
Incontro/dibattito pubblico organizzato dal Comune di Mola di Bari sul tema “Salute e ambiente. Incidenza delle malattie tumorali sul territorio”. L’assessora alle politiche ambientali Tarsitano: “Fondamentale la diffusione di una profonda cultura etico-ambientale”
Quanto incidono le malattie tumorali sul territorio? E come interagiscono tra loro Salute e Ambiente? Se ne è parlato giovedì 24 marzo in un dibattito organizzato dal Comune di Mola di Bari. Un tema di forte attualità perché, malgrado i dati incoraggianti sul calo delle morti per cancro aumenta il numero di persone che hanno avuto una diagnosi di cancro.
Migliora l’assistenza oncologica
Sulla base dei più recenti dati dei Registri Tumori contenuti nel volume I numeri del cancro in Italia 2021, a cura di Associazione Italiana di Oncologia Medica, si stima che in Italia si muore di cancro meno rispetto alla media europea (-13% negli uomini e -10% nelle donne). Nel 2021 si registra, infatti, un calo dei decessi per tumori e un miglioramento nelle aspettative di vita. Più in generale, negli ultimi sei anni, si è osservato un calo complessivo della mortalità per cancro del 10% negli uomini e dell’8% nelle donne. L’alto livello dell’assistenza oncologica in Italia è evidenziato dalle percentuali di sopravvivenza a 5 anni, che migliorano per tutte le neoplasie (59,4% negli uomini e al 65% nelle donne). Stesso trend si registra in Puglia, sia nella provincia di Bari che nel Comune di Mola di Bari, che, anche a causa della presenza sul territorio della controversa discarica Martucci «è molto sensibile e attivamente impegnata sul fronte delle tematiche ambientali e sanitarie», ha detto il Sindaco della città Giuseppe Colonna.
Sebbene i dati siano in miglioramento, si stima tuttavia che il 2,8% della popolazione italiana (quasi 1.500.000 persone) abbia avuto nella vita una diagnosi di cancro. Più di 600mila di queste persone sono in fase di trattamento o di follow-up per il rischio di recidive. Questo è ovvio che continui a destare preoccupazioni.
Tarsitano: “Ci sono le strategie giuste contro il degrado ambientale?”
I lavori sono stati condotti dall’assessora alle Politiche Ambientali, Elvira Tarsitano. «È necessario affrontare con le giuste strategie il degrado ambientale, individuando regole insediative della città e del territorio che risultino di per sé generatrici di nuovi durevoli equilibri ambientali – ha detto -. I presupposti fondamentali sono l’equità sociale e l’equilibrio ecologico. Fulcro di questo percorso è la partecipazione di tutti. Tutto ciò, perché possa dare i suoi frutti, richiede un’attiva collaborazione da parte dei cittadini, una sorta di alleanza tra le parti che deve essere accompagnata anche da uno stile di vita sostenibile in grado di combinare scelte personali, diritti economici, sociali e culturali, protezione della salute umana, della biodiversità, dell’ambiente e degli ecosistemi in cui tutti facciano la propria parte. É quindi fondamentale la diffusione di una profonda cultura etico-ambientale che ponga i propri accenti sui valori del rispetto e della responsabilità non solo nei confronti dell’uomo, dei beni pubblici, ma di tutto l’ecosistema, la nostra casa comune».

L’obiettivo dell’incontro è stato quello di creare appunto un’opportunità di aggiornamento sul rapporto tra ambiente e salute, attraverso l’intervento del Prof. Massimo Ciccozzi, epidemiologo di fama internazionale e dalla dott.ssa Silvia Fabris, funzionaria esperta in Biostatistica del Ministero della Salute, che hanno analizzato e discusso i dati epidemiologici descrittivi dello stato di salute della popolazione residente nel comune di Mola attraverso l’analisi dei dati di mortalità ospedalizzazione per causa e di incidenza dei tumori forniti dall’Agenzia regionale per la Salute.
L’epidemiologo Ciccozzi: “Servono studi più lunghi e approfonditi”
La relazione tra salute e ambiente e l’incidenza delle malattie tumorali sul territorio, risulta spesso molto controversa perchè mancano i dati o, se ci sono, sono frammentari. Ulteriori studi ed approfondimenti consentirebbero di valutare al meglio l’associazione tra una esposizione come l’esposizione agli inquinanti e il suo effetto (mortalità/morbosità) sulla salute di una popolazione residente nei pressi di impianti come per esempio le discariche.
«Lo studio dei dati che abbiamo visto è uno studio di tipo ecologico che non permette una inferenza statico/epidemiologico, a causa della frammentarietà dei dati e dell’assenza di un follow up. Inoltre, dati aggregati senza informazioni su età, abitudini come consumo di alcol e sigarette che concorrono all’insorgenza di alcuni tipi di tumori rendono difficile fare una analisi statistica inferenziale. I dati visionati hanno come variabili prima causa di morte e di ospedalizzazione insufficienti per una analisi completa -ha spiegato il Prof. Ciccozzi – Si suggerisce uno studio di coorte di almeno 5 anni con follow up periodici controllando tutte le variabili ambientali rilevanti per applicare una statistica di tipo geografico».
A questo dibattito ne seguiranno altri e, come ha anticipato l’assessora Tarsitano, saranno invitati esperti come medici per l’ambiente, oncologi, geologi, biologi, ingegneri, agronomi, etc., sia locali che nazionali, per approfondire vari aspetti sul rapporto Salute e Ambiente legati alla gestione dei comparti ambientali per continuare a dare ampio spazio alla partecipazione e al confronto pubblico.