1.409 decessi in età pediatrica in 46 siti contaminati in Italia Ail: “Siamo il terzo Paese in UE con più alto numero morti per inquinamento ambientale”
Ogni anno, in Italia, ci sono 400mila nuovi casi di tumore e 180mila morti premature a causa del cancro. Questo dato non è uniformemente distribuito ma è concentrato nei territori soggetti a inquinamento ambientale. Secondo i dati dell’ultimo rapporto EIONET e EEA (2022), l’Italia con 59.641 decessi prematuri, dopo Francia e Germania, è il Paese con il più alto numero di decessi in Europa attribuibili all’inquinamento ambientale, in particolare a quello atmosferico e da esposizione a campi elettromagnetici”. Questi dati sono stati presentati a Roma in occasione della terza edizione del Convegno Nazionale ‘Curare è prendersi cura’, organizzato da AIL (Associazione Italiana contro Leucemie, Linfomi e Mieloma) nel Centro Congressi Roma Eventi – Fontana di Trevi, dedicato quest’anno al tema ‘Impatto Ambientale e Rischio Sanitario‘.
“Il sesto rapporto ‘SENTIERI‘ che fotografa lo stato di salute, l’ospedalizzazione e la mortalità della popolazione presente sul territorio italiano relativamente a 46 siti contaminati di interesse nazionale e regionale, collocati in diverse parti del Paese, dal bacino padano alle zone dell’entroterra del centro e sud d’Italia, registra 1.409 decessi in età pediatrica-adolescenziale e 999 tra i giovani adulti nei 46 siti analizzati“. Si sono quindi analizzate le possibili cause responsabili della crescente mortalità da tumori in Italia, una tendenza che negli ultimi decenni ha iniziato a crescere anche a livello globale. I tumori sono, infatti, la seconda causa di morte al mondo, con l’Italia che in Europa risulta appunto essere tra i Paesi con il maggior numero di morti premature attribuibili all’inquinamento.
Negli ultimi anni ci sono state numerose evidenze scientifiche che hanno messo in luce la forte correlazione tra fattori ambientali e salute umana e non umana, come quella di animali e piante, che contribuisce ad accrescere l’impatto sulla mortalità e la morbilità. Un tema che AIL con questo convegno ha voluto dunque portare al centro del dibattito tra associazioni e con le istituzioni, per “tirarlo fuori dalla marginalità a cui spesso, purtroppo, è ancora relegato nel dibattito pubblico del nostro Paese”. AIL intende per questo “rafforzare” il dibattito sul tema della salute anche sul piano istituzionale, incoraggiando l’adozione di “opportune strategie per la tutela della salute e degli ecosistemi, in base ai principi e ai diritti contenuti negli articoli 9 e 32 della nostra Carta costituzionale”.