Il comparto del turismo ambientale, in Italia, non conosce crisi: esso affonda le sue radici nei territori che custodiscono la parte più pregiata del nostro Paese.
Si sta tenendo oggi, 31 ottobre, a Palermo il convegno Parchi come luogo di incontro tra green economy e green society. Si tratta del secondo appuntamento verso la conferenza nazionale La Natura dell’Italia. Biodiversità e aree protette: la green economy per il rilancio del Paese, prevista per l’11 e il 12 dicembre prossimi a Roma.
All’iniziativa palermitana partecipano tra gli altri, il ministro dell’Ambiente Andrea Orlando, il presidente della commissione Ambiente del Senato Giuseppe Marinello, il sindaco di Lampedusa Giusi Nicolini e il presidente di Legambiente Vittorio Cogliati Dezza.
I parchi italiani hanno registrato oltre 101 milioni di presenze, con una crescita del 2% l’anno: quasi il doppio dell’aumento registrato dal turismo in Italia nell’ultimo anno. Ha sottolineato il ministro dell’Ambiente: «I parchi sono la nostra riserva strategica di aria, acqua, biodiversità; allo stesso tempo, rappresentano un laboratorio per lo sviluppo di nuove forme di economia, di vita, di società».
Svariate le attività proposte dai parchi: escursioni, passeggiate nei centri storici, giri in mountain bike e attività sportive impegnative come il rafting. Questa offerta ha portato ad un moltiplicarsi di posti di lavoro, finendo per costituire la più importante voce in attivo del bilancio economico delle aree parco italiane. Nel sistema delle aree protette nazionali il turismo rappresenta oltre il 50% dell’offerta.
Domenico Mauriello, Unioncamere: «Il valore della partita del turismo natura nel nostro Paese è stato pari a 10,9 miliardi di euro, con una crescita di circa il 3% rispetto all’anno precedente (10,6 miliardi). Il turismo nelle aree protette costituisce di gran lunga il segmento più rappresentativo di questo mondo».
«Se lo spread di un paese si misurasse in biodiversità, l’Italia sarebbe la Germania d’Europa», aggiunge Giampiero Sammuri, presidente di Federparchi. «Le 57mila specie animali e le 5.600 specie vegetali – 600 delle quali endemiche del nostro Paese – rappresentano un’enorme ricchezza dell’Italia, non solo in termini di patrimonio ambientale. I parchi sono aree dove è possibile trovare l’Italia migliore per sperimentare un nuovo modello di sviluppo fondato sulla sostenibilità, sul legame con i territori, sulla valorizzazione del turismo di qualità. Sono queste le risorse su cui dobbiamo puntare per rilanciare la nostra economia».