Trilogia di scienza e teatro con la Compagnia del Sole a Bari: ‘In Natura si può solo provare a capire’

Flavio Albanese, Compagnia del Sole, in L'universo e? un materasso (Ph Virgina Bettoja)

Dietro alle scoperte scientifiche, alle grandi rivoluzioni culturali, ci sono  la curiosità, il metodo e la creatività. Ingredienti che spingono a superare le convenzioni, i dati acquisiti, i limiti

 

Studio, passione e soprattutto tante domande hanno mosso i grandi studiosi che hanno scritto la storia della conoscenza.

La Compagnia del Sole, nata tra Roma e Bari nel gennaio del 2010 e fondata da Marinella Anaclerio e Flavio Albanese, propone una trilogia di teatro e scienza dedicata a un pubblico di tutte le età all’interno del Festival “Felicità Adriatica” in programma al Teatro Casa di Pulcinella di Bari (appuntamenti ad ingresso gratuito con prenotazione: 0805344660, botteghino@casadipulcinella.it).

Leggi A teatro con la scienza. Ecco la ‘Felicità Adriatica’ 

L’amore per la conoscenza, il teatro e la scienza

Ambient&Ambienti ha intervistato Flavio Albanese, attore, regista e docente, con una lunga esperienza teatrale ma anche al cinema e in tv.

Flavio Albanese, Compagnia del Sole ne Il messaggero delle stelle (Ph Laila Pozzo)
Flavio Albanese, Compagnia del Sole ne Il messaggero delle stelle (Ph Laila Pozzo)

La Compagnia del Sole propone una trilogia di teatro e scienza. Sembra un abbinamento “strano” ma il teatro come e perchè può insegnare ai più piccoli il fascino della scienza? E perchè avete scelto di affrontare l’argomento scienza? 

Ci occupiamo di teatro scienza da più di 15 anni, abbiamo collaborato e coordinato per tanti anni dei bellissimi progetti con il Piccolo Teatro di Milano dedicati proprio al rapporto Teatro Scuola e Scienza e da allora abbiamo continuato a lavorarci in particolare con la collaborazione di professori del Dipartimento di Fisica dell’Università Statale di Milano.

Il Teatro non può insegnare la scienza, ma certamente può stimolare il pubblico a farsi domande, e soprattutto a cambiare la qualità delle sue domande (e questo è il primo passo per cercare di capire la scienza e i suoi processi). In questi lavori è anche facile comprendere per esempio che materie scientifiche e materie umanistiche non possono essere separate fra loro ma le une sono complementari alle altre.

Galileo adorava Ariosto e Dante, Maxwell scriveva bellissime poesie e forse non proprio tutti sanno che la Scienza nasce proprio dalla Filosofia…Intendiamoci non facciamo spettacoli in cui parliamo dei pianeti e delle stelle facendo battute spiritose e dando informazioni che si possono trovare su internet…quella è una generica informazione che non ha a che fare col teatro, noi cerchiamo in ogni spettacolo di porci delle domande, di ricostruire i processi umani e mentali di grandi scienziati, di verificarli con i docenti universitari, trasformarli in un tema per noi importante e di divertirci a condividerlo con il pubblico. Questi spettacoli sono certamente per ragazzi perché utilizziamo un linguaggio chiaro e accessibile ma sono adatti anche agli adulti perché ogni nostro spettacolo con la maschera del teatro e a volte della commedia, nasconde rigore, studio e competenza.

Sono molti anni che ci occupiamo anche di Teatro e Filosofia, portiamo i dialoghi di Platone al pubblico di giovani e meno giovani e abbiamo scoperto che alcuni di questi dialoghi possono divertire molto il pubblico e allo stesso tempo attivare nella mente un modo di pensare molto simile a quello scientifico.

Che rapporto dovremmo avere con la Natura e le sue meraviglie? Perché il teatro può aiutarci a riscoprirne la bellezza? 

La natura è la nostra vera maestra. Qualunque domanda e qualunque risposta la troviamo osservando la natura. Questo pensiero che dai Presocratici attraverso Leonardo da Vinci arriva fino a noi, è la chiave del rapporto Uomo-Natura.

