Turismo dell’olio, a Matera nasce un gruppo di lavoro tra i Paesi del Mediterraneo

Scende l'interesse verso le esperienze più basiche, acquisto e visita standard

Esperti da tre continenti per discutere degli orizzonti di un segmento in costante crescita. Il turista desidera sempre più il rapporto con il produttore e la scoperta delle dimore storiche con uliveto

 

Passeggiare all’ombra di antichi oliveti, raccogliere le olive per produrre il proprio olio d’eccellenza, dedicarsi alla meditazione e allo yoga sotto le fronde di alberi millenari, assistere a rappresentazioni teatrali e a concerti musicali nelle olivete, regalarsi un massaggio rigenerante all’olio extravergine d’oliva. Sono solo alcune delle esperienze offerte dall’oleoturismo, un segmento che coniuga storia, conoscenza del territorio ed enogastronomia. E accomuna dieci paesi del bacino del Mediterraneo, che per due giorni si sono dati appuntamento a Matera per discutere di obiettivi e prospettive, costruendo una road map condivisa. Punto di partenza è la capacità di saper rispondere a una domanda sempre crescente. Un settore dunque con una forte potenzialità ancora in buona parte inesplorata. Questa la fotografia del turismo dell’olio extra vergine di oliva secondo la recente ricerca condotta da Roberta Garibaldi, presidente dell’Associazione Italiana Turismo Enogastronomico. Uno studio che evidenzia che il settore dell’olio ha il maggiore spazio di crescita tra tutte tipologie di esperienze enogastronomiche, con un forte gap tra l’interesse verso le esperienze e l’effettiva fruizione.

Un primo step in vista del Forum internazionale del Turismo dell’olio nel 2024

Per accompagnare lo sviluppo del settore nasce un tavolo di lavoro tra tra i rappresentanti dei dieci Paesi della Rete delle Città dell’Olio del Mediterraneo (ReCoMed). Italia, Grecia, Spagna, Marocco, Tunisia, Slovenia, Croazia, Montenegro, Turchia e Portogallo: in cantiere c’è la creazione di un vero e proprio “Club di prodotto EuroMediterraneo”. «L’evento di Matera è stato un successo perché ha posto le basi di una proficua e duratura cooperazione tra 10 paesi del Mediterraneo che hanno a cuore la valorizzazione dell’oleoturismo di qualità, un Patrimonio del Mediterraneo che dobbiamo difendere e promuovere esaltandone le origini storiche ed identitarie. Da lucano, sono particolarmente orgoglioso che la mia Regione sia stata protagonista di un momento di condivisione e scambio così importante. Le Città dell’Olio su questo tema hanno know-how e una leadership sempre più forte, infatti, siamo già proiettati verso un nuovo e significativo traguardo: la realizzazione del primo Forum Euromediterraneo del Turismo dell’Olio che si terrà nel 2024 in Puglia» ha dichiarato presidente dell’Associazione nazionale Città dell’Olio, Michele Sonnessa.

Gli interessi del turista

Nei dati si evidenzia una lieve flessione dell’interesse verso le esperienze più basiche (acquisto e vendita standard) tra quelle proposte dalle aziende del settore olivicolo. Come principale motivazione che induce il turista a visitare un oleificio si conferma l’acquisto del prodotto a un prezzo interessante, indicata dal 72% del campione – un dato in calo del 5% rispetto alla situazione pre-Covid. Aumenta, invece, sino al 70% la percentuale di coloro che sono attratti dalla possibilità di degustare l’olio in abbinamento ai prodotti e ai cibi del territorio. Continuano a suscitare un forte interesse le visite a frantoi storici, gli itinerari a piedi tra ulivi secolari, la scoperta di oleoteche o di musei dell’olio EVO, soprattutto tra gli over 45. Le esperienze di benessere in centri o SPA specializzati dove fare trattamenti a base di olio sono graditi da 1 turista italiano su 2, con predilezione da parte del genere femminile. Aumenta rispetto al passato l’attenzione verso proposte che escono dalla logica del “mordi e fuggi” e consentono, invece, a far emergere il vero legame tra l’olio e il suo territorio. La più evidente è il rapporto personale con il produttore: il 59% degli intervistati, infatti, vorrebbe avere l’opportunità di incontrare e parlare con il proprietario dell’azienda, una percentuale superiore di dieci punti rispetto alla rilevazione del 2019. In evidenza anche il collegamento tra la produzione di olio e la storia della location collegata: il 66% vorrebbe poter visitare una dimora storica con un uliveto o un’orciaia, dato in piena linea con la tendenza della riscoperta degli antichi palazzi dove si pratica ancora oggi l’attività agricola. Se sopra i 55 anni prevale l’interesse per le esperienze piu tradizionali, dai Millennials e dalla Generazione Z prevale l’interesse verso le experience attive come le cene negli uliveti a lume di candela (60%), la raccolta turistica delle olive (54%) ed il foraging (44%). Lo studio ben evidenzia la trasformazione in atto da parte della domanda all’interno di un settore, quello dell’olio EVO, nel quale l’offerta è dinamica e in costante evoluzione. L’apertura alle visite è piuttosto recente, se confrontata con quella delle cantine, e molti visitatori non sono ancora a conoscenza del fatto che ci sia la possibilità di entrare in un oleificio per svolgere attività di diverso tipo e in simbiosi con la natura. La svolta appare interessante, ma quel che emerge dallo studio 2023 è la ricerca di autenticità e di un turismo di comunità.

Concorso nazionale Turismo dell’Olio 2022/23: i premiati

Sempre a Matera si è tenuta la premiazione della terza edizione del Concorso nazionale Turismo dell’Olio – l’iniziativa promossa dalle Città dell’Olio con il patrocinio del Ministero dell’agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste, del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica e la collaborazione di UNAPROL-Coldiretti e Associazione Italiana Turismo enogastronomico. 105 aziende in gara, 21 esperienze finaliste e 6 premiate per ognuna delle categorie del concorso:

–  Categoria Aziende agricole, frantoi e cooperativePicnic in StarsBOX. Esperienza tra gli ulivi storici maremmani, Fattoria la Maliosa (Toscana)
–    Categoria OleotecheEvo tour col taccuino, Oliocentrica (Lazio)
–    Categoria Musei dell’OlioL’arte dell’olivicoltura lauretana, Musei Civici di Loreto Aprutino (Abruzzo)
–    Categoria RistorantiL’evoluzione delle consistenze dell’olio, Ristorante “Il Frantoio” di Assisi (Umbria)
–    Categoria Strutture ricettiveOlivum Experience, Palazzo di Varignana (Emilia-Romagna
–   Categoria Agenzie di Viaggio/Tour Operator/Altri EntiWeekend relax con Olio Abruzzo e gli antichi Vestini, Abruzzo Live experience (Abruzzo)

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