Terre Roveresche, primo Comune italiano che certifica la CO2 risparmiata

Col modello Carbon WastePrint, certificata la riduzione di oltre 5.000 tonnellate di CO2, in due anni, grazie al comportamento virtuoso di cittadini e aziende nella gestione dei rifiuti urbani. Vendendo crediti di carbonio, il Comune ha guadagnato oltre 20mila euro

 

A Terre Roveresche, 5mila anime nella provincia di Pesaro Urbino, per la prima volta l’amministrazione comunale ha venduto a un’azienda privata, attraverso il mercato volontario, 2000 crediti di CO2 generati da una corretta gestione dei rifiuti, aprendo un canale aggiuntivo di introiti da reinvestire sul territorio. La notizia rappresenta davvero la chiusura del cerchio di un avanzato modello di economia circolare, che Terre Roveresche ha iniziato a sperimentare nel 2019.

La Carbon WastePrint

Foto di Manfred Richter da Pixabay

Da allora il Comune ha applicato la metodologia Carbon WastePrint, validata da RINA Services Spa, per determinare, in termini di CO2 prodotta, l’impatto ambientale di ciascuna utenza nella gestione dei propri rifiuti urbani. L’anno successivo, sulla base della stessa metodologia, si è passati a un innovativo sistema di calcolo della tariffa puntuale, che tiene conto non solo dei rifiuti indifferenziati conferiti dalle utenze, ma contabilizza più frazioni, tra cui l’organico, la carta, il vetro e la plastica.

Fondamentale nella fase di sperimentazione è stato il supporto tecnologico di Junker app. L’applicazione ha infatti aiutato i cittadini a differenziare meglio e senza errori i propri rifiuti, ma ha soprattutto consentito di realizzare quel coinvolgimento, diretto e interattivo, degli utenti, che si è rivelato fondamentale per il successo di questa transizione verso un modello tariffario più avanzato.

Dalla CO2 risparmiata ai certificati verdi

Monitorando i conferimenti delle famiglie, la metodologia Carbon WastePrint, la prima nel settore rifiuti ad aver ottenuto la UNI EN ISO 14064-2:2012, ha certificato la riduzione di oltre 5.000 tonnellate di CO2 nel biennio 2019/2020. Ciascuna tonnellata di CO2 non emessa o assorbita grazie ad un progetto di tutela ambientale, realizzato con lo scopo di ridurre o riassorbire le emissioni globali di CO2 e altri gas ad effetto serra, corrisponde ad un credito di carbonio, ossia un certificato negoziabile e scambiabile sul mercato.

Questi crediti sono stati dunque caricati sul Registro VER eCO2care, istituito dal CE.SI.S.P. – Centro Interuniversitario di ricerca per lo sviluppo della sostenibilità dei prodotti, dove sono stati acquistati dalla ditta VALORE CO2 SRL, azienda appartenente al Gruppo genovese APG (Sustainable Chemistry), con sede a Inveruno (MI). Il Comune di Terre Roveresche ha in questo modo guadagnato 15mila euro, che vanno ad aggiungersi agli oltre 5mila euro di crediti acquistati annualmente dalla locale ditta affidataria della raccolta e del trasporto rifiuti.

Per il momento, gli oltre 20mila euro guadagnati in due anni – una cifra nient’affatto trascurabile per un piccolo Comune come Terre Roveresche – dimostrano la validità di questa sperimentazione. L’esempio di Terre Roveresche può aprire la strada a un nuovo paradigma ambientale, che si estenda a tutta Italia: un modello che tenga insieme il rispetto dell’ambiente con nuove potenziali forme di ricavo per le casse comunali.

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