C’è un dettaglio importante però che dobbiamo accettare ed è che non possiamo capire “tutto” perché “tutto” è in continuo movimento, “tutto” non è mai ciò che sembra, nulla é definitivo. Si dice del teatro: “Ciò che sembra vero è falso e ciò che sembra falso ha essenza del vero”. L’importante è capire che in Natura si può solo “provare a capire”.  Come diceva il mio amico, professore di Meccanica quantistica, Marco Giliberti: “Caro Flavio, la fisica non si capisce…ma ci si abitua”. L’amore nasce dopo, “l’amore per le cose nasce dalla conoscenza che hai di esse” disse Leonardo, “quando amore e conoscenza si incontrano, nasce il bello e quando nasce il bello, l’anima respira” rispose un mio amico Sufi…ecco in queste poche righe credo di aver riassunto la mia visione del rapporto fra Natura, Conoscenza, Teatro e Bellezza.

Flavio Albanese, Compagnia del Sole, ne “Il messaggero delle stelle” (Ph Laila Pozzo)

Cosa hanno da insegnarci Galileo, Copernico, Keplero, Newton e gli altri scienziati del passato, protagonisti de “Il messaggero delle stelle”? 

In questo spettacolo in particolare, con Francesco Niccolini l’autore e Marinella Anaclerio la regista, analizziamo l’utilità dell’errore nel processo scientifico. Partiamo dalla letteratura, dall’Orlando Furioso di Ariosto (che Galilei amava particolarmente), e approfittando del viaggio sulla luna di Astolfo in cerca del senno di Orlando, ci inventiamo un incontro con tutti gli scienziati e i filosofi che hanno segnato la grande rivoluzione copernicana. Tutti hanno in comune l’errore, tutti hanno dovuto imparare che ogni errore nasconde una grande verità, c’è anche Giordano Bruno che da filosofo più che da scienziato, era arrivato molto più in là di tutti. E’ uno spettacolo in versi e in prosa in cui i versi sembrano  prosa e la prosa sembra in versi.

Nel Messaggero delle Stelle di F. Niccolini si dice:

“Ed ecco che, salendo uno sulle spalle dell’altro, lontano sappiam guardare e vediamo, con occhio più che umano. 

Ha ragione Aristotele, non sbaglia neppure Tolomeo: non è vero che chi è venuto prima è un babbeo”.

Ne “Il codice del volo” Leonardo immagina e crea macchine futuristiche che sembrano magiche e “insegna a non aver paura di volare”.  Cosa vuol dire?

Leonardo voleva costruire una macchina per far volare gli uomini! Questo è vero! Insomma Leonardo agli occhi dei più era un uomo strano, un misto fra un matto e uno scienziato, capace di slanci ideali come quello di far volare gli uomini che però non nascevano da un’illusione fantasiosa…al contrario! Nascevano da un senso di concretezza che si era formato in lui da bambino, proprio dall’osservazione dei fenomeni naturali…ecco, possiamo dire che Leonardo portava i sogni sulla terra! Ma per realizzare un sogno, prima di tutto dobbiamo accettare gli errori le imperfezioni, accettare l’idea di sbagliare e di ricominciare ogni volta daccapo…

“Come l’uomo, se non si bilancia non può camminare…così, se ha paura di cadere, non potrà mai volare…”

Cito Plotino:

Ma c’è un terzo genere di uomini divini,
provvisti di una tempra migliore
e di una vista più penetrante.
Costoro, in un certo modo,
per effetto della loro perspicacia,
vedono lo splendore di lassù
e si elevano fin là,
superando le nubi e l’oscurità del mondo
per stabilirsi là
a guardare da quelle altezze
tutte le cose terrene
godendo a un tempo
di quel luogo autentico e familiare
come un uomo che,
dopo un lungo girovagare
giunga finalmente nella sua patria
governata da buone leggi.

“L’universo è un materasso” usa la poesia per farci innamorare (e capire) della scienza. Perché è importante farsi domande anche da grandi?

