
Storia, natura ed enogastronomia trasformano in un museo a cielo la costiera amalfitana e la penisola sorrentina.
I Monti Lattari sono una catena montuosa dell’Appennino Campano. Essendo una formazione geologica secondaria, sono considerati Antiappennino e costituiscono l’ossatura principale della penisola sorrentina. Devono il loro nome ai pascoli. Le mucche e le capre che pascolano qui fanno un ottimo latte.
Turismo sostenibile in Campania:
i sentieri dei Monti Lattari
Quando non esistevano le strade, c’erano i sentieri che univano le comunità. Queste antiche vie attraversavano i monti e i boschi, ricalcando i saliscendi ed i pendii naturali. In tempi più recenti, questi sentieri, immersi nel verde e nella storia dei luoghi, sono diventati la meta preferita degli escursionisti: difatti, lungo i percorsi è facile incontrare antiche strutture agricole, ancora oggi utilizzate dai residenti, dove venivano, e vengono, stipate le merci, oppure ricoveri per pastori, agricoltori e animali. Sulle pendici dei monti, immersi in una fitta e magica boscaglia, ci sono anche le coltivazioni di limoni e recinti con capre e mucche.
Dunque, con un patrimonio naturale, storico, culturale ed enogastronomico di così variegato, le comunità della penisola sorrentina hanno pensato bene di realizzare la mappatura digitale dei sentieri.
Ente Parco Monti Lattari
«Oltre 530 km di sentieri riprogettati, digitalizzati e trasferiti in mappa – ha dichiarato Tristano dello Ioio, presidente dell’Ente Parco dei Monti Lattari – L’Ente Parco dei Monti Lattari ha approntato il manuale di riferimento per gli appassionati di escursionismo. Per ogni sentiero sono presenti indicazioni sulla difficoltà, sulla durata e sul dislivello, con annesso l’elenco dei siti di arrampicata sportiva o di alpinismo classico e delle principali grotte della catena montuosa. La rete dei Sentieri dei Monti Lattari che attraversano e collegano la Penisola Sorrentina e la Costiera Amalfitana è espressa ora anche in forma digitale. Questa è la novità introdotta nella nuova carta dei Sentieri dei Monti Lattari, che include anche i sentieri dell’isola di Capri. Fare rete è fondamentale – ha continuato Dello Ioio – per dare impulso allo sviluppo dell’economia e del turismo sui territori. Nella carta dei Sentieri sono presenti anche la mappatura delle antiche neviere (i “fossi della neve”) e lo studio dei toponimi e microtoponimi delle zone montuose, con il ripristino, in alcuni casi, anche degli antichi toponimi dialettali “preunitari”».
IamalfiCoast per la Costiera Amalfitana

«Un’altra grande notizia per la Costiera Amalfitana – ha dichiarato Andrea Ferraioli, presidente di IamalfiCoast – Attraversando il Sentiero dei Limoni si potrà visitare il villaggio di Torre, con la splendida chiesa di San Michele Arcangelo risalente al X secolo, mentre seguendo il Sentiero degli Dei si visiteranno le antiche cartiere di Amalfi, la Centrale Idroelettrica fino a giungere a Termini, l’ultima località abitata verso occidente della penisola Sorrentina. Quanti sanno che soltanto ad un’ora di cammino da Amalfi abbiamo cascate con ambienti freschi anche d’estate. Si tratta della Valle delle Ferriere dove è possibile ammirare la felce gigante Woodwardia radicans, individuata per la prima volta dal botanico Pier Antonio Micheli nel 1710. Si tratta di una testimonianza rarissima in Italia della flora preglaciale, che solo qui e in aree come il Vallone Porto di Positano, ha potuto veder soddisfatte le proprie esigenze di umidità. In Costiera abbiamo il Sentiero dei Limoni a Minori che dura semplicemente un’ora. Prima che venisse costruita in epoca borbonica la SS 163 Amalfitana, da molti definita una delle più belle, tutti i paesi della Costiera Amalfitana erano collegati tra di loro da sentieri di montagna e mulattiere. Ecco, queste stradine rappresentano le prime vie di comunicazione, ora visitabili come musei».
I Limoni

Ma la coltivazione del limone da queste parti è un’arte, tanto da modificare l’aspetto stesso del territorio, caratterizzato dai tipici terrazzamenti con i muri a secco (le famose macerine) e dai canali artificiali di irrigazione. Già dal Cinquecento, i limoni amalfitani era una prelibatezza, oggi sono il marchio Limone “Costa d’Amalfi” IGP.
Il panorama è dunque fantastico. Si cammina realmente immersi nella natura, tra alberi, uliveti, macchia mediterranea e non solo; in questi luoghi è davvero passata la storia dell’Italia e del Mediterraneo.
Una bella iniziativa che serve a valorizzare meglio i luoghi e la loro storia, così da poter essere fruibile sia dai turisti e sia dagli escursionisti tutto l’anno. Qui, l’integrazione tra uomo e natura è fondamentale e necessaria, per il bene delle comunità locali e per la salvaguardia di questo fantastico patrimonio storico, culturale e ambientale.
Se salvaguardata a dovere, l’intera area dei Monti Lattari potrebbe diventare un modello di ecosostenibilità da seguire e da esportare.
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