a Bari, nel corso dell’Assemblea generale dei delegati europei. Lungo questi percorsi vi sono immobili, alcuni dei quali di proprietà della Regione Puglia, che però versano in condizioni di abbandono.
«Turismo e cultura, storia e tradizioni -ha sottolineato Paolicelli- sono i veri punti di forza del nostro territorio. Per questo è necessario incrementare le infrastrutture e le strutture ricettive lungo i cammini, penso a quelli della Via Francigena, in favore di tanti escursionisti. Questo significa rendere più sostenibile il turismo oltre che più efficiente e competitivo l’intero sistema. Siamo convinti che questi interventi possano aprire un nuovo segmento di mercato e di conseguenza nuove opportunità di investimento anche nelle aree rurali interne, solitamente meno interessate dai flussi turistici tradizionali ma più legate ai beni culturali e ambientali della nostra regione».