“L’universo è un materasso” è un esperimento bellissimo. Con l’autore Francesco Niccolini cerchiamo di raccontare la storia del Tempo dal dio Crono ad Einstein…

C’è qualcosa in comune fra il mito e la scienza…entrambi, visti da lontano, sembrano comprensibili, ma se ti avvicini cominci a perderti sempre di più finché non realizzi che, per non perderti, devi cambiare il tuo modo di pensare, di intendere, di ragionare e di parlare, spesso per spiegare la fisica abbiamo bisogno di poesia, una formula stessa è poesia …ecco il mito e la scienza sono due porte per un’altra dimensione dove a furia di farci domande, cominciano ad arrivare risposte senza neanche più la domanda…

In certe dimensioni della scienza e del mito ci troviamo difronte al paradosso della frase del fisico Danese N. Bhor: “Ci sono due tipi di verità: quelle semplici il cui opposto è una menzogna e verità complesse il cui opposto è ancora un’altra verità”.

La trilogia della Compagnia del Sole

Compagnia del Sole, Il messaggero delle stelle (Ph Laila Pozzo)

Martedì 23 agosto, ore 20.30,  sarà in scena Il codice del volo, di e con Flavio Albanese, realizzato con la collaborazione artistica di Marinella Anaclerio, spettacolo incentrato sulla creazione della “macchina per volare”, invenzione che Leonardo da Vinci, il genio del Rinascimento, aveva elaborato a partire dal famoso “Codice sul Volo degli uccelli”. Gli spettatori conosceranno la storia, l’umanità e soprattutto il modo di pensare di un genio poliedrico e originalissimo che è il simbolo del nostro Rinascimento. Protagonista assoluta è la curiosità, l’inquieta tensione dell’uomo verso la scoperta, l’incredibile capacità umana di arrivare oltre i limiti che la natura sembra imporci.

Mercoledì 24 agosto, ore 20.30, sarà la volta de Il messaggero delle stelle, spettacolo scritto da Francesco Niccolini, interpretato da Flavio Albanese e diretto da Marinella Anaclerio, in coproduzione con  Fondazione Teatro Ragazzi e Giovani Onlus, Accademia Perduta / Romagna Teatri e il patrocinio di INAF – Istituto Nazionale di Astrofisica. Tra rime surreali, Astolfo, uno dei magici protagonisti dell’Orlando Furioso incontrerà Galileo, Copernico, Keplero, Newton e altri grandi scienziati del passato che sveleranno i misteri della conoscenza, tra ragione, follia, dubbi ed errori: una serie di avventure e sorprese che lo porteranno a comprendere come è complicata e affascinante la strada della comprensione, della libertà di pensiero e della scienza.

Giovedì 25 agosto, ore 20.30, la trilogia della scienza della Compagnia del Sole si conclude con lo spettacolo vincitore del Premio Eolo 2018: L’universo è un materasso scritto da Francesco Niccolini, diretto e interpretato da Flavio Albanese con la collaborazione artistica e le luci di Marinella Anaclerio. Uno spettacolo che affascina un pubblico di tutte le età unendo grandi temi di scienza e filosofia a un approccio curioso e di ricerca. Un viaggio in quattro capitoli nella storia del tempo, del mito attraverso le scoperte scientifiche e filosofiche più importanti della storia dell’umanità. L’universo è un materasso permette al pubblico di adulti e bambini di porsi le stesse domande che i più grandi filosofi e scienziati si sono posti nei secoli. Domande semplici ma importantissime: il tempo forse non esiste, come forse non esistono gli dèi, ma è altrettanto vero che esistono tutte le cose in cui crediamo.

Laboratori di astrofisica

Ogni appuntamento è anticipato da un laboratorio di teatro e scienza e da una lezione sul tema curata dal fisico Marco Giliberti dell’Università di Milano (ore 19:30, presso la Casa di Pulcinella).

Gli appuntamenti rientrano nel programma del Festival “Felicità Adriatica” ideato e diretto dal Granteatrino Casa di Pulcinella, tra i vincitori del bando “Le due Bari” promosso dall’assessorato alle Culture del Comune di Bari e finanziato dalla direzione generale Spettacolo del Ministero della Cultura (MiC) per la realizzazione di attività di spettacolo dal vivo nelle aree periferiche della città; una ricca rassegna di spettacoli e laboratori per far conoscere al pubblico artisti che hanno tracciato un solco indispensabile e indimenticabile nel loro percorso artistico nel teatro di figura e nel teatro per ragazzi.

Leggi la nostra intervista a Paolo Comentale, direttore artistico di Felicità Adriatica A Bari la ‘Felicità Adriatica’ trasforma in scienza e meraviglia il teatro di figura

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