
Natura e architettura nella storia mistica di Volker Sattel e Francesca Bertin
C’è anche la Puglia nella decima edizione di Mente Locale – Visioni sul territorio, il primo festival italiano di cinema dedicato al racconto del territorio locale. C’è in un documentario che racconta la natura, le architetture, la gente del porto di Taranto: Tara (Germania, 2022, 86’), documentario del tedesco Volker Sattel e dell’italiana Francesca Bertin.
Tra i sopravvissuti del post-capitalismo

Un occhio straniero come quello di Sattel sbircia tra i vicoli di un paesaggio minacciato da una presenza costante, che non si mostra mai ma è nascosta nell’ombra, come un fantasma: quella dell’ex Ilva. Tara è il nome del fiume che collega la città di Taranto all’acciaieria, sulle cui rive intrecciano inestricabilmente sacro e profano e le cui acque sono ritenute taumaturgiche. Tante storie si raccontano sui loro poteri benefici, ma le misurazioni scientifiche non la pensano così: il “fiume della fortuna”, come lo chiamano, è inquinato così come tutto il territorio che circonda la fabbrica. Attraverso immagini poetiche, il film esplora il parallelo tra sfruttamento economico ed ecologico, seguendo le persone che vivono ai margini e cercano di sopravvivere tra le rovine del post-capitalismo.
Tra i molti punti della città toccati nel corso del film, c’è anche quello delle “case bianche” al quartiere Paolo VI. Negli ultimi anni, questo “punto debole” è stato riqualificato anche grazie ai murales che impreziosiscono le facciate dei palazzi delle case popolari. Uno di questi, intitolato “L’amore è più forte della morte” dell’artista olandese Judith de Leeuw, si è classificato decimo nella lista dei murales più belli del mondo.

Il film verrà proiettato sabato 13 maggio al Teatro Fabbri di Vignola (Mo). Il festival, in programma dal 5 al 14 maggio nelle province di Modena e Bologna, è nato per creare comunità attorno alle sale cinematografiche, specialmente quelle di provincia, la cui valorizzazione torna ad essere al centro del discorso politico e sociale. Un’occasione per costituire un’identità culturale basata sulla prossimità, le relazioni, la sostenibilità, la qualità della vita.
Due registi votati all’ambiente
Volker Sattel, uno dei due registi del film, è al suo terzo documentario. L’ultimo, La Cupola (2016), indagava la filosofia di una casa costruita dall’architetto Dante Bini per conto di Monica Vitti e Michelangelo Antonioni, in una zona remota della Sardegna. Nel 2011, nel suo debutto cinematografico Under Control, in maniera molto simile a Tara indagava gli spazi che circondano le centrali nucleari in Germania e Austria, sia quelle attive che quelle abbandonate, ormai vecchie carcasse che continuano a rappresentare una minaccia per gli uomini.
Francesca Bertin, classe 1985, ha conseguito un master in Film presso l’Academy of Fine Art di Amburgo. La sua arte si nutre una sensibilità per l’architettura e il mondo dell’arte, e infatti la regista ha già collaborato con Sattel per La Cupola. Tra i suoi film, proiettati e premiati in vari festival internazionali, L’arteficio (2020), Il giardino (2018) e Hinter dem Wald (2015).
Il festival Mente Locale è il primo festival italiano dedicato a promuovere e valorizzare il racconto del territorio attraverso la narrazione audiovisiva. Ideato ormai un decennio fa, è promosso dall’associazione culturale Carta Bianca, che sviluppa progetti riguardanti il racconto del territorio.