
Nella Giornata della Liberazione, 25 aprile, le tartarughe Caretta caretta sono tornate alla vita.
Tartarughe Caretta caretta liberate dal Centro “Luigi Cantoro” nel giorno della Liberazione.
Ieri, 25 aprile, due la squadra del Consorzio di Torre Guaceto ha proceduto con la liberazione di due delle Caretta caretta. Erano ospiti del Centro Recupero Tartarughe Marine “Luigi Cantoro”, inaugurato appena un anno fa.
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La liberazione è stata effettuata alla presenza di bambini e adulti che alla scoperta dell’area protetta. in compagnia degli operatori della cooperativa Thalassia.
Le piccole tartarughe marine liberate sono quelle recuperate lo scorso gennaio. Presentavano varie lesioni e una delle due aveva una ferita piuttosto profonda. Danno causato dallo strozzamento, durato verosimilmente per un periodo ti tempo abbastanza lungo, e provocato da un filo di nylon. L’altra aveva riportato lo stesso tipo di lesioni, ma fortunatamente, di minore entità rispetto alla prima.
Le due tartarughe, dell’età pari a circa 5 anni, e delle quali quindi non è ancora possibile definire il sesso, sono state ospitate al “Luigi Cantoro” e curate dai medici della facoltà di Veterinaria dell’Università di Bari per 3 mesi.
La liberazione delle tartarughe Caretta caretta
L’innalzamento della temperatura del mare ha offerto le condizioni ottimali per la loro reimmissione. Avendo riacquistate le forze e la perfetta forma fisica, le tartarughe sono state così liberate.
La folla di gente accorsa per assistere all’evento è rimasta estasiata. Assistere al ritorno alla vita di un animale che, per giunta ha sofferto, è sempre una grande emozione.
Una bambina ha anche “aiutato” il personale del Consorzio nell’immissione in acqua di una delle due tartarughe. Quello del 25 aprile sarà sicuramente un giorno che ricorderà per sempre.
Le due tartarughe marine sono finalmente tornate nella loro casa e ora le loro rotte per la vita saranno monitorate grazie alle targhette attraverso le quali, in un’eventuale ricattura, racconteranno la loro storia e permetteranno alle aree protette di individuare con maggiore precisione i luoghi importanti per la vita delle tartarughe, quindi una più pressante attività di tutela di questi habitat.
foto di Giuseppe Lanotte