Terremoto in Turchia e Siria, UNICEF: il più potente nella regione in circa 100 anni. Bambini e famiglie a rischio

(foto 3Bmeteo)

Decine di scuole, ospedali e altre strutture mediche ed educative sono state danneggiate o distrutte dalle scosse, con un forte impatto sui bambini. La dichiarazione del Portavoce UNICEF James Elder

 

“Questo è il terremoto più potente che ha colpito la regione in circa 100 anni ed è avvenuto nel momento peggiore possibile per i bambini e le famiglie vulnerabili nelle aree colpite. Migliaia di case sono state distrutte, le famiglie sono sfollate e sono esposte alle intemperie in un periodo dell’anno in cui le temperature regolarmente si abbassano sotto le zero e sono frequenti neve e pioggia gelata”. Comincia così la dichiarazione del Portavoce UNICEF James Elder, che commenta i disastrosi effetti del sisma che il 6 febbraio ha colpito una zona al confine tra Turchi a Siria, con un bilancio fermo per il momento a 5016 vittime ma che aumenta di ora in ora.

“Le famiglie sfollate in Siria nordoccidentale e le famiglie siriane rifugiate che vivono in accampamenti informali in Turchia – continua Elder –  sono fra le più vulnerabili mentre le temperature notturne continuano a scendere sotto lo 0. Nel nord-ovest della Siria c’era già una situazione emergenziale. Le comunità lottano con l’epidemia di colera in corso e forti piogge e nevicate. In questo contesto, caratterizzato da oltre un decennio di conflitto, questo terremoto è assolutamente insopportabile.

“Anche se non abbiamo ancora dati verificati, sappiamo che decine di scuole, ospedali e altre strutture mediche ed educative sono state danneggiate o distrutte dalle scosse, con un forte impatto sui bambini. 

 La situazione in Siria

 In termini di risposta dell’UNICEF, in Siria, la nostra attenzione immediata è rivolta a (garantire):

  • ai bambini e alle famiglie colpite l’accesso all’acqua potabile e ai servizi igienici, fondamentali per prevenire le malattie nei primi giorni di una crisi.
  • Protezione dell’infanzia – questo include il lavoro per identificare i bambini separati e non accompagnati e lavorare per riunirli alla famiglia, oltre a fornire ai bambini un primo soccorso psicologico.
  • Istruzione – le scuole in Turchia e in alcune parti della Siria sono state chiuse per la prossima settimana e molte ospitano temporaneamente i bambini e le famiglie colpite e sfollate. Assicurarsi che i bambini possano tornare in classe non appena sarà sicuro sarà fondamentale per dare ai bambini una parvenza di normalità in mezzo al caos.
  • Forniture mediche – A Damasco ci sono poche forniture mediche e kit per traumi; l’UNICEF sta cercando di colmare le lacune immediate per tutte le forniture (comprese quelle mediche) attraverso i nostri magazzini più vicini in Libano e Giordania. Abbiamo già inviato forniture di emergenza per le sale operatorie e forniture nutrizionali come biscotti ad alto contenuto energetico.

“La popolazione sfollata in Siria ha bisogno di cibo e di servizi nutrizionali essenziali – prosegue il portavoce UNICEF -. Garantire il soddisfacimento dei bisogni nutrizionali dei bambini sotto i 2 anni e delle donne in gravidanza è fondamentale per evitare un ulteriore deterioramento del loro status nutrizionale. L’UNICEF sta coordinando la risposta nutrizionale con le altre agenzie e i partner delle Nazioni Unite, mobilitando forniture nutrizionali essenziali da tutta la regione e fornendo servizi sanitari e nutrizionali essenziali attraverso i team mobili.”

In Turchia

 “In Turchia, gli sforzi sono attualmente concentrati sulla ricerca e il salvataggio e l’UNICEF si sta coordinando con il governo e la Presidenza per la gestione dei disastri e delle emergenze sulle necessità che emergono legate alla più ampia risposta umanitaria. Il nostro sostegno – conclude Elder – includerà kit per l’igiene, coperte e vestiti invernali.”